lunedì 30 aprile 2012

Abbiamo vinto otto coppe campioni

L’urlo dei fan di Vinovo e di Venaria è a dir poco sormontante, se scudetto sarà complimenti a loro e alla loro squadra ci mancherebbe, non hanno mai perso, hanno battuto tutte le pretendenti e quindi nessuno obietta sul raggiungimento del traguardo, ma per carità quiet please. Ti innondano, è il caso di dirlo, di messaggi, di vignette, di Photoshop legate alla grande cavalcata del sempreverde parrucchino. Sembra, è il caso di dirlo che non vincano nulla da decenni, non è così, fortuna loro, ma c’è la grande rivalsa, dicono, di aver assistito a un ingiustizia che solo il dio del pallone sta ripagando. In un clima da tregenda sono pronti a rivendicare i trenta scudetti, l’onestà e il delirio senza macchia e senza paura di un calcio che sono quello giocato nella periferia della cintura torinese è sacro. Lo stadio lo abbiamo solo noi, la centralina riscaldata l’abbiamo solo noi, il marketing migliore lo abbiamo solo noi e via discorrendo. Hanno fatto della commiserazione e del pianto il refrein di tutta la stagione, ma solo quando fa comodo a loro, quando altri alzano la voce hanno noia, terribilmente noia. Adesso la grande discussione teorica è terza stella oppure no. Il giudizio sportivo ha stabilito che due titoli sono stati revocati – uno incidentalmente è finito all’Inter – e non doveva essere assegnato. Quindi una volta stabilito il principio e la legge anche le pene vanno accettate, tra l’altro assieme alla triade in quei tempi viaggiava anche l’attuale Presidente o mi sbaglio. Guardiamo l’aspetto sportivo una stagione intera senza mai un calo di pressione, senza mai una debacle fisica, senza mai un cedimento mi lascia un po’ perplesso, ma va bene così. Gli accostamenti con il Milan degli olandesi di Capello non regge, il distacco è abissale, una squadra completa quella, un onesta squadra di pedatori questa, abbastanza scarpona se vogliamo che fa dell’agonismo l’unica arma. Se il distacco sarà sui tre punti o giù di li indubbiamente sarà lo scudetto di Muntari, piaccia o non piaccia. Ma da qui a vincere sette coppe campioni ce ne passa. Ah a proposito visto che il Marsiglia era dopato nel 1993 posso scrivere che ne abbiamo vinte 8 e mettermi quella stella in più sul petto ???

domenica 29 aprile 2012

Biella sfiora il colpaccio. Cantù vince all'ultimo tiro (www.repubblica.torino.it)

L'Angelico si ferma a un passo dalla vittoria con la numero due del campionato, che vince 76-77 con una tripla di Leunendi GIUSEPPE RASOLO
Sul 73-66 a tre minuti dalla fine il pubblico stava credendo nell'impresa di una squadra che aveva messo all'angolo la ben più quotata Cantù, frutto di un gioco a tutto campo e di un intensità agonistica notevole. Tutto ciò era il risultato perfetto di quella grinta che aveva portato in campo la "bandiera" Nicola Minessi, per lui una standing ovation dopo il canestro su azione nel terzo quarto.

Cantù, molto più fredda nei momenti decisivi, ha portato a casa i due punti per colpa degli ultimi possessi di Biella non gestiti al meglio e, se vogliamo, di qualche libero non concretizzato da Coleman e Pullen (canestri che poi alla fine pesano maledettamente), ma va bene così: il pubblico presente al Forum ha potuto gustare una vera e propria festa di pallacanestro e Biella ha onorato un campionato con una prova superlativa di squadra in cui i giovani lanciati in partita da coach Cancellieri hanno dato prova di essere pronti, soprattutto Laganà, in campo per oltre dieci minuti, esperienza che farà comodo in futuro per il giovane biellese d'adozione.

In sala stampa Andrea Trinchieri, coach di Cantù, è soddisfatto del risultato ma non del rendimento dei suoi uomini, soprattutto Basile e Markoishvili, che devono dare di più a maggior ragione quando mancano altri elementi fondamentali per il gioco della Bennet. Cancellieri invece è orgoglioso della prova della squadra e ha apprezzato tantissimo il grande sforzo prodotto dal suo team durante il terzo quarto.
Ma veniamo alla partita. Biella parte con la novità Laganà in campo per quasi tutto il primo quarto a cui si aggiungono Miralles, Coleman, Pullen e Dragicevic; Trinchieri risponde con Brunner, Mazzarino, Perkins, Leunen e Markoishvili. Pronti e via e Miralles è devastante (4-0), anche Dragicevic e Pullen sono in partita e Biella scappa sul +9 (13-4). Trinchieri chiama time out e poi inserisce i suoi tiratori Leunen e Perkins, i brianzoli riducono lo scarto con un parziale di 8-0.

Il primo periodo va via sostanzialmente liscio e Biella lo conduce in porto. Nel secondo si alzano le difese, il gioco di Cantù diventa più fisico e Biella ne risente. I lombardi vanno avanti ma l'Angelico ha il merito di non spegnersi e di rimanere in partita. Alla sirena lunga lo svantaggio dei lanieri è di soli quattro punti, l'Angelico dei giovani in cui debutta anche Niccolò De Vico è riuscita a tenere il campo.

Il terzo quarto si apre con Cantù che tenta di chiudere la partita portandosi avanti di undici punti. Biella sembra smarrita, ma una tripla mancata del Drago sul filo dei 24 secondi apre all'ingresso di Nicola Minessi. Il palazzetto si scalda e trascina la squadra in un impresa impossibile: parziale di 15-2 e partita riaperta anche se Cantù mette il naso avanti di un solo punto sull'ultima sirena. Ma il Palazzo è tutto per Minessi: ovazione per il suo canestro su azione. Negli ultimi minuti Biella è concentrata mentre Cantù non riesce a incidere, Coleman si scatena, subisce persino un fallo antisportivo da Leunen, Markoishvili subisce Pullen e termina anzitempo la partita per cinque falli.

Biella arriva sul più sette, 73-66, quando mancano tre minuti, ma la palla scotta tremendamente. Perkins e Leunen castigano da tre e quando mancano 19 secondi alla fine la tripla canturina segna il definitivo sorpasso. Ci sarebbe tempo per la palla della vittoria, ma sia Pullen che Coleman sbagliano il possesso decisivo. Partita persa ma per questa sera va bene così.

Angelico Biella-Bennet Cantù 76-77(22-16; 39-43; 60-61)

Angelico Biella: G. Jurak 6, Minessi 2, A. Coleman 15, J. Pullen 19, M. Laganà 0, A. Miralles 13, E. Lombardi 0, F. Rossi n. e. , W. Magarity n. e., M. Chessa 14, T. Dragicevic 7, De Vico Niccolò 0

Bennet Cantù: Markoishvili 4, M. Leunen 11, D. Marconato 10, N. Mazzarino 14 D. Perkins 20, A. Abass n. e. , M. Diviach n. e., A. Cinciarini 7, F. Bolzonella n. e., G. Brunner 11, G. Basile

venerdì 27 aprile 2012

Antipolitica ?! no solo voglia di buona politica

Oggi "Il Biellese" ha dedicato ampio spazio ad un'inchiesta/approfondimento sul tema del momento, la crisi della politica tradizionale, declinandola in salsa locale. Ci è sembrato opportuno arricchire il dibattito con quanto segue:
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Dopo aver letto la dettagliata mappa della partecipazione “alternativa” nel biellese sul vostro giornale, una piccola riflessione ci sembra necessaria. Chiariamo subito un punto: aboliamo il termine “antipolitica” dal nostro vocabolario? Perchè di fatto tutte le associazioni, i movimenti, i comitati spontanei che sono nati negli anni non fanno altro che tentare di raccogliere un gruppo di cittadini intorno a una questione, cercare di informarli, di catalizzare l'attenzione e di trovare soluzioni interfacciandosi con istituzioni, centri di potere e gruppi di interesse. E cos'è questa se non politica? Cara, vecchia, bistrattata, vetusta a volte, bisognosa di aria e idee nuove. Ma è politica, seppur in forme diverse da quelle partitiche, spesso in forma innovativa, talvolta recuperando schemi (e figure) tutt'altro che nuovi. Spessissimo a essere parte attiva di questi comitati ci sono militanti, simpatizzanti e amministratori di questo o quello schieramento. Convintamente e non soltanto in cerca di platee.
Interessante però che a certificare lo stato comatoso della politica siano, sulle vostre pagine, due esponenti che da quella politica hanno avuto tanto, tantissimo in termini di cariche, di sostegno, di consenso. Da protagonisti, immersi sino ai capelli in quel sistema di cui oggi sembrano volersi disfare senza un briciolo di autocritica. Noi, il problema di come evitare il collasso e di come riparare agli errori che la classe dirigente e la politica hanno commesso negli anni ce lo poniamo eccome: non neghiamo nessuna delle contraddizioni che attraversano l'attuale sistema partitico, ingessato e a volte poco solerte nel trovare gli anticorpi contro la stanchezza, la rigidità e la corruzione che lo attraversano. Come tantissimi altri anonimi di questo o quel partito, la faccia ce la mettiamo quotidianamente, tastiamo il polso del territorio prendendoci il buono col cattivo. Quindi non parliamo più, per favore, di antipolitica: semmai c'è una enorme voglia inespressa di contrastare la cattiva politica (quella che stenta a riformarsi, quella che ci sembra sorda e collusa, quella che ha mostrato i propri limiti nelle idee e nelle persone) con una buona politica. Da lì occorre ripartire: i problemi che i movimenti, le associazioni, i comitati pongono sono reali. Se non riusciremo a incanalarli attraverso la partecipazione e l'ascolto, se non sapremo rinnovarci per rinnovare (giusto il richiamo del giurista Zagrebelsky, o dell'ANPI in tal senso) non potremo lamentarci della distanza che sembra farsi abissale tra partiti e società. Sfasciare il sistema, ribaltare il tavolo a suon di urla come sembra voler fare qualcuno sulle spalle dei suoi sostenitori? No, non è questa la soluzione. Ci siamo già passati e non è andata bene. Tuttavia una risposta a chi ci fa notare che questa situazione non è più sostenibile va data. Grillo non è la cura, ma di certo è un sintomo: se è sbagliato abolire del tutto il finanziamento ai partiti (davvero vogliamo che la politica sia soltanto il giocattolo dei ricchi, dei privilegiati, dei “filosofi”?), è urgente ripensarlo. Come? Trasparenza, regole ferree sull'accesso a quello che dev'essere davvero un rimborso, tanto speso – tanto rimborsato, spazio a forme sempre più avanzate di raccolta fondi basata su idee e partecipazione, tetti ben precisi alle sottoscrizioni di privati. E una dose da cavallo di partecipazione democratica nei partiti e nelle istituzioni (leggasi “primarie” e “democrazia partecipativa”).Vedete, chi fa politica sul territorio a tutto questo è spesso già abituato. Cercarsi da soli in modo diretto e trasparente, mettendoci faccia e idee le risorse per fare politica è la norma. E il simbolo della buona politica che cammina con le sue gambe, dialoga, tira il carro, lavora su base volontaria e con passione sono i tanti invisibili militanti che battono il territorio tra un manifesto e un mercato, tra una iniziativa pubblica e una chiacchiera da bar, tra una discussione in paese a un'assemblea. Sono Gianni, Angiolino, Giampiero e tanti altri, che aprono e chiudono le sedi, girano il biellese a spese loro per un'idea, affiggono manifesti, organizzano eventi. Loro ci insegnano che una buona politica è possibile. A noi che scriviamo e che ricopriamo incarichi da dirigenti del PD Biellese, in segreteria provinciale o come coordinatori di Circolo, che per chiarezza e trasparenza e ritenendo che la cosa sia assolutamente giusta e normale, dichiariamo di non ricevere nemmeno 1 centesimo di Euro a titolo di compenso o di rimborso spese per l'opera prestata per il PD, il compito di dare l’esempio e spingere altri a farlo.

