lunedì 31 ottobre 2022

film e didattica il caso di In Westen nichts neues


 

Un film ha sempre il suo fascino, ma quelli di guerra, se fatti bene, sono decisamente didattici. Netflix ha proposto la nuova versione di Niente di nuovo sul fronte occidentale dedicato alla fine del conflitto tra Francia e Germania questa pellicola non fa eccezione e presenta una sfaccettatura unica del sentimento che prende gli uomini di trincea. Da una parte il facile entusiasmo, la bella guerra e la bella morte che facevano da prologo nel 1914 alla guerra di movimento rapida in cui i giovani di belle speranze andavano a schiantarsi contro gli shrapnel dei nemici. La gioia per la facile impresa viene meno quasi subito. L’orrore del sibilo del mortaio, il fragore della bomba che ti scoppia all’improvviso di fianco, il fischio della pallottola che ti manca per pochi millimetri ti fa sembrare un sopravvissuto o, per meglio dire, un fortunato, e queste sono le sensazioni a volte inespresse nei non racconti che il nonno Beppe mi faceva percepire. L’ansia dell’attesa, il fango che ti penetra nei vestiti, il sangue spesso non tuo che ti sporca la divisa, gli ordini improbabili e l’assenza di umanità. Sono immagini crude quelle che emergono dalla visione del film, un pugno nello stomaco potente che presenta la quotidianità e la crudeltà dell’atto bellico, come quando vengono scavate le fosse comuni in cui seppellire centinaia di uomini e su di esse cala la calce ristoratrice per evitare epidemie. C’è tutto in questo film, come nel romanzo, compreso l’epilogo che vede i comandanti ancora schierati col piglio ottocentesco che sprezza il valore del singolo uomo, che manda i propri reparti a morire a pochi minuti dall’armistizio. Didattico, preciso, utile, didascalico per certi versi. Nell’era moderna in cui video e fotografia valgono più di mille scritti da proiettare nelle scuole per far comprendere appieno anche la stupidità della guerra

domenica 30 ottobre 2022

Giornata no per gli Orange ma martedì si torna subito in campo


 foto profilo facebook sporting altamarca

“Giornata no. Sotto ogni punto di vista, ci è mancata gamba e lucidità nelle scelte. Loro ci son stati superiori sotto ogni aspetto, tecnico - tattico ma soprattutto sul piano dell’intensità e della spinta”. Le parole sono di Dodo Morellato, head coach e raccontano della sconfitta maturata dagli Orange contro lo Sporting Altamarca in terra veneta. Una partita di rincorsa giocata in modo perfetto dallo Sporting che non ha permesso a Celentano e compagni di riuscire ad avere ragione del gioco aggressivo e asfissiante di Ouddach e compagni. Un primo tempo in cui la partita è stata subito in salita, il tiro dell’attacco veneto è stato deviato battendo imparabilmente Tropiano per la rete dell’1 a 0 che ha di fatto indirizzato il match. Gli attacchi successivi Orange si sono andati a infrangere contro il muro eretto davanti a Miraglia, poi su contropiede Delmestre ha sigillato i primi venti minuti. Nella ripresa dopo il 3 a 0 di fatto la partita si è chiusa e l’uso del portiere di movimento non ha modificato l’esito della contesa. Martedì si torna in campo al Palabrumar contro la Sampdoria, fischio d’inizio alle ore 16

Sporting Altamarca vs Orange 5 – 0 (2 -0 pt)

Marcatori 2 Delmestre 1 Ouddach, Rosso Maltauro

giovedì 27 ottobre 2022

Bollettino 887 il doppio comunicato stampa su Caporetto. Mestieri difficili di un tempo: l'addetto stampa dell'esercito

  

