lunedì 30 luglio 2012

Un bel patteggiamento

Ho sempre pensato che quando ti confronti con la giustizia, lo fai per dimostrare la tua innocenza al di là di tutto, quando patteggi lo fai perché ammetti una colpa, perché te ne freghi delle regole e cerchi con un escamotage di bruciare regole e di fare l’opportunista. Intervistando l’Avvocato Gatti abbiamo appreso che la giustizia sportiva ha una sua etica in cui, se non abbiamo capito male, conta di più ammettere che professare l’innocenza e quando mancano anche alcuni riscontri la stessa giustizia è inflessibile. Così con il beneplacito dei benpensanti l’allenatore dei campioni d’Italia, quelli che si professano campioni sul campo, stanno per diventare campioni anche in tribunale. Vabbè sapevo, mica era un illecito, e così tra campioni che scommettono, quelli che taroccano, ci saranno anche quelli che sanno, che sapevano ma che non dicevano. Probabilmente il suo padrone Agnelli sarà fiero dell’operato del suo duca del suo vice e di tutta la schiera dei suo gloriosi giocatori. Il discorso è vale la pena di vincere così ? vale la pena credere in persone che fanno dei trucchetti il proprio modo di operare. La giustizia sportiva deve rivedere alcuni suoi concetti e principi ma sarebbe opportuno che si partisse anche dalle società e che non ci fossero questi giochetti. Al di la del far play finanziario sarebbe ora di cominciare a parlare di etica se vogliamo che oltre ad essere uno sport seguito diventi anche un modello.

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