Marco Barbierato – segr. Circolo PD Cossato
Renzo Belossi – segr. Circolo PD Candelo
Stefano La Malfa – Resp. Enti Locali PD Biellese
Giuseppe Rasolo – Resp. Comunicazione PD Biellese

Biella vs Cantù: buona pallacanestro a tutti

Domenica sera al Lauretana Forum nella penultima partita della stagione sarà di scena la Bennet Cantù  partita molto sentita a Biella e anche sulla sponda brianzola per questo motivo probabilmente per motivi di sicurezza la curva dei tifosi ospiti sarà deserta grazie all’ordinanza emessa dall’Osservatorio Nazionale in accordo con la Prefettura di Biella ha vietato la vendita dei tagliandi per i residenti della Provincia di Como. Personalmente ritengo sempre una sconfitta quando non è concesso ai tifosi di poter vedere la propria squadra  a maggior ragione quando probabilmente questa partita ha poco da aggiungere alle stagioni delle due squadre. Biella già salva lotta per finire con dignità queste ultime tre partite, palestra utile anche per fare esperienza ai giovani, la forzata assenza di Soragna accelererà anche tali turnazioni. Sui giornali locali in effetti si parla già più di mercato che di campionato. Ma la tranquilla salvezza consente anche questa rilassatezza. Cantù avrà qualche velleità in più la classifica impone una vittoria anche per consolidare al meglio la posizione in vista dei playoff per cercare di strappare il titolo a Siena. Anche Trinchieri deve fare i conti con assenza importanti come Shermadini Mivoc e Scekic, ma la panchina lunga che consente presenze di peso come Mazzarino Leunen Basile Marconato consente a Cantù di avere valide riserve. Da segnalare la presenza di ex importanti Jurak e Miralles ex di Cantù e l’indimenticato Brunner per Biella autore di giocate strepitose nella semifinale scudetto contro Milano del 2009. Sarà comunque uno spettacolo di sport vincerà la leggerezza di Biella o la concretezza di Cantù. Palla a due alle 18,15

mercoledì 25 aprile 2012

Una Biella molle e tranquilla cade a Sassari senza farsi male (www.torino.repubblica.it)

Sconfitta indolore per l'Angelico sul parquet della Dinamo al termine di una gara gradevole e ricca di canestri: 104-97

di GIUSEPPE RASOLO
Una Pallacanestro Biella decisamente tranquilla affronta il difficile parquet di Sassari con la serenità di un traguardo raggiunto con cinque turni di anticipo e lo si vede dal modo con cui gioca la partita. Una difesa a volte un po' molle, ma con accelerazioni in attacco e tiri a ripetizione che permettono a molti giocatori di provare soluzioni diverse. I giovani mettono poi minuti importanti per fare esperienza e questo di fatto è l'obiettivo che ha l'Angelico in queste ultime partite. Sassari, già sicura di partecipare ai playoff, gioca per ottenere una buona posizione nella griglia della post season, per evitare di incrociare subito una squadra impossibile.

La partita non è stata mai in discussione, tranne solo nei primi minuti, ma Biella ha avuto il merito di non mollare mai, anche quando lo svantaggio era in doppia cifra. Preoccupa invece l'infortunio subito dal capitano Teo Soragna, visto in panchina con un il braccio fasciato per una probabile lussazione alla spalla: domani se ne saprà di più difficile ipotizzare un suo recupero per la sfida infuocata - quasi un derby - contro Cantù domenica sera.

La cronaca. Cancellieri schiera il quintetto del campionato mentre Meo Sacchetti si affida a Plisnic, Easley, Hosley e ai cugini Diener, Travis e Drake. Parte forte Pullen con una tripla e Biella rimane avanti fino all'8-7, quando in un contrasto in attacco si fa male Soragna soccorso subito dal medico di Sassari e portato negli spogliatoi per capire l'entità dell'infortunio.
Sassari ne approfitta per piazzare un parziale di 8-0 con Hosley e Easley sia dall'arco che da sotto il tabellone. Cancellieri chiama il time out per spezzare il ritmo. E' una partita veloce, gradevole, senza falli. Coleman e un Pullen insolitamente ispirato riescono a tenere a galla Biella che chiude la prima frazione sotto di sette.

Sassari al rientro continua il bombardamento da tre con Drake Diener. Biella arriva a -1 con Jurak, ma i cugini Diener ricacciano l'Angelico nelle retrovie, quando segna anche Pinton da tre Biella è sotto di otto (42-34 al 15'). La libertà al tiro si intuisce vedendo Miralles mettere a referto una tripla, ma non c'è un agonismo sfrenato; il solo Cancellieri continua a sbracciarsi. Un tiro dal perimetro di Drake Diener chiude la contesa alla sirena di metà partita sul 56-44. Le difese hanno commesso solo sei falli in venti minuti, e questo la dice lunga sull'intensità della partita.

Al rientro si cerca di chiudere meglio le maglie della difesa, Cancellieri concede minuti e spazio ai giovani Laganà e Lombardi, Sassari cerca di prendere il largo andando anche sul +15 ma Coleman ruba palloni in continuazione segnando in penetrazione. Easley e Hosley continuano a colpire sia la zona che la difesa a uomo, anche i rincalzi Metreveli, Sacchetti e Pinton danno il loro contributo. Il finale del quarto è di segno biellese, con l'Angelico che arriva a -8 con due triple consecutive, quelle del Drago e di un sorprendente Marco Laganà ottimamente servito da Pullen.

Ultimi dieci minuti "firmati" dal figlio di Sacchetti: 7 punti in un minuto che riportano avanti decisamente Sassari e poi le squadre si equivalgono sia negli errori, sia nel tiro, sia nei falli. Minuti in cui si arricchisce il tabellino, il duo americano Pullen/Coleman porta a casa 45 punti anche se il migliore dei biellesi è senz'altro Dragicevic con 22 punti e un 29 di valutazione. Mentre tra i sardi Travis Diener con 30 di valutazione frutto di 17 punti (con un brillante 4/7 al tiro da tre) e di ben 12 assist è l'MVP della partita. Il risultato finale dice 104-97. Non c'è tempo però di distrarsi per i biellesi, domenica sera al Forum alle 18.15 c'è Cantù e la squadra sa quanto i tifosi tengano a questa partita.

Banco Sardegna Sassari-Angelico Biella 104-97 (27-20; 56-44; 81-73)

Banco Sardegna Sassari : N. Metreveli 4, T. Binetti n. e. , Q. Hosley 11, G. Devecchi n. e. , T. Diener 17, B. Sacchetti 13, V. Plisnic 16, D. Diener 17, M. Vannuzzo 6, M. Pinton 10, T, Easly 16.