28 ottobre 1917 il Comando italiano emette il bollettino di guerra numero 887, si tratta del documento ufficiale che certifica la sconfitta a Caporetto e da l’idea della ritirata verso il Tagliamento e poi verso il Piave. Il bollettino era il documento ufficiale giornaliero che certificava i movimenti di truppe e sanciva in modo preciso vittorie e sconfitte. Era il comunicato stampa che prendeva le mosse per informare se non esaustivamente in modo sinergico l’andamento della guerra. Duro il compito dell’estensore del documento che andava in contro a mille controlli e a volte anche a censure preventive e postume nell’accontentare la platea dei giornalisti a cui era indirizzato ma anche le indicazioni politiche militari da seguire. Proprio del 887 ne vengono certificate due varianti la prima, molto bellicosa, di Cadorna, che identifica i colpevoli della sconfitta:

«La mancata resistenza di riparti della 2ª Armata vilmente ritiratisi senza combattere o ignominiosamente arresisi al nemico, ha permesso alle forze austrogermaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla Fronte Giulia. Gli sforzi valorosi delle altre truppe non sono riusciti ad impedire all'avversario di penetrare sul sacro suolo della Patria”.

La seconda decisamente più edulcorata: «La violenza dell'attacco e la deficiente resistenza di taluni riparti della 2ª armata, ha permesso alle forze austrogermaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla Fronte Giulia. Era stata richiesta dallo stesso Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando.

La dimostrazione che il comunicato stampa bollettino elaborato dalla politica cercava di non inimicarsi la platea dei militari e di fatto di dare il benservito allo Stato Maggiore dell’esercito fin li operativo. Per un curioso caso del destino entrambe le veline uscirono non si sa se il secondo con la dicitura, il seguente comunicato annulla il precedente. In ogni caso a essere bannato fu Cadorna  

domenica 23 ottobre 2022

Il trip advisor di Montesquieu


 

24 ottobre del 1728 stiamo parlando di tre secoli orsono i giovani rampolli nobili andavano in giro per l’Europa per fare esperienza tra questi Montesquieu  filosofogiuristastorico e pensatore politico francese. considerato il fondatore della teoria politica della separazione dei poteri. Ebbene scrisse un libro sul suo viaggio in Italia e si soffermò in modo particolare su Torino

Torino è una città ridente, piccola, sebbene ingrandita dal padre del Re e dal Re dopo l’assedio; i nuovi quartieri sono stati tirati a filo […] piccola città, poche case; poca gente per le strade. […] Insomma Torino è piccola e ben costruita: è il più bel villaggio del mondo.

Così scriveva nel 1728 Montesquieu, a conclusione del lungo passo del suo Viaggio in Italia dedicato alla capitale sabauda.  In queste poche righe sono sinteticamente raccolte le sue impressioni su Torino: una città di piccole dimensioni, un po’ provinciale, dalla popolazione non troppo numerosa, che si distingueva per l’ordine e la regolarità del tessuto urbano e l’eleganza dei suoi palazzi, soprattutto nelle nuove aree edificate dopo gli ampliamenti avvenuti tra la seconda metà del Seicento ed i primi decenni del xviii secolo. Palazzo reale una delle costruzioni più belle e importanti da vedere.

La vita in città gli appariva noiosa: i torinesi si mostravano tristi e poco ospitali; riservati ed orgogliosi fino alla scortesia i magistrati. Soffocante il clima a corte, ove la nobiltà non aveva modo di sottrarsi al controllo del sovrano.

 Concludeva Montesquieu: Non vorrei essere per nulla suddito di questi piccoli principi! Sanno tutto quello che fate, vi hanno sempre sotto gli occhi, conoscono esattamente le vostre rendite, trovano modo di farvele spendere, se ne avete molte […]. È molto meglio essere sperduti negli Stati di un grande padrone.

