sabato 14 luglio 2012

Milan: la Rivoluzione francese


E’ venne il giorno in cui i sogni finirono e ci trovammo di fronte alla realtà. L’affaire Thiagò al suo epilogo e quello di Ibra, condito di sfottò: vi serve un assegno ?, oramai al capolinea rappresentano proprio la fine di un epoca. Dopo il Milan degli elicotteri, il Milan degli Olandesi, il Milan degli invincibili di Capello, quello di Zaccheroni, la lunga panchina di Ancelotti e il crepuscolo di quello di Allegri durato lo spazio di una sola stagione purtroppo siamo dunque al Capolinea. Una squadra che vuol essere tale non cede i propri campioni quando sono nel pieno delle forze e della maturazione. Purtroppo il Milan non è più nelle grazie della famiglia Berlusconi prova ne sia le cessioni illustri che si sono intensificate negli ultimi anni da Kakà in poi. Può darci che non tutti mali vengano per nuocere e che magari ci siano delle sorprese, ma è la mancanza dello stile che preoccupa. Mai in passato si era verificate cessioni così clamorose, ma mentre quella di Ibra poteva essere metabolizzata in modo tranquillo quella di Thiago è stata un colpo duro, molto duro. La fine dell’annata aveva già registrato dismissioni rumorose da Gattuso e Nesta, insomma del Milan di Atene del 2007 non rimangono in molti, quel Milan stellare lo rimpiangeremo e la cessione del forte difensore brasiliano nel giorno della presa della Bastiglia preannuncia una sorta di rivoluzione francese post litteram. Il mondo dell’epoca cambiò definitivamente, sarà così anche il Milan ?

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