Angelico Biella: G. Jurak 16, N. Minessi n. e., A. Coleman 25 , T. Soragna 5, J. Pullen 20, M. Laganà 3, A. Miralles 9, E. Lombardi 0, W. Magarity n. e., M. Chessa 2, T. Dragicevic 22, N. De Vico n. e

martedì 24 aprile 2012

Onestà e coraggio il futuro del XXV aprile

Sig. Sindaco di Trivero, sig Sindaco di Soprana,  autorità civili, militari e religiose, associazioni combattentistiche e d’arma  cari ragazzi delle scuole di Trivero e Soprana, amici dell’Anpi eccoci qui a ricordare  e a celebrare questo atto fondativo dell’Italia repubblicana. Un Italia nata anche in queste valli. Una data e una ricorrenza lontana 67 anni, ma che deve essere sempre viva nei nostri cuori, nelle nostre memorie individuali e collettive; un periodo in cui si lottava per la sopravvivenza, un periodo in cui si lottava contro l’oppressione, contro la coercizione, un periodo in cui non si vedeva la luce in fondo al tunnel di una guerra e di una miseria che spingevano l’Italia e gli italiani nel baratro.
Gli uomini e le donne che hanno fatto la resistenza, che si sono battuti in quel periodo, sacrificando spesso e volentieri le loro giovani vite, ci hanno consegnato la democrazia e la libertà, ma a guardare le cronache di oggi ci viene da chiedere se il loro sacrificio sia valso.
Un presente in cui prevale il furbo sull’onesto, in cui si nega persino l’evidenza di certi comportamenti e si giustifica l’esigenza del singolo sugli interessi della collettività. Oggi quando chi ci guida, non importa il colore del suo schieramento, spesso e volentieri non tiene fede al suo giuramento di guardare e di gestire onoratamente la res pubblica, la domanda che sorge spontanea è: dove abbiamo sbagliato ?? Troppa ricchezza ? troppa opulenza ? troppi interessi ?? e i bisogni del prossimo ? abbiamo perso di vista le cose semplici probabilmente.
Nel leggere la repubblica che riporta le testimonianze degli ultimi ragazzi che fecero la resistenza mi sono rinfrancato, il xxv aprile deve sopravvivere alla retorica e anche a anni di rilettura di discorsi in cui non sembra più tanto chiaro un principio cardine e cioè che la democrazia e la costituzione sono figli degli uomini e delle donne che hanno combattuto contro l’occupazione nazista e contro il fascismo che l’appoggiava. La libertà è faticosa e non vuol dire fare quello che ti pare, come ricorda un signora di novanta anni. Un elementare spirito di riscatto umano era secondo Calvino a spingere i nostri avi nell’urgenza di quei giorni e ancora preme nei nostri di giorni, lontanissimi e diversi, ma riconducibili alla stessa semplicità con un preciso impegno: essere sempre e comunque contro ogni forma di oppressione di fascismo di discriminazione e di violenza. I nostri nonni hanno saputo cogliere l’essenza di quel periodo guardando oltre le macerie che si erano addensate sull’Italia per ridare un senso alle cose, un senso alla vita.
Lasciatemi citare uno dei Presidenti della Repubblica più amati della nostra storia, Sandro Pertini che parlando ai giovani pronunciò queste parole: “Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste? Un appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato. Di difendere la Repubblica e la Democrazia. E oggi ci vogliono due qualità, cari ragazzi: l’onestà e il coraggio”.
Quanto sono vere e attuali queste parole. Onestà e coraggio. Impegno e convinzione. Dobbiamo pensare ai giovani. Ma la domanda che dobbiamo porci è sempre la stessa: che cosa stiamo lasciando ai giovani? Quale nazione e quale futuro ci stiamo impegnando a lasciar loro?
queste sono le riflessioni ancora più vive in questa giornata. In questo 25 aprile che è il simbolo della liberazione, il momento in cui la nostra nazione ha rialzato la testa. Il momento in cui è iniziata la ricostruzione, non solo economica e concreta, ma una ricostruzione di democrazia e di libertà.
Abbiamo saputo rialzare la testa da uno dei momenti più bui e più brutti della nostra storia. E oggi non sappiamo più ritrovare il senso di quei valori? Non sappiamo più avere uno slancio profondo e convinto verso un senso della libertà e della democrazia che sappia tradursi nella voglia di essere protagonisti della ricostruzione di un nuovo futuro? Stiamo vivendo un momento molto delicato e difficile, sia per il contesto internazionale che quello nazionale. Siamo di fronte ad un momento che passerà di certo alla storia e che lascerà un segno profondo.
I rischi di una forte tensione sociale, di contrapposizioni, di un crescente malessere sono segnali che non possiamo trascurare. E allora proviamo a dare un senso ulteriore a queste ricorrenze, che siano il rivivere parte della storia del nostro Paese e che siano, soprattutto, il ritrovare, il riscoprire, il raffermare i valori che ci hanno permesso di vivere un tempo di pace.
Ricordiamo quanto è costato restituire alla democrazia il nostro Paese. Ricordiamo quanto ci è voluto l’impegno e la determinazione, ricordiamo che non è stato tutto facile, che non è stato semplice e che la strada è stata dura, impegnativa. Questa libertà, che oggi diamo per scontata, che oggi diamo per certa ed acquisita. Questa libertà che non è stata sempre tale. E allora, ricordiamoci che per vivere in democrazia e in pace serve impegno.
Non basta stare a guardare ed aspettare che il mondo migliori.
Siamo noi il mondo
Calamandrei, diceva “Era giunta l’ora di resistere, era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini”. Ecco il senso profondo di questo 25 aprile. Caricare su di sé la volontà di portare avanti valori di giustizia, libertà e democrazia. In quegli anni si è dovuto combattere il nazi fascismo, l’intolleranza, il razzismo, le cose più cruente e orrende che la mente umana possa immaginare. Ma non possiamo credere che quanto è stato fatto sia dato per sempre. Partiamo da questo 25 aprile, da questa Liberazione per rinnovare il grande impegno che servirà nei prossimi mesi per servire il nostro paese. Ma affrontiamoli con la profonda convinzione che da qui possiamo ripartire, che da qui dovranno scaturire valori importanti di convivenza civile.
L’ex Presidente Ciampi, in un intervento di qualche anno fa, disse: “In quei mesi scoprimmo che la patria era un insieme di valori di libertà che dovevamo non solo riconquistare ma porre a fondamento di una costruzione solida fatta per durare nelle generazioni. La costituzione della repubblica è il frutto di un miracolo, delle lungimiranza di un’intera classe dirigente divisa su tante questioni anche fondamentali che si trovò unita da valori morali, senso dello stato, amor di patria.”
Siamo reduci da un anno, il 2011, che ha visto rifiorire un grande amore per la nostra Patria. Questi 150 anni di Italia unita hanno restituito un forte senso di appartenenza, un forte attaccamento alla nostra nazione. Ci siamo sentiti uniti, abbiamo riempito di tricolori le nostre vie  e le nostre piazze. E non sono stati gesti casuali. E allora ripartiamo da qui. Da questo grande attaccamento alla nostra Patria, a questa ITALIA capace di grandi miracoli. Siamo capaci di essere all’altezza di cambiamenti storici ? Affrontiamoli con unità, con compattezza, con la voglia di costruire un futuro migliore, insieme. In un anno che ha visto la scomparsa di grandi uomini e donne della resistenza come Giorgio Bocca Miriam Mafai onoriamoli con il nostro impegno
Mi sia permesso di chiudere citando un partigiano:  Aldo Sodero di Chieri nome di battaglia Nano
(..) Le storie sono quelle, c’era la miseria, si andava a scavare le patate, che crescevano selvatiche nei prati la notte. Si riusciva a trovare un pezzo di pane bianco.
Era un sogno per noi. Si portava in famiglia e si divideva tra tutti, nove persone per una pagnotta.
Si facevano i chilometri in bicicletta per trovare qualcosa da mangiare, lo si metteva nei barattoli di vetro. Il momento era quello. L’ho raccontato a mia figlia, ai miei nipotini appena hanno avuto le orecchie per sentire.
Lo racconto a voi pur sapendo che certe cose non si possono capire. Erano tempi di scelte. Io ho scelto la parte giusta.

W l’Italia unita. W l’Anpi W la Resistenza

lunedì 23 aprile 2012

A tu per tu con Luca Bechi - esclusiva basketinside

Erano calde le giornate di maggio 2009 non solo per un anticipo d’estate ma anche perché a Biella si respirava un profumo nuovo e inedito. Biella  terra di amanti del basket che in quella stagione dopo un brillante campionato portò allo scontro con Milano per disputarsi il posto in finale contro Siena, quello era il vero scontro scudetto aggiudicarsi il posto in finale a fare da sparring partner contro i toscani voleva dire vincere scudetto. Dentro il nuovo Palazzetto da poco inaugurato si respirava un aria positiva e la sensazione era quella di far parte di un sogno, un sogno targato Biella, un sogno portato avanti da Luca Bechi, da Valerio Spinelli ,da Greg Brunner e da tanti altri ma il condottiero che di fatto aveva schiuso le porte dell’Europa era lui, toscano ma biellese d’adozione, grinta e carattere da vendere, me lo ricordo dopo una partita persa contro Siena in casa tutto contrito e con una gran rabbia in corpo. Ma poi sapeva essere lucido e concreto, sia con i giornalisti, che con la stessa squadra. Dopo Biella ha cercato di ripetere il miracolo con Brindisi e per poco non gli sarebbe riuscito se non avesse preso in mano quella squadra troppo tardi (ho ancora i brividi nella schiena per quella partita in casa contro di noi). L’Italia ha perso un coach giovane, completo e preparato, ma noi siamo sicuri che quello estero sia solo una sorta di apprendistato perché tornerà più agguerrito e preparato di prima capace di portare a casa titoli e trofei.

Ai nostri taccuini si racconta


Prima tutto Luca com'è l'esperienza in terra straniera ?
Di primo acchito rispondo ricca di emozioni e stimolante. Molto complessa perche é per me un mondo tutto nuovo specie fuori dal campo. Devi essere molto flessibile e 'open minded' dato che hanno una mentalità completamente diversa dalla nostra specie nell'approccio al basket. Qui é tutto molto più estremizzato. Sia nella vittoria che nella sconfitta.