Insomma non ci facemmo una gran bella figura tutto sommato e il trip advisor di Montesquieu non sarà sicuramente piaciuto a Vittorio Amedeo di Savoia, e poi suvvia i francesi avevano ancora il dente avvelenato per l’assedio di Torino del 1706. Quindi tutta colpa di Pietro Micca

 

Barbari II sceneggiatura sbagliata


 

Vista la seconda serie di Barbari devo dire che sono rimasto deluso soprattutto per i molteplici refusi storici, mi sarei aspettato la vendetta di Roma e che terminasse nella disfatta di Idistaviso, giusto per evidenziare la memoria storica dell’Impero. Invece partito sotto i migliori auspici deborda e affonda nell’ultima parte con falsi storici che non aggiungono nulla alla storia ma anzi la falsano nel modo più totale. Segeste il suocero di Armino viene ucciso da un milite romano dopo aver consegnato la figlia Thusnelda a Tiberio (falso perchè Segeste concorrerà nell’assassinio di Arminio nel 21 d.c.). Flavo il fratello di Arminio viene ucciso in un accampamento romano, falso perché sopravvive al fratello e continua a essere un fedele alleato di Roma. L’arrivo di galere romane sui fiumi interni della Germania, intese come trasporti di legione è un altro falso storico. La tentata cacciata dei romani attaccando un castra ben protetto andava contro i principi della guerriglia di Arminio. Insomma tanti errori compreso quello di Maraboduo, re dei Marcomanni che non divenne certo alleato di Arminio ma nel 18/19 si diedero battaglia vinse Arminio e Maraboduo fu costretto a chiedere aiuto in esilio a Tiberio vecchio alleato. Quindi in fin dei conti tanti troppi errori a favore di una favola tipicamente tedesca di supremazia e lotta di libertà quando invece la Germania dell’epoca non era certo nazione ma riunione di diverse tribù. Per le sceneggiature basta seguire la storia vera a volte è più intrigante. Ci sarà la terza serie ??? a parte i dialoghi in latino, sempre benvenuti, Flavo viene resuscitato? e lui che conduce parte delle truppe a Idistaviso. Maraboduo non c’è ? a Germanico diamo un ruolo migliore che non quello di un sanguinario

sabato 22 ottobre 2022

Contro i Saints seconda vittoria consecutiva in casa

 

Partita non banale quella disputata al Palabrumar con un Orange Futsal che dopo una partita tesa, sotto il profilo del risultato è riuscita ad avere la meglio di un coriaceo Saints Pagnano che è venuta ad Asti a giocarsi una gara a viso aperto. E’ stata la giornata dei brasiliani astigiani tutti a segno con Da Silva e Ramon, doppiette, e Mendes con una tripletta che hanno dato a Morellato la terza piazza in campionato dopo Verona e Leonardo. Partita che parte piano con le due squadre che si studiano, poi a mano mano i padroni di casa premono sull’acceleratore e Da Silva sempre lui nel vivo del gioco porta in vantaggio gli Orange, ma i Saints non si scoraggiano a piazzano un doppio colpo con Carabellese e Caglio che costringe Morallato a chiamare il time out, troppi gli errori in disimpegno. Ancora Zaninetti su punizione al bacio colpisce e solo Mendes a fil di sirena impatta dopo essersi liberato della marcatura stretta della difesa, mentre Ramon sbaglia un rigore spedendo il pallone fuori. Alla ripresa delle ostilità servono 8 secondi a Carabellese per mettere a sedere la difesa orange con l’aiuto di Schusterman. Ancora Mendes impatta su altro errore della difesa e poi Zaninetti si fa espellere per doppio giallo e ancora Mendes e Da Silva danno il doppio vantaggio. Ma non è finita Schusterman colpisce e riduce lo svantaggio e solo un sigillo di Ramon a 50 secondi dalla fine chiude la contesa mentre i lombardi provavano il portiere di movimento. Partita ricca di emozioni e con tanti errori difensivi, causa infortuni hanno fatto l’esordio i secondi portieri. Solaro per gli astigiani e Pulcini per i lombardi. Ottime le prestazioni di Montauro e Da Silva, mentre Ramon ha una visione di gioco unica. Per gli uomini di Lemma Carabellese una spina nel fianco supportato da Schusterman e Moltrasio da pivot ha creato non pochi problemi alla difesa. L’ottobre casalinga astigiano è finito da sabato si torna a viaggiare destinazione veneto

