sabato 25 marzo 2023

Gli Orange tornano alla vittoria con il Lecco. Prova solida e di carattere contro una corazzata


Finalmente è la parola che oggi riecheggia al Palabrumar, al termine di una prova decisamente convincente e pur privi di Rasero e Mendes gli uomini di Morellato hanno portato a casa una vittoria prestigiosa contro la terza forza del campionato, il Lecco. 40 minuti in cui l’attenzione di Curallo e compagni è stata sopraffina condita con giocate di alta scuola realizzate da Ibra e Ramon e con un gioco collettivo all’altezza del match disputato. L’inizio è in sordina le due squadre si studiano, sembrano quasi timorose, poi pian piano l’Orange si butta all’attacco e ci pensa il capitano ad aprire le dande con una staffilata che si infila bassa. A volte poi serve anche fortuna e Da Silva smorza sulla linea una conclusione di Mattaboni per poi portare a due le reti di vantaggio, gli Orange poi amministrano il risultato sul finale del tempo. Ripresa ovviamente più scoppiettante con il Lecco che alza il baricentro del gioco e va in rete con Espindola, il più in palla dei suoi; ma non c’è il tempo per preoccuparsi che Scavino riceve un gran assist e al volo beffa il portiere lombardo. La rete carica ulteriormente la squadra di Parrilla che prima trova l’imbucata di Ferri e poi su una ripartenza non sanzionata dagli arbitri per un presunto fallo su Ramon trova in Espindola la rete del pareggio. Ancora Scavino caparbio fa mettere il naso avanti ai padroni di casa che poi amministrano e chiudono la contesa con Vitellaro prima e poi Ramon e Curallo quando Parilla prova il power play. A pochi secondi dalla fine Harting trova la marcatura utile per limare il risultato. Ottima gestione della gara con l’ingresso di tanti giovani come Tizzano Montauro e soprattutto Bisco entrato in quintetto base e tre punti che mettono l’Orange al decimo posto, l’ultimo utile per provare i play off. 120 minuti alla fine tutto può ancora cambiare ma era necessario portare a casa la vittoria, questa squadra ha i numeri per puntare in alto  

 

Asti Orange vs Lecco 7 – 4 ( 2 – 0 pt)

Marcatori primo tempo: 15’ 08 Curallo (0)  17’14” Da Silva (0)

Marcatori secondo tempo: 3’00” Espindola N. (L) 3’08” Scavino (O) 7’13” Ferri (L)  8’07” Espindola N. (o) 8’55” Scavino (O)  15’03 Vitellaro (0) 16’51 Ramon (O) 17’31 Curallo (O) 19’13 Harting (L)

domenica 12 marzo 2023

Il fantagenerali della storia premia Napoleone, quando la matematica incontra la storia, la storia muore


 foto Sole24ore

Lo ammetto rimango basito quando si tratta di storia e di storia militare, ma soprattutto per la superficialità con cui vengono trattati alcuni temi. Attraverso un magazine è tornato alla luce uno studio, che alcuni definiscono matematico, per calcolare chi sia stato il miglior generale della storia. Si prende a riferimento il data and strategy advisor Ethan Arst che ha cercato di rispondere alla domanda affidandosi al Wins Above Replacement (acronimo di War) e che riferisce al calcolo matematico delle baseball series (sinceramente a me sembra il fantacalcio italiano) che assegna punteggi positivi per le vittorie e ovviamente negativi per le sconfitte. E così il migliore diventa Napoleone che in un numero infinite di battaglia positive ha accumulato punti manco fosse alla Coop alla ricerca dei bollini per portare a casa un agognato premio, mentre Alessandro Magno invitto (anche se la partita contro il principe indiano Poro visto l’esito la possiamo considerare un pareggio) è relegato all’ottavo posto. Sul podio troviamo Giulio Cesare 15 vittorie 1 sconfitta e 1 pareggio (pareggio dove in Champions League ?? in Gallia (vs Vergingetorige Donnarumma) ?) e al terzo il mattatore di Waterloo che con un brillante score di 16 vittorie un pareggio e 1 sconfitta si piazza però alle spalle del suo acerrimo nemico Napoleone. Insomma un vero e proprio guazzabuglio storico in cui si sommano punteggi a c…. Il miglior generale vaticinava Sun Tzu è quello che non deve scendere mai in battaglia ma dovendo fare necessariamente una classifica il mio quintetto ideale prevede (e stiamo parlando di generali e non condottieri) Guderian, innovativo e amante dei propri soldati; Rommel perché ha saputo sfruttare tutte le occasioni avute; Annibale perché era un inventore e uno sperimentatore, Ezio perché in fin dei conti è stato l’unico che ha fermato Attila e infine Albrecht von Wallestein perché nella guerra dei 30 anni era facile perdersi e lui non lo fece   