Presentaci la tua attuale squadra ambizioni e traguardi da raggiungere ?
Azovmash é un club molto ambizioso. Campione dell’Ucraina per diversi anni di seguito, insegue questo titolo da 2 anni ormai.  L'obiettivo é la vittoria del campionato.
Non esiste nessun altra parola.

Cosa ti ha spinto ad accettare un incarico all'estero ?
Come dicevo in precedenza la ricerca di nuovi stimoli, il desiderio di vedere un mondo nuovo, sia dal punto cestistico che non. Credo che per un allenatore ancora nella prima parte della sua carriera come il sottoscritto sia fondamentale passare I confini italiani per confrontarsi e mettersi alla prova in contesti articolati e stimolanti come I campionati esteri.

Delle tue due precedenti esperienze a Biella e a Brindisi cosa ti rimarrà più impresso
Biella la considero la mia seconda patria, dopo Livorno. Li sono cresciuto come uomo e come allenatore. Rimarrà sempre un club e un posto dove mi sento come a casa.  Brindisi é stata un esperienza molto formativa. La città e I brindisini, il loro calore, mi sono rimasti nel cuore. Purtroppo quando sono arrivato a Gennaio la situazione era già compromessa e erano stati commessi degli errori in precedenza nella costruzione della squadra difficili da rimediare.  Sento però che qualcosa é rimasto incompiuto. E prima o poi tornerò.

Un giudizio esterno sul campionato italiano oltre alla solita Siena sembra più livellato verso l'alto ci saranno sorprese ?
Sembra di si. I playoff sono belli per questo. Perche tutto può cambiare. Perché sono un nuovo campionato dentro un campionato. Sono certo che Cantú e Milano lanceranno la sfida a Siena e saranno per quest'ultima un osso duro. E secondo me anche Pesaro sarà competitiva. Sarà un playoff molto interessante a mio parere.

Il giocatore che hai allenato e di cui sentiremo parlare parecchio in futuro (anche quelli della tua attuale squadra)?
Beh due giocatori che ho allenato  nel recente passato sono già campioni affermati. Jonas Jerebko é ormai un campione NBA e Pietro Aradori é il futuro del basket italiano.
In un passato un po’ più lontano a Livorno ho aiutato a crescere sia Jacopo Giachetti che Massimo Bulleri allenati entrambi nella parte centrale della loro adolescenza.
Devo dire che é sempre una soddisfazione per me vedere un ragazzo di belle speranze che capisce qual'é la chiave per diventare un giocatore affermato e si dedica al raggiungimento di questo obiettivo.

Quest'anno in Italia il basket è in chiaro ma non riesce a sfondare negli ascolti secondo te perché
E' difficile dirlo. Credo che la spinta fondamentale debba venire dall'interno del nostro movimento. Sarebbe importante anzi fondamentale vincere una competizione internazionale, sia come club ma meglio ancora con la nazionale. Sarebbe una grande spinta e ci sarebbe un grande ritorno di popolarità.

Settimane fa si è tenuto un convegno a casale sul futuro del basket stante la crisi e la recessione economica molte società navigano a vista quale secondo te può essere la ricetta per uscire da queste secche ?
Abbassare l'asticella per rialzarla quando ci saranno momenti più  propizi. Usare metodo programmazione e soprattutto coerenza quotidiana. Fare attenzione a non fare il passo più lungo della gamba. Cose semplici ma che troppo spesso vengono dimenticate.

 Un saluto ai nostri lettori  http://www.basketinside.com/ ?
Colgo l'occasione per salutare gli appassionati di basket e in particolare I lettori di basketinside.com con l' augurio di vedere un esaltante playoff i e non dimenticate mai che il basket é un fantastico gioco bello emozionante divertente e stimolante, ma resta pur sempre un gioco. Un buon finale di campionato a tutti.

VAE VICTIS

Guai ai vinti diceva Brenno il capo dei Galli prendendo Roma, conta solo vincere ripete Mou all’infinito perché negli annali rimane solo il nome della squadra vincitrice e così via potremmo andare avanti all’infinito a crogiolarci nelle dichiarazioni e nei ricordi, ma c’è un presente di cui tener conto. Ieri sera la partita delle beffe contro un Bologna non irresistibile non siamo stati in grado di pungere. Nemmeno il forzato riposo ha giovato, il muro felsineo è stato impenetrabile e il nervosismo latente di Ibra, di Clarence e dello stesso Allegri era evidente. A questo punto inutile crogiolarci sulla classifica è bene programmare meglio la prossima annata e riflettere sulle cose andate storte quest’anno. La preparazione anticipata per una supercoppa al 6 agosto, la micidiale sfilza di infortunati e diciamolo anche una campagna non eccelsa in cui due sole sono le stelle a poco prezzo acquisite Nocerino e Muntari. Senza Pato, Boateng, Cassano e da buon ultimo Thiago Silva abbiamo pagato un prezzo troppo alto. La Champions è bella, la musica impareggiabile ma in quel torneo lasci oltre alle emozioni anche un salasso di energie nervose. Poi può capitare che ti dica anche male come il goal non goal di Muntari e mille altre sviste di assistenti e di arbitri, ma vorrei che la società non sfruttasse troppo questo can can mediatico che rovina la concentrazione. Noi  non siamo abituati, come i cugini e come i ragazzi di Venaria e di Vinovo, a fare i piangina, lasciamo a loro questa prerogativa, noi dobbiamo essere forti a prescindere da presunti torti e da situazioni anomale. Un dato tecnico: avendo perso contro tutte le squadre nelle prime posizioni (Napoli – Juve – Inter – Lazio) forse era un segno. Vedo inoltre levarsi troppe critiche contro l’allenatore, se abbiamo vinto lo scorso anno è stato un po’ merito suo o no ? se perderemo quest’anno non sarà solo colpa sua, ci può stare un passo falso, io punterei sulla sua voglia di riscatto. E come chiosa finale un fatto, un grande acquisto all’anno, al di là dei saldi di stagione, consente di avere un arma in più Fabregas – Balotelli – Tevez – Van Persie non importa, ma un grande acquisto ci vuole non per i tifosi ma per la squadra. E comunque avanti così:  orgoglio milanista

sabato 21 aprile 2012

Biella fa suo il derby e condanna Casale

E la vittoria di Cancellieri, del gruppo, della dirigenza, dei tifosi, dello staff, Biella per un anno ancora rimarrà nella massima serie. I 24 punti richiesti a inizio stagione e necessari per rimanere nella massima serie sono stati raggiunti. Una partita quella di oggi decisiva sia per Biella che per Casale. Ma mentre per Casale era l’ultima spiaggia, Biella poteva avere ancora altre chances. Sugli spalti non c’è stata partita ,la Curva Barlera ha stravinto il derby del tifo con uno striscione a favore del gruppo mentre i ragazzi di Casale se la prendevano con Marco Crespi probabilmente considerato l’artefice di questa annata storta. Solita formazione per Biella mentre Casale si affida Malaventura, Hukic, Shakur, Minard Chiotti. Biella parte a razzo molto concentrata difende e pressa ma Casale risponde punto su punto, dopo cinque minuti si va sul 12 a 10 per Biella, Casale ha il merito a questo punto di portarsi decisamente avanti e di rubare palloni su palloni tanto da mettere un disavanzo di sette punti. Cancellieri è costretto a chiamare il time out a inserire forze fresche, Lombardi. Biella a questo punto non perde più un pallone e grazie a Dragicevic fa un parziale di dieci a zero chiudendo il quarto con una tripla di Chessa . Anche nel secondo quarto la musica non cambia Biella avanti, con un ultimo parziale sforzo di Stevic di Chiotti e di Hukic la banda di Valentini impatta sul 30 pari e poi grazie a una tripla di Hukic mette il naso avanti, ma sarà per l’ultima volta. Pullen comincia far girare meglio la palla e grazie a uno dei suoi tiri impossibili si va all’intervallo sul 41 a 35. Ancora più devastante Biella nel terzo avanti anche di sedici punti grazie a una stratosferica difesa e alla squadra che esegue alla lettera i dettami del coach. Qualche palla persa fa tornare sulle tribune le paure delle partite precedenti e il terzo parziale si chiude con Biella avanti di sette. Gli ultimi dieci minuti si aprono con due triple consecutive di Biella con Soragna e Chessa che di fatto indirizzano la gara. Solo Stevic e Shakur ci credono ma non basta Biella concentrata porta a casa i due punti e la permanenza in serie A

A Cancellieri brillano gli occhi è felice ha raggiunto un obiettivo senza aver mai cambiato squadra e con la penalità del greco mai utilizzato. La Curva impazzisce per i propri beniamini e Coleman si issa sulla curva è la vittoria del gruppo con Soragna che lascia ancora aperta una porta sui Playoff ma oggettivamente sarebbe chiedere troppo. Rassegnazione e delusione per Casale con Coach Valentini a cui dispiace aver perso l’inerzia della partita nel terzo quarto ma la salvezza non è stata buttata a Biella bensì nelle tredici partite perse sul filo di lana







Angelico Biella   Novipiù  Casale 87 - 78

(22- 19;  41  - 35 ;  61 – 54)                    

Angelico Biella: G. Jurak 10, N. Minessi n.e.,  A. Coleman 18 , T. Soragna 11,  J. Pullen 12, M. Laganà n.e., A. Miralles  13, E. Lombardi 0, F. Rossi n.e. , M. Chessa 10,  T.Dragicevic 13, De Vico Niccolò n.e.