Orange vs Saints 7 – 5 (3-3)

Marcatori primo tempo: 10’44 Da Silva (0) 13’19 Carabellese (S) 13’31 Caglio (S) 15’31 Ramon (0) 16’52” Zaninetti (S) 19’52” Mendes (0)

Marcatori secondo tempo: 00’08” Carabellese (S) 2’20 Mendes (0) 5’10 Da Silva (o) 6’ 08 Mendes (0) 12’45 Schusterman (S) 19’10” Ramon (o)

Ammoniti Rivella, Curallo, Celentano Ramon (o)

Schusterman e Zaninetti (S)

Espulso Zaninetti doppia ammonizione

giovedì 20 ottobre 2022

Un mercoledì di passione futsal. Passa l'L84 ma grande spettacolo


 

Il mercoledì sera al Palabrumar ha sempre un fascino incredibile, le luci che illuminano il parquet, la voglia di tifare, l’esaltazione collettiva per un tiro impossibile sono tutti ingredienti che fanno apprezzare al meglio una partita di futsal. Non è da meno l’atmosfera che si respira per la Coppa di divisione che pone di fronte Orange Futsal contro l84. La squadra torinese, che milita nel massimo campionato ha tra le sue fila campioni di grande calibro: Tuli, Turmena, Josiko solo per fare alcuni nomi, personaggi che si accendono in pochissimi secondi e che indirizzano la partita. Contro l’Orange bastano cinque secondi a Turmena per inventarsi due conclusioni che indirizzano il match nel primo caso con un missile balistico che si insacca al sette e nel secondo un cioccolatino che si deposita dolcemente nell’angolino basso. Pietre che avrebbero demoralizzato qualsiasi altra squadra ma non l’Orange che ha disputato un primo tempo suntuoso, in grado prima di accorciare con una sassata di Da Silva e poi di mettere alle corde la ben più quotata squadra di Paniccia. L’assalto finale del primo tempo per agonismo e per voglia di giocare rimarrà come uno dei momenti belli da ricordare di questa stagione. Gli Orange non riescono a sfruttare l’uomo in più per l’espulsione di Siqueira alla fine del primo tempo. E questo peccato viene scontato con una magia di josiko e poi con una maggiore presenza in campo nella ripresa. Per il tabellino la partita finisce 6 a 2 con la seconda rete Orange siglata da Ramon che ha distillato lampi di classe pura in campo. L’esperienza servirà sicuramente in campionato a partire da sabato prossimo quando al PAlabrumar arriverà il Saints Pagnano   

 

Orange vs L84  2 – 6 ( 1 -3 pt)

Primo tempo Marcatori 2’56” Turmena (L) 10’ 19” Turmena (L) 12’ 46” Da Silva (0) 18’ 52 Josiko(L)

Secondo tempo Marcatori  5’ 03” Turmena (l) 8’ 59”  Siqueira 17’30 Ramon (o) 18’44 Vidal (L)

Ammoniti Da Silva e Scavino (o) Turmena e Basso Cobo (l)

Espulso Siqueira (L)

 

sabato 15 ottobre 2022

Contro l'Aosta le magie di Ramon e Da Silva


 