lunedì 6 marzo 2023

La paga del soldato


 

Uno dei mestieri più antichi è sicuramente quello del militare e ha fatto scalpore il ritrovamento vicino all’ex fortezza di Masada distrutta nel 73 d.c. dai Romani di una busta paga di un soldato romano. Senza le trattenute Inps (ovviamente si scherza) la cifra annuale del milite era di 225 denari. Per la paga dei soldati soprattutto negli anni della Repubblica e pre impero si trattava quasi sempre di rimborso poiché ai legionari era lasciata la libertà di saccheggiare qualora ci fosse stata l’opportunità, mentre il compenso serviva anche per pagarsi abiti e cibi particolarmente appetiti. Insomma la vita del milite non era propriamente un modo per arricchirsi. Esistevano però le categorie differenti se facevi parte delle guardia scelta, come i pretoriani, il compenso come le responsabilità erano destinate a salire. E che dire poi dell’inflazione con Settimio Severo il compenso sale a 600 denari che diventano 900 con Caracalla e con Diocleziano sfiorano i 1800, ma siamo nella fase finale dell’impero in cui le ricchezze diminuiscono così come il potere d’acquisto. La storia è sempre quella, il debito pubblico aumenta e mantenere un impero non era facile, e inoltre mancavano le province da depredare come nei secoli precedenti e fare il soldato non era più conveniente. Alla fine più che i barbari con le loro invasioni fu il debito pubblico e la mancanza di risorse a sconfiggere i romani.

domenica 5 marzo 2023

Con Milano non basta la tripletta di Ramon


 

Niente da fare anche il match contro Milano finisce in parità 5 a 5 e l’Orange Futsal rimanda l’appuntamento con la vittoria ancora di un turno. Eppure le cose si erano messe molto bene per Ramon, capitano di giornata, in pochi minuti gli uomini di Morellato si portano sul 3 a 0 con un tiro ravvicinato di Montauro, liberato da un assist di Mendes, una percussione di Da Silva e una sassata di Ramon. Sembra il preludio a un pomeriggio tranquillo e invece con pazienza, come predica coach Sau Milano riprende le redini del gioco e con il portiere di movimento già schierato dal nono minuto costringe sulla difensiva Asti. Alla fine del primo tempo però solo una sfortunata deviazione di Da Silva fa capitolare Tropiano. Altro tenore nella ripresa con Milano che schiaccia letteralmente Asti sempre con il power play, Hurtado accorcio su una ripartenza della squadra di casa ma ci pensa ancora Ramon a mettere il doppio vantaggio. Milano però non si scompone e torna a macinare gioco arrivando persino a pareggiare. Ci vuole un tocco di astuzia di Ramon per ridare il vantaggio agli Orange ma sull’assalto finale a 90 secondi dalla sirena un tiro finisce sul palo e rimbalza su Tropiano che non riesce a trattenere per un risultato finale che sancisce la parità. Il campionato non è certo finito ma per centrare i play off per la serie Elite occorre vincere le prossime partite  

 

Orange Vs Milano  5 – 5 ( 3 – 1pt)

Marcatori primo tempo: Montauro (0) Da Silva (o) Ramon (O) aut Da Silva (0)

Marcatori secondo tempo: 2 Hurtado (M) Ramon (0) 1 Pozzi (M) aut Tropiano (0)

Briganti la serie Netflix che si ispira alla storia del Brigantaggio meridionale

Pietro Fumel  Le fiction storiche da sempre mi attirano e su Netflix mi sono lasciato trascinare a guardare quella dedicata al brigantaggio ...