Novi Più Casale: M Malaventura 3, S. Gentile 0, J. Hukic 8, S. Pierich 0, N. Martinoni n.e. , D. Chiotti 8, O Stevic 20, M Shakur 23, M Janning 3, R. Minard 13

venerdì 20 aprile 2012

Febbre da derby: Biella - Casale

E’ il derby la madre di tutte le partite, o per lo meno dovrebbe essere così, si tratta del secondo scontro nella massima serie tra le due compagini l’andata sull’onda dell’arrivo di shakur fu vinta agevolmente dalla squadra casalese che mise sotto un angelico stanca  capace tuttavia di rimontare per ben due volte ma grazie a Shakur Malaventura e Stevic Crespi portò a casa la partita. Sembrava l’inizio di una nuova avventura per la Novi più e invece la magia di quello scontro costò per sia per i rossoblu biellese, abulici dopo quel match, e anche per  quelli di Casale. Ora le due squadre ci arrivano dopo serie negative importanti, Biella, dopo essere stata corsara contro Venezia ha inanellato quattro sconfitte consecutivi alcune frutto più della frenesia che di altro. Casale aspetta l’hurrah dopo Avellino. Uomini decisivi potrebbero essere Pullen per Biella se saprà uscire dal suo torpore, o forse anche Miralles e Drago se sapranno limitare le percussioni degli uomini di Valentini. Dall’altra parte ci si aspetta qualcosa in più da Gentile, mentre Chiotti e Shakur devono cominciare a tornare a essere più imprevedibili. Partita che sarà comunque decisiva solo se vince Biella in quel caso per Casale si aprirebbe il baratro della seconda serie. In caso di vittoria di Casale la squadra piemontese sbloccherebbe quota dodici anche se la salvezza è ancora lontana. Da vedere il tifo, all’andata nei minuti finali si consumò una certa sfida carica di sfottò. Ma come sempre sarà la partita a determinare gli umori. Derby in anticipo su la Sette D ma noi saremo li nel catino del Lauretana Forum

giovedì 19 aprile 2012

Piemonte Notizie questa settimana

Il 1° FESTIVAL NAZIONALE DEL RISOTTO ITALIANO
Il festival che si terrà a Biella dal 28 di aprile si propone di valorizzare uno dei grandi elementi che legano i territori vercellesi, novaresi e biellesi e cioè la produzione risicola: per estensione la più grande d'Europa, per varietà e qualità la prima al mondo. 40 preparazioni a base di riso previste nel corso della rassegna,  predisposte da maestri risottieri che saranno offerte in degustazione al pubblico dei visitatori. Alla conferenza stampa evento di presentazione  a Novara abbiamo intervistato gli organizzatori tra cui un preparatissimo Edoardo Raspelli


Made in Asti: cultura a 360 gradi
Questa settimana siamo andati a scoprire alcune particolarità cominciando dalla mostra dedicata agli etruschi ci tuffiamo così nella grande storia che è passata anche per la cittadina piemontese, per poi passare a costumi particolari della Fondazione Guglielminetti con dei bei bozzetti esposti al pubblico ricordo di un mondo del cinema passato ma sempre affascinante, e poi si chiude in una bottega di calzolaio da Enzo per tuffarci in un mondo dedicato al jazz – ne sentiremo veramente si tutti i colori. Insomma un mondo quello astigiano ricco di sorprese


Vival tutti in forma a Pinerolo
Si terrà a Pinerolo dal 27 al 29 aprile VIVAL, il primo evento in Piemonte in tema di vivere bene e benessere a 360°. Cinque saranno i settori tematici che verranno presentati durante la manifestazione: si va dal wellness, con prevenzione, discipline tradizionali, olistiche e alternative, cure termali e trattamenti curativi, al beauty con cosmesi naturale, cosmeceutica, trattamenti estetici specifici, soggiorni nelle Spa. Non mancheranno i settori foodie, con cibi biologici, certificati e naturali, tracciabilità e filiera corta e qualità dei prodotti, e green economy, con proposte di energie rinnovabili ed alternative, eco-house, bioedilizia, combustibili e mobilità ibrida. VIVAL è la prima e unica manifestazione a carattere regionale sul tema del vivere bene, dove benessere e qualità di vita vengono visti come valori che coinvolgono tutti gli aspetti del nostro quotidiano, a 360 gradi

Bi come basket con Teo Soragna
Nel viaggio alla scoperta del basket piemontese non poteva mancare l’incontro con uno dei protagonisti della storia della Pallacanestro Biella: il capitano Teo Soragna ricordi e aspirazioni di una colonna della pallacanestro italiana


I diritti delle donne con l’Avv. Patrizia Polliotto
Prosegue la rubrica di successo dedicata alle donne e ai loro diritti

Passaggi televisivi: Domenica 22 aprile alle ore 19.30 su GRP1, alle 23.30 su TELECUPOLE e alle 23.45 su GRP3, lunedì 23 aprile alle ore 14.30 in replica su TELECUPOLE, mercoledì 25 aprile alle 13.30 su VIDEO NOVARA e alle 21 su Viva l’Italia Channel (SKY 879), giovedì 26 aprile alle 18.30 su TELERITMO e alle 20.45 su GRP1, venerdì 27 aprile alle ore 16.30 in replica su Viva l’Italia Channel, alle 22.15 su GRP1 e alle 23.15 su GRP3, sabato 28 aprile alle 13 su TELECITY.

on step beyond

Un passo avanti cantavano i tifosi londinesi dei blues e in effetti ieri sera il Chelsea ha fatto veramente un passo in avanti verso una finale che potrebbe e dovrebbe essere meritata,  non certo in virtù del gioco espresso, ma della tattica dimostrata, di saper leggere una partita e di aver imposto uno stop ai catalani che mancava da 17 incontri. Peccato, verrebbe da dire, che non sia stata la nostra squadra a trovare la giusta soluzione per imporre questo stop a Messi & c. La filosofia espressa dal Milan nella gara d’andata era quella corretta, come ha sottolineato Di Matteo, se vuoi battere questo Barcellona, tutt’altro che irresistibile devi comportarti come Drogba e compagni saldezza nei reparti difensivi e buone ripartenze, poi certo un po’ di culo non guasta, come riportava Luca Serafini su Mediaset Premium, e una traversa e un palo sono li a testimoniarlo. Ma come diciamo sempre, la storia e la fortuna sono sempre in equilibrio, e quanto si era preso nel 2009 con Iniesta è stato riconsegnato ieri sera. Il possesso palla quando è sterile e produce poco è persino indisponente. Che succederà martedì prossimo al Camp Nou ?? se Guardiola non disporrà di aiuti esterni – che so un paio di rigori ad esempio – la vedo durissima e se Di Matteo potrà giocare una partita tatticamente perfetta, come ieri sera, i blues andranno one step beyond verso the road to Munich. Contro chi?  Bayern o Mou. Personalmente preferirei i panzer ma alla vita non si può chiedere troppo. Ora invece sotto con il campionato il Bologna è un avversario ostico e dobbiamo essere attenti e portare a casa i tre punti nella speranza che magari domenica a Venaria vada in scena il concerto perfetto di Antonello Venditti: Grazie Roma

martedì 17 aprile 2012

Il gigante di Celje all’ombra del Mucrone: Goran Jurak (esclusiva basketinside)


E’ il venerdì in cui ci si riprende ad allenare dopo le ultime giornate di campionato, giornate difficili, 4 sconfitte che pesano maledettamente, più per il modo con cui sono maturate che per la classifica, una classifica che parla di una realtà, Biella, da undici anni nella massima serie, che è partita forte, ma poi, vuoi anche le poche rotazioni nel rooster ha passato una seconda parte di stagione difficile e con scarsi risultati. Ma l’impegno, quello no, non è mai mancato, una grinta e un coraggio sorprendenti e che tra tutti mettono in evidenza il carattere di una squadra che non molla mai. Carattere come quello di Goran Jurak uno degli ultimi ad arrendersi sul campo. Jurak uno dei pochi ricambi, ma di gran qualità, chiamato da coach Cancellieri al ruolo, spesso scomodo, di dare cambi di marcia, di rintuzzare attacchi nemici e di aprire le difese avversarie. E’ uno di quelli che non le manda a dire sportivamente parlando, capace di fare a sportellate sotto tabellone, ma all’occorrenza di aprire le difese avversarie con tiri dalla lunga distanza  che possono incidere nelle vittorie della squadra. Il suo carattere, un po’ ruvido, non lo mette certo in buona luce con la classe arbitrale e probabilmente subisce anche qualche fischio di troppo, ma è il prezzo da pagare a un attaccamento alla squadra profondo e incisivo. Quante volte ha alzato le mani al cielo chiedendo al pubblico e alla curva l’incitamento e lo sprone per vittorie impossibili. Lui è fatto così: freddo e glaciale in campo ma all’occorrenza un vulcano di emozioni. Ai microfoni di basketinside ha rilasciato queste dichiarazioni.

Goran qual è l’emozione del basket e cosa ti riesce a trasmettere ?
Ho iniziato come sport a nuotare ma è uno sport solitario, mentre pallacanestro è uno sport collettivo, questo mi piace molto, costruire gioco azioni per il bene della squadra, non esiste il singolo, esiste il team

Il tuo Idolo era Toni kukoc perché?
Il mio idolo era Toni kukoc, adesso nessuno, ci sono solo io (ride di gusto). Mi piaceva perche lui ha fatto tutto, era immarcabile giocava per la squadra, faceva assist, recuperava rimbalzi tirava dalla media e dalla lunga insomma era un tipo completo e se devo proprio guardare al basket lui lo rappresentava al meglio, un vero campione

Un giudizio sulla stagione di Biella ?
Credo dopo due salvezze conquistate all’ultima giornata una buona stagione, abbiamo avuto un calo nell’ultimo periodo, ma tutto sommato una stagione normale, speriamo finisca meglio

Le tue performance migliori ?
Milano su tutte perché recuperare venti punti a Milano in casa è stato strepitoso, e anche la vittoria contro Avellino in casa fantastica (senza di lui avremmo perso n.d.r.)