La magia del futsal sta nei gesti nei virtuosismi e nei numeri dei suoi protagonisti, ti fa rimanere a bocca aperta per tocchi di alta classe. Chi era al Palabrumar ha potuto apprezzare una magia, quella di Ramon che a metà del secondo tempo ha lanciato i suoi compagni con una rabona di altissima classe. Un gesto purissimo di futsal che ha mandato in visibilio tutti i presenti al Palazzetto e presumiamo anche coloro che si erano collegati in rete. Alta scuola quella vista e una partita godibile che ha visto l’Aosta partire meglio impegnando severamente Tropiano con Paschoal lesto poi su corner a infilare l’estremo portiere astigiano. Celentano e compagni hanno fatto fatica a invertire la tendenza anche se Da Silva ha tirato da ogni posizione. L’Aosta ha resistito per buona parte del primo tempo ma poi sono bastati dodici secondi per mandare in confusione la difesa valligiana. Curallo e Scavino hanno ribaltato il match che poi è risultato in discesa. Alla fine della prima frazione anche Da Silva con una fucilata su punizione ha messo il doppio vantaggio. Lo stesso brasiliano ha poi raddoppiato il proprio score personale ha inizio ripresa con uno slalom dei suoi. Sul 4 a 1 i padroni di casa hanno tirato i remi in barca e questo ha concesso qualche opportunità ai ragazzi di De Lima di accorciare e di impensierire Tropiano. Ma poi Ramon ha chiuso la partita a doppia mandata con un pallonetto suntuoso dalla propria area e un'altra rete in mischia per il definitivo 6 a 2. Una vittoria che catapulta gli astigiani nelle parti nobili della classifica prima di una settimana decisamente impegnativa. Mercoledì contro l84 per la Coppa di divisione e sabato  prossimo con il Saints Pagnano  

 

Orange vs Aosta 6 – 2 (3 -1 pt)

Marcatori primo tempo: 3’37” Paschoal (A) 13’26 Curallo (O) 13’38 Scavino (O) 17’20” Da Silva (O)

Marcatori secondo tempo: 1’18” Da Silva (o) 10’36” Vescio (A) 12’11 Ramon (O) 12’45 Ramon (0)

 

Ammoniti: Calli (A) De Lima (A) Scavino (o) Iurmano (0)

domenica 9 ottobre 2022

Sgt York vs Sgt Menghini chi era il più forte

 

Il mito e la leggenda quando si tratta di battaglie è sempre dietro l’angolo, elevare l’esempio di un soldato per un’azione eroica magari aggiungendo numeri a volte incontrollabili diventa utili per creare consenso e per dare stimoli. Emblematico il caso del caporale York che proprio l’8 ottobre del 1918 prese parte a un’azione che lo consacrò a imperitura memoria oltre a meritare la medal of honour. Siamo a un mese dalla fine della Grande Guerra gli americani ormai sono entrati in prima linea e hanno preso possesso nelle Argonne degli scontri con i tedeschi. Sono passati 40 mesi dall’entrata in guerra e francesi tedeschi e inglesi si sono lasciati alle spalle milioni di morti nelle trincee e nei furiosi combattimenti corpo a corpo. E’ una lotta folle ormai siamo all’epilogo e in prima linea gli americani rappresentano una novità e vanno all’attacco spesso in maniera scriteriata ma riescono a sovvertire i canoni classici della lotta. A fine conflitto i soldati caduti saranno solo 50.000 ben lontani dalle cifre monstre degli altri eserciti. York si avventura dietro le linee nemiche e in modo rocambolesco uccide 25 nemici distrugge un numero imprecisato di mitragliatrici e cattura oltre cento soldati portandoli dietro la prima linea. York diventa il simbolo della forza militare degli Stati Uniti e i dieci mille York dell’esercito spingono di fatto, grazie anche a una buona propaganda alla resa tedesca. Film con Gary Cooper, racconti e aneddoti non si contano. Mi viene anche in mente un suo emulo della 66 divisione di fanteria che, dodici mesi prima, con tre commilitoni, con un analoga azione dietro le linee austriache con cinque bombe a mano e con il Carcano modello 91 catturò una compagnia di soldati nemici portando nelle retrovie italiane 180 nemici. Non ha ricevuto ne medaglie d’onore, ne compensi ma solo la promozione da soldato semplice a sergente maggiore. Beh quell’uomo, contadino e mantovano era mio nonno: Menghini Oddone Giuseppe     


sabato 8 ottobre 2022

Che spettacolo al Palabrumar Orange e Leonardo si dividono la posta


 