Prossima partita il derby che partita sarà ?
In un derby il pronostico è sempre difficile loro possono vincere ma possiamo farlo anche noi. Loro devono vincere per recuperare e rimanere in serie A, ma noi dobbiamo portare a casa i due punti anche per finire bene questa stagione. Contro Varese abbiamo giocato, e bene, per tutta la partita poi però i due punti sono andati alla squadra lombarda. Adesso abbiamo  bisogno di una bella partita per tutti, non solo per i nostri tifosi, per i nostri soci, ma anche per noi, per darci ancora tanta e tanta fiducia. Giochiamo insieme e forte come ultima partita e soprattutto stiamo più concentrati alla fine questo è importante


Come stai qua a Biella ?
A Biella si sta bene, il rapporto con il territorio è buono, ti rilassi  con la famiglia a casa non come in campo, li è più dura (e gli occhi cominciano a brillare in vista del prossimo incontro)

Prova di cucina  ?
Mi piace il pesce e mi piace prepararlo ma non in casa, adesso con l’arrivo del bel tempo facciamo una bella grigliata. Mi piace il vino ma preferisco il  succo e anche cola

Jurak il contratto scade a giugno e il prossimo anno ?
Non lo so ancora, pensiamo a giocare prima poi ne parliamo, possiamo rimanere o tornare a casa, o chissà in un altro club, io vorrei giocare mi sento in forma e voglio giocare

Messaggio per i tifosi ?
Vinciamo prossima partita e stai con noi in questo momento difficile per tutti e supporta come sempre.

Una stretta di mano cesella questo simpatico incontro, un guerriero e un gigante Goran, campione di semplicità ma con tanta tanta grinta, quella che serve e che servirà anche in futuro a Biella

domenica 15 aprile 2012

Eccellenza Biella . Ceretti, Canneddu, Lomè e tanti altri

Da quando mi occupo di Piemonte Notizie una trasmissione targata Canale Multimedia e che da ottobre 2009 vede la luce ogni settimana traguardando le oltre 130 puntate, l’obiettivo è stato quello di mettere in luce quanto c’è di bello nella nostra regione e nella nostra provincia, tralasciando negatività e stress. Lo scopo non era quello di raccontare favole né di approfondire e di creare storie artefatte ma di raccogliere testimonianze di vita vissuta dal sapore agro piemontese che mettessero in evidenza quanto di buono c’è tra le Alpi e la pianura. Siamo passati attraverso eventi sconosciuti, storie di successo, e altre che meritavano di essere raccontate, storie di uomini, di esperienze, di fortune e di gente che ha saputo mettersi in gioco. Abbiamo conosciuto imprese di successo che hanno fatto delle ricerca dei particolari e della cura e dell’attenzione ai dettagli dei vanti, ma abbiamo conosciuto persone che si sono rimesse in gioco e che hanno scoperto vocazioni e strade alternative a quelle che avevano pensato. Lavoro e passione di pari passo. E sono contento in questo percorso di aver intrecciato storie e vite biellesi dandogli il giusto risalto. Così come questa settimana quando parleremo di Stefano Ceretti fotografo che fa della ricerca dell’attimo la sua filosofia raccontando storie di sport e di natura. E che dire del duo Canneddu – De Biasio che hanno raccontato le proprie giovanili esperienze presentando un decennio forse felice ricordo di gioventù spensierata come gli anni ottanta. Ma come non ricordare altre storie di successo come i Lomè, band che speriamo di trovare tra qualche tempo nei paradisi musicali nazionali e internazionali oppure un altrà storia di successo troppo poco celebrata come Pallacanestro Biella. Ecco la speranza è quella di raccontare storie e di promuovere parte della vita di tutti i giorni di un territorio che merita attenzione ma avrebbe bisogno anche di una carica di ottimismo perché con personaggi e con storie come quelle raccontate tutto è possibile.

sabato 14 aprile 2012

Liceo scientifico Vinovo – ragazzi digitali - il programma - il vero milanista

Lo ammetto nella serietà della lotta scudetto che impone un attenzione estrema e non bisogna perdere di vista l’obiettivo, in un momento in cui la guerra dei nervi è più importante di quella sportiva sul campo.  Momento in cui le dichiarazioni e i messaggi sono dosati per far sbarellare l’avversario e instaurare dubbi e ansie  e in cui Marotta si è dimostrato un maestro consumato come nemmeno Moggi nei tempi eroici riusciva a fare uno notizia fa sobbalzare la mia attenzione: il liceo digitale Vinovo. Che la Juventus abbia investito molto nel settore giovanile, patrimonio un tempo del Torino e di Vatta è notorio, ma che adesso abbiano inventato il college per giovani virgulti modello Barcellona è un po’ aleatorio. Fu una delle prime innovazioni del primo periodo berlusconiano a Milanello e molti giovani si sono formati a quel modello. Col tempo si è un po’ perso quello stile e quello stimolo ma comunque Milan e Inter hanno investito molto in quel settore. Comunque diamo a Vinovo quello che è di Vinovo, un liceo interno per seguire i giovani virgulti si studierà di tutto ma tranne il latino – che è il colmo per una società che si chiama Juventus . Mi immagino le materie di studio visto che il comunicato recita grande attenzione alle tecnologie, docente Romagnoli spiegherà come è possibile non vedere una sfera che oltrepassa la linea. Dopodiché docente Buffon il famoso teorema di onestà intellettuale se anche tu vedi dichiara che onestamente negheresti perché questa è essere onesti. Ci sarà spazio anche per il professor Conte, esperto in lamentazione continua e in pianti ripetuti. Mentre il ragionier Pirlo esperto di comunicazione e negoziazione telefonica relazionerà come rintracciare vecchi numeri con cui dialogare.  Mi piacerebbe che invece, e questa purtroppo è notizia seria, che si spendessero soldi per educare le curve e i propri tifosi perché evitassero fischi e buu razzistici ma purtroppo in questo caso gli juventini son campioni d’Italia hanno superato persino i laziali e sono inarrivabili altro che tecnologia.

mercoledì 11 aprile 2012

Tutti in piedi per l'Angelico Biella

A sei giornate dalla fine, prima di una giornata di meritato riposo, è giusto tracciare un bilancio di quella che è stata la stagione dell’Angelico Biella, una compagine che da tante stagioni allieta la domenica per gli appassionati di basket della città laniera. Unica squadra rimasta immutata nei suoi uomini non piegata prima alle esigenze dell’NBA e poi da quelle della classifica. Società seria quella di Biella che programma con saggezza e con rispetto delle regole economiche e delle opportunità per i giovani. Una pre-season devastante che ha creato un bel gruppo capace di portare a casa quasi tutte le partite. Una partenza fulminante in campionato che l’ha vista in coabitazione anche in testa al campionato dopo poche giornate, e poi il naturale declino fisico e anche psicologico determinato da un roster ridotto e immutato contro squadre milionarie capaci di continui turn over di campioni. Nonostante questo e nonostante le sole tre vittorie del girone di ritorno, la squadra ha lottato e tenute vive le partite fino alla fine, prova ne sia le partite contro le più quotate Treviso e Varese in casa. Se proprio si deve trovare una pecca qualche gestione confusa dei possessi nei momenti topici e un tiro deficitario della lunetta, ma comprensibile con il grande sforzo messo in campo negli ultimi mesi. La critica negli ultimi tempi è stata un po’ ingenerosa con la squadra e la società, ma a dire il vero fin dall’inizio è stato detto a chiare lettere che l’obiettivo di questa stagione doveva essere una salvezza tranquilla.  A sei partite dalla fine salvo clamorosi colpi di scena l’obiettivo è stato raggiunto. Una parola per i protagonisti, in primis il coach Cancellieri, il finto burbero teramano ha fatto di necessità virtù e ha creato un gruppo amalgamato dosando, anche per non bruciarli troppo, i giovani, tassello del futuro. Coleman immenso scattante come una molla capace di strappi brucianti e alle volte di vere follie. Miralles e Dragicevic i nuovi acquisti di questa stagione hanno portato esperienza e qualità fondamentali per le vittorie di Biella. Pullen il play americano ha alternato buone prove a battute d’arresto ma avrà l’occasione di rifarsi. Soragna, causa anche gli infortuni del greco Chrysikopoulos, ha fatto gli straordinari: encomiabile. Lombardi Laganà Magarity l’assicurazione per il futuro. Minessi l’uomo faro e il tifoso in panca due punti a Siena, non decisivi ma, nell’anno del probabile addio, il commiato del leone. La dirigenza, sempre presente ha dettato i tempi sia sotto l’aspetto sportivo sia sotto quello dirigenziale. La struttura sempre disponibile sia nei confronti del sesto uomo, il pubblico, che anche degli operatori del settore. Noi giornalisti, senza voto, speriamo di aver fatto un servizio positivo, in fin dei conti spesso e volentieri ci comportiamo più che da tecnici da tifosi ma quando scendi sul parquet ti senti parte di questo progetto. Ecco allora che forse ora più che mai bisogna alzarsi in piedi per questa Biella

Ci sarà ancora l'occasione ?

Mentre si stava a Torino oggi si scherzava sulle aquile che volteggiavano su Venaria ma oggettivamente si nutrivano poche speranze di poter agguantare il primo posto. Ieri sera al termine della vittoria faticosa di Verona si è tirato un sospiro di sollievo con il morale a terra tanti infortunati e squalificati il risultato del Bentegodi è da considerare un vero e proprio toccasana per i nostri colori un pareggio o peggio uno sconfitta avrebbe significato la resa definitiva invece siamo ancora li. Oggi invece è stato il turno dell’aquila abbattuta è il caso di dire da un uccellino. Adesso altre sei partite. Noi dovremo portare a casa 18 punti poi se lo faranno anche i gobbi chapeaux. Anche se come ha giustamente detto Allegri, io non ho dimenticato ancora il goal di Muntari e quindi anche se dovessimo abdicare, con il dubbio sarebbe pur sempre un non titulo. Sei partite in venti giorni sono tante e le energie nervose sono importanti e soprattutto non dimenticarsi i punti con le piccole. Spiace per il Genoa ma abbiamo l’obbligo di tornare avanti e di rendere il cammino alla Juve pesante, decisivo sarà lo scontro con le piccole chissà che il Cesena o il Novara non riescano a dare quel qualcosa in più. Io attendo sulla riva del fiume

lunedì 9 aprile 2012

Varese corsara a Biella. L'Angelico cede dopo un supplementare al termine di una partita intensa

Biella fa sognare il palazzetto per quaranta minuti ma si fa rimontare da Varese con Stipcevic e Diawara e poi batte agevolmente i lanieri nel supplementare. Come già tre settimane fa contro Treviso Biella gioca bene, tiene un intensità alta, con buone percentuali, mentre Varese perde un infinità di palloni, ma poi è la squadra avversaria a portare a casa i due punti. Coleman non basta più da solo e la panchina corta non permettono ai padroni di casa di essere al top nei momenti decisivi. Con questa sono 4 le sconfitte di seguito e tutte, tranne quella di Bologna, maturate nel finale. Serpeggia la delusione sia nelle parole di Chessa e di Cancellieri, mentre Recalcati elogia la squadra e la capacità della difesa a zona in grado di indirizzare la partita. Peccato solo l’antisportività di Diawara che forse stufo di essere imbeccato dal pubblico di casa si lascia andare a fine partita a un gesto poco piacevole alla Curva Barlera, ma ci sta nella trance agonistica.  Il vero Mvp della partita è stato Goss poco reattivo nei tre quarti ma quando si è accesa la sua luce negli ultimi minuti e nel supplementare non c’è stato confronto

La partita è molto sentita, le due curve si sfidano, memori delle ruggini dell’andata. Recalcati mette in campo il seguente quintetto Ranniko, Diawara, Fajardo, Goss e Kangur solito quintetto per Biella con Cancellieri che schiera Coleman Pullen  Soragna Dragicevic e Miralles. Primo pallone per Biella con Coleman che commette infrazione cinque secondi. Le due squadre faticano a entrare in condizione, molti i tentativi maldestri che non vanno a segno. A rompere il ghiaccio ci riesce il Drago serbo in entrata. A metà tempo il tabellone recita 9 a 2 per Biella ma non può durare a lungo. E infatti pazientemente Recalcati riduce lo strappo con Reati e Ranniko e dal 14 a 6 si passa al 16 a 14, punteggio che viene ritoccato da una tripla di Chessa. Nel secondo quarto la partita è ancora più intensa le difese spadroneggiano Varese si carica di falli andando in bonus dopo neanche quattro minuti. Tantissime le palle perse dai lombardi, mentre Biella decisamente in palla ha il merito di amministrare la partita. All’intervallo lungo il vantaggio sale a sette punti. Biella continua ad amministrare anche nel terzo quarto tenendo sempre sotto Varese, la capacità difensiva di Biella è notevole molte le palle forzate da Varese, solo Stipcevic e Diawara portano avanti la squadra di Recalcati.  Biella spreca tanto dalla lunetta, oramai una maledizione. All’ultimo intervallo l’Angelico è ancora avanti di dieci, vantaggio che viene persino incrementato sul più 13, ma qui Recalcati ha il merito di riaprirla difesa a zona, recuperi importanti e soprattutto mira migliore da tre. Varese impatta una prima volta sul 72 e poi sul 75 quando Biella e Varese tirano solo dai 6,75. A questo punto Biella non ne ha più mentre Varese mette la freccia del sorpasso con Goss, punteggio che rimarrà sempre nella mani di Varese anche se Chessa prova a riaprirla. Vince quindi Varese Recalcati vede i play off mentre Biella non vede l’ora di arrivare a 24 e dopo il turno di riposo sarà derby con Casale. Un derby di fuoco per rimanere nella massima serie.

Angelico Biella   Cimberio Varese 82 - 89

(19- 14;  41  - 34 ;  63 – 53; 75 - 75)    

Angelico Biella: G. Jurak 8, N. Minessi n.e.,  A. Coleman 19 , T. Soragna 4,  J. Pullen 15, M. Laganà 0, A. Miralles  15, E. Lombardi 0, W. Magarity n.e. , M. Chessa 10,  T.Dragicevic 11, De Vico Niccolò n.e.



Cimberio Varese: D. Demartini n.e., J.P. Gross 19, R. Stipcevic 12, T. Ranniko 7, J. Talts 6, Y. Diawara 22, D. Reati 3, K. Kangur 2, G. Ganeto n.e. , N. Bertoglio n.e. , D. Fajardo 5

domenica 8 aprile 2012

E finita ?!

Diciamolo settimana anomala, iniziata a Catania con il goal non goal, proseguita con i fischi di Kuipers e soprattutto con un vigilia di Pasqua in cui persino il Cristo Amauri si è messo a segnare. Se poi vediamo alcune premonizioni ieri dalla soffitta della mansarda dove guardavo il match è praticamente grandinata neve, circa mezzo metro. A Palermo si mette a segnare Bonucci per tutta la settimana sulla bocca di tutti per via dell’affaire Bari calcio scommesse, a questo punto ti rendi conto che la vita e il calcio sono soprattutto strani. Lo ammetto avrei voluto commentare ieri sera a botta calda, ma ero troppo incazzato, per cui ho rimandato . La prima considerazione è che le coppe pesano  e parecchio. Delle tre impegnate in Champions siamo quella messa meglio, e sappiamo quante energie nervose vengano bruciate in questa competizione. Per essere primi in Europa quanti scudetti abbiamo perso – tanti sicuramente. E poi diciamolo l’investimento della squadra di Venaria, che tutti tacciono, è stato in due anni di 200 milioni di euro. A forza di acquistare onesti pedatori qualcuno di buono lo porti a casa. Anche se il vero acquisto, la vera fantasia l’ha data Pirlo, riposatosi a Milano lo scorso anno e concentrato solo ed esclusivamente sul campionato quest’anno. L’unica disamina che dobbiamo fare a fronte di una squadra che ci ha dato qualche soddisfazioni quest’anno, è l’immensa mole di infortuni muscolari, troppi per poter dire che la colpa è solo della mala suerte. Occorre quindi sedersi a tavolino a riflettere sugli errori commessi in fase di preparazione. Poi non è un mistero, Allegri mi piace, e non lo cambierei con nessun aristocratico o conte servizievole, però dobbiamo tutelarlo di più e lui stesso non deve cadere negli inciampi di polemiche sterili, io senza dubbio preferisco uno come lui a un replicante di Mou. Per il campionato è finita?? Certo se i gobbi continuano a vincere diventa impossibile, ma si riuscirà a trovare una squadra che abbia grinta da vendere per fargli sputare sangue ?? a questo punto più che su Lazio e Roma puntiamo sul buon Attilio Tesser  e noi facciamo il nostro campionato, sette finali come nel 1998/99. Se poi loro perderanno qualche punto noi saremo li, eventualmente anche standogli attaccati a un punto anche per ricordargli a posteriori Sulley, perché se vincono con solo un punto sarà lo scudetto di Salley e non di Conte.

mercoledì 4 aprile 2012

Rigorosamente Milan

Rigore è quando arbitro fischia, questa la massima di Boskov  sempre rispettata, non condivisa almeno nella giornata di ieri, due contrasti di cui uno decisamente inconsistente hanno dato un vantaggio non necessario a una squadra capace di ammazzare le partite con un possesso di palla molte volte inconcludente. Credo che il Barca di questa stagione sia lontano parente dello squadrone visto al Camp Nou in questi anni, probabilmente il ciclo è alla fine, e con un po’ più di fortuna magari, accomunata a un gioco più aggressivo avrebbe dato altro risultato, ma queste squadre per essere annichilite vanno affrontate con tutte le truppe, possibilmente fresche e cattive. Invece una stagione dispendiosa, unita a un vero stillicidio di infortuni, non hanno permesso di poterla affrontare nel migliore dei modi. Peccato, anche perché credo che la vincente della Champions uscirà a questo punto dalla semifinale tra Real e Bayern formazioni più toste, del Barca di questo Guardiola che alla conferenza di ieri rispondeva come un Mourinho qualsiasi. Invece il nostro Ibra ha ancora dato una lezione di italiano, diceva ieri di comprendere l’allenatore del Real e all’ennesimo cronista che gli voleva mettere in bocca parole non sue – quindi dai ragione a Mourinho – rispondeva, io ho detto che comprendo non che dò ragione comprendi la differenza. Un comunicatore, non c’è ombra di dubbio. Ora rituffiamoci in campionato otto finali da vincere tutte, bava o non bava alla bocca non m’importa, questa squadra merita almeno un alloro per quello che ha fatto alla faccia di quell’ultras scapestrato che risponde al nome di conte. Per la prossima stagione però risolviamo la grana Pato, ci vorrà lo psicologo, ci vorrà il personal trainer ma io, e credo tutti i milanisti, sono stufi dei capricci e dei malanni di questo attaccante dalle brillanti prospettive per un futuro mai realizzato.

martedì 3 aprile 2012

La primavera di Biella - grazie ragazzi

La Primavera di Biella

C’è una squadra di pallacanestro che è l’orgoglio di Biella è l’emblema del suo territorio. A Biella la palla a spicchi è una religione, seguita e professata da molti, non solo per gli anni che hanno visto la squadra palleggiare in tutti i parquet di serie A, ma è la storia, quella della Palestra Rivetti in cui negli anni settanta transitavano gli squadroni lombardi, la storia della passione di tanti, anche tra alcuni dirigenti del basket attuale, che hanno fatto delle interminabili partite in palestra e nei campetti di periferia, un luogo di incontro per una sana passione sportiva. Da oggi c’è un motivo in più per essere orgogliosi l’Under 19 da sempre fucina di talenti ha messo insieme un record di vittorie, 22 in regular season, che la proiettano di diritto verso le finali nazionali. I Lombardi i Magarity, i Laganà che abbiamo imparato ad apprezzare in panca e in qualche breve apparizione sui campi di serie A, sono il patrimonio di una società che crede e che investe nei giovani e che saranno la base su cui verrà costruito il futuro della pallacanestro Biella. 17 gli alfieri impegnati a vario titolo nelle 22 partite e che oltre ai precitati vede anche Stassi, Rossi, Fauda Pichet, Sodero, Uglietti , Marotto , Amoruso, Piana e Scaramal. Il tutto sotto la supervisione di coach Federico Danna vero e proprio trait d’union tra la prima squadra e questa bella Primavera

Spigolature in edicola

A dieci ore dal match che può dare risalto e lustro a una stagione intera con il cuore in subbuglio, diamo una spigolatura ai giornali sportivi per vedere come presentano la madre di tutte le partite: ovviamente gran spazio su gazzetta e corriere sport- Vincerà la fantasia spagnola o l’organizzazione milanista, sarà un colpo da biliardo di messi oppure una magia di Ibra. Anche i quotidiani non sportivi si perdono in pagine dedicate ma è la normalità verrebbe da dire. Segnalo anche una bella intervista allo Special One sul Corriere realizzata da Roberto De Ponti, un incontro a 360 per capire un personaggio che anche se detestato rimane tale. Come apre tutto sport ?? Ma con la Juve naturalmente con intervista in esclusiva a Conte e con titolo da prima pagina è una Juve da duri ???!!! taglio alto per l’Odissea milanista in Europa colpa dei controllori di volo francesi , verrebbe da sottolineare magari stasera si gioca !!!! D’accordo non mi aspettavo un inserto sulla partita ma un po’ di attenzione. Se non ricordo male in occasione dell’ultima vittoria del Milan in coppa titolavano in prima pagina sul mercato del toro. Stupirsi no non conviene più allora prendiamolo come diversivo e come giornale umoristico, se si divertono loro perché non dovremmo farlo anche noi

lunedì 2 aprile 2012

Real Milan

Son preoccupato mi sto trasformando in Mourinho, potenza forse dell’imminente scontro con i quotati marziani del Barcellona, ma visto l’assedio da cui siamo cinti in Europa e in Italia cerco di difendermi con le armi del tifo contro. E tra un Monaco che sibillinamente torna sul goal non goal di sabato – in odore di santità nerazzurra – e le polemiche sul taglio dell’erba e sull’innaffiatura della stessa di San Siro operata dalla pulce, sto mettendo la corazza delle grandi occasioni. Soli contro tutti contro l’invidia delle altre squadre italiche, anche se siamo gli unici ancora a spasso per i mercoledì di coppa, contro i cugini che all’ennesimo tecnico si lodano per la goleada contro la squadra più perforata d’Europa, contro lo strapotere economico automobilistico torinese che ha investito più di cento milioni di euro e ora preme per avere un titolo che ripaghi gli investimenti effettuati. Noi siamo il Milan la squadra che ha nel dna l’Europa, il mondo e non dobbiamo temere nessuno. Però un po’ di pretattica non guasta, ecco allora spiegato il tormento Pato si, oppure no e soprattutto l’abilità di arrivare al Camp Nou vestiti come l’odiato Real, tutti bianchi per scaldare gli animi ma anche per mandare fuori giri Xavi, Iniesta e soci. Manca solo che entrando in campo Allegri e urli Porchè? E il gioco è fatto, purché questa esclamazione non sia fatta per l’ennesimo tuffo in area di Sanchez e soci e soprattutto non sia rivolta a un collaboratore dell’arbitro che sbandieri un fuorigioco inesistente, che già ci costò in semifinale nel 2006 l’accesso all’ennesima finale. Brucia ancora ora il fischio su Sheva. Io ci credo, gli scommettitori no, il Milan viene dato a 16 come vincente di questa edizione, ma noi siamo abituati a lottare e quindi in alto gli scudi ci aspettano 8 finali in campionato mentre in Europa quella di domani è una sfida da gustare, da vedere, magari da pareggiare. E poi urlare al mondo che siamo ancora li contro tutti, contro gli scissionisti nati male nati dopo e contro gli ultras del Venaria perché noi siamo il Milan.

domenica 1 aprile 2012

Biella non entra in campo a Bologna vince la Virtus (www.repubblica.it/torino)

Quello che va in scena all’Unipol Arena è un brutto spot contro la pallacanestro, due squadre, presumibilmente stanche che sbagliano l’impossibile, punteggio molto basso, ma non è stato il frutto di difese estreme, bensì di scelte sbagliate al tiro, di tentativi spesso buttati, di un numero imprecisato di palle perse. C’é stata poca battaglia, 16 falli per team sono lo specchio di un momento non molto fortunato sia per Biella, ma anche per Bologna reduce dalla scoppola di Sassari. I due allenatori sia il vulcanico Cancellieri che il più compassato Finelli hanno cercato di movimentare la partita con cambi, time out, ma nulla da fare, vince la squadra che è stata in grado di essere più costante nei quattro quarti. Biella invece è andata a strappi, deficitario il primo quarto appena sufficiente il secondo. Grande impatto nel terzo con Bologna ripresa e poi nullo l’ultimo. Inutile cercare colpevoli e giocatori più in palla degli altri. E’ mancata la squadra anche i giovani che di solito fanno qualche capatina oggi  sono rimasti in panca. Adesso la concentrazione deve andare alle prossime due partite tutte due tra le mura amiche Varese e poi dopo il riposo il derby con Casale per dare qualche gioia ancora ai propri tifosi.
Cancellieri dopo aver recuperato il miglior Dragicevic lo schiera con il solito gruppo: Miralles, Soragna, Pullen e Coleman, mentre Finelli mette in campo Poeta, Sanikidze, Koponen,  Douglas Roberts, Gigli. Si capisce che non è serata dalle palle perse in continuazione Bologna fa un parziale di 4 punti con Koponen. Biella risponde con sette punti consecutivi frutto finalmente di un gioco manovrato con Miralles da sotto al tabellone e con una tripla del Drago serbo. Nel momento migliore di Biella Sanikidze trova una tripla appoggiata al tabellone che da il via a un altro parziale per la Canadian Solar. Bologna va sul 14 a 7 Cancellieri chiama il time out ma l’inerzia della partita non cambia. Troppi ancora i possessi sbagliati da Coleman e Pullen. Segna solo Coleman e il primo quarto si chiude sul 20 a 9.

Si riprende nel segno di Douglas Roberts che segna in contropiede rubando palla a Coleman sul 24 a 9  finalmente si sveglia Pullen tripla  24 a 12 e anche Chessa buca la retina dal perimetro con pazienza. Biella si avvicina fino al meno sei 26 a 20. Finelli per scuotere la sua squadra fa ruotare la panchina affidandosi a Gigli e a Vitali. Bologna allunga nuovamente e solo Pullen e Coleman riescono a vedere il canestro.  La Canadian Solar va al riposo lungo sul 35 a 24. Punteggio basso per Biella che paga un primo quarto deficitario. Ben altro spirito nella ripresa Coleman diventa imprevedibile e segna da ogni posizione, Cancellieri schiera la difesa a zona che limita Bologna. L’Angelico raggiunge una prima volta il pareggio sul 45 pari con Soragna e poi con Miralles successivamente a cui però non riesce il tiro libero aggiuntivo. Sanikidze sigilla il terzo quarto sul più due per Bologna. Gli ultimi dieci minuti sono invece una croce per Biella per sette lunghi minuti nonostante decine di tentativi dal perimetro, dal pitturato dai liberi il pallone non va, Bologna ci mette meno tempo a segnare ma anche le polveri degli attaccanti virtussini sono bagnate. Solo quando Vitali mette a segno il canestro del più sette si ha la sensazione che la partita sia segnata.  Coleman rimpingua il suo bottino ma è poca cosa, sei punti in un quarto e per di più quello decisivo, non potevano portare al successo Biella. Il campo di Bologna non era annoverato tra quelli più facili però la sensazione è che si sia buttata via un’occasione di vittoria. Ora sotto con Varese.



Canadian Solar Bologna  - Angelico Biella   62 - 53

( 20 – 9; 35 – 24; 49 – 47 )

                                                                        

Canadian Solar Bologna: P. Koponen  13, L. Vitali 2, G. Poeta 15, A. Gigli 6, V. Sanikidze 12, D, Gaelius 2, F. Quaglia n.e., K. Lang 0, J. Persons n.e., D. Werner 2, M. Vitali n.e., C. Douglas Roberts 10

Angelico Biella: G. Jurak 0, N. Minessi n.e.,  A. Coleman 25 , T. Soragna 5,  J. Pullen 7, M. Laganà n.e., A. Miralles  10, E. Lombardi 0, W. Magarity n.e., M. Chessa 3,  T. Dragicevic 3, N. De Vico n.e.


Briganti la serie Netflix che si ispira alla storia del Brigantaggio meridionale

Pietro Fumel  Le fiction storiche da sempre mi attirano e su Netflix mi sono lasciato trascinare a guardare quella dedicata al brigantaggio ...