3 a 3 è il risultato di giornata ben 4 partite del girone sono finite con questo risultato frutto di un equilibrio di valori quanto mai reale di un campionato decisamente incerto. Non fa eccezione quello del Palabrumar dove una volitiva Orange ha disputato una partita di altissimo livello contro una squadra abituata a giocare nella categoria. La delusione, dipinta in volto alla fine dei tiratissimi 40 minuti, la dice lunga sulla qualità e dell’intensità del gioco per una vittoria sfuggita a meno di 30 secondi dalla fine. Un primo tempo in cui pur subendo all’inizio gli Orange erano riusciti a mettere sotto i sardi con una prestazione monstre di Ramon che ha messo Mendes nelle condizioni di segnare una rete di assoluta tranquillità. Lo stesso Mendes poi  timbra l’ennesimo legno a colpo sicuro e Rasero si divora una rete facile per un 2 a 0 all’intervallo che avrebbe aperto altri scenari. E invece nella ripresa Erbi e compagni mettono alle corde i padroni di casa pareggiando con Siddi e mancando anche la rete del vantaggio. I falli diventano un fattore e, a cinque dalla fine, la Leonardo commette il sesto fallo con relativa espulsione di Ennas, dal tiro libero Da Silva si fa ipnotizzare da Elbi, ma poi Mendes sfrutta il vantaggio numerico. Tutto finito? macchè Dos Santos impatta e a un minuto e 14 dalla fine Ramon subisce un altro fallo, questa volta Scavino, su tiro libero, indovina il pertugio ma con il portiere di movimento ancora Siddi impatta per il 3 a 3 finale. Partita tosta e un pareggio che forse non accontenta le squadre ma sicuramente lo spettacolo visto al Palabrumar oggi è stato di grandissimo livello, un motivo in più per venire sabato prossimo alle ore 16 a tifare Orange impegnata contro l’Aosta  

 

Orange vs Leonardo 3 – 3 (1 – 0 pt)

Marcatori

Primo tempo 2’01” Mendes (O)

Secondo tempo 3’59” Siddi (L) 16’04 Mendes (o) 16’ 51 Dos Santos (L)  18’ 47” Scavino (O) 19’33” Siddi (L)

domenica 2 ottobre 2022

Asti perde con Verona la prima in casa ma se la gioca fino alla fine


 Non è un buon sabato per gli Orange che perdono la prima di campionato in casa a cospetto di un Olimpia Verona compatto e di esperienza. Ma il risultato è l’unico elemento negativo del pomeriggio, il gruppo guidato da Dodo Morellato privo di ben pedine fondamentali come Ramon, Curallo Ibra e per buona parte della partita anche di capitan Celentano ha tenuto testa a una delle squadre costruita per il salto di categoria. Gli Orange hanno giocato molto bene mettendo alle corde la compagine avversaria per lunghi tratti del primo tempo quando solo la sfortuna che si è accanita contro Mendes non ha permesso di andare al riposo in vantaggio. Pronti e via ed è Rivella a magistralmente impattare per il vantaggio casalingo, per lunghi tratti l’Olimpia è rintanato nella sua area e su un colpo da biliardo di Mendes la palla va beffardamente a colpire il doppio palo e a danzare sulla linea di porta. Olimpia e cinica a metà tempo con Alba che impatta su una distrazione difensiva ma poi è ancora Orange ancora un palo di Mendes e poi Scavino finalizza una veloce ripartenza. I falli aumentano a dismisura e così a 22 secondi dalla sirena arriva il sesto con ammonizione incorporata di Celentano che porta Leleco a segnare la rete del pareggio a metà partita. Più stanche le due squadre nella ripresa ma falli e ammonizioni a pioggia portano anzitempo sotto la doccia Celentano e Perotto sfrutta la superiorità dando il vantaggio. Ancora Leleco di fortuna, quella mancata agli Orange indovina il pertugio giusto, poi manda sul palo un altro tiro libero. Nel finale forcing per gli Orange che con rotazioni limitate mettono alla corda Verona ma non basta. Tondi super su Da Silva nega a Geovanni una rete che avrebbe potuto riaprire il match. Settimana prossima ancora in casa contro Leonardo che ieri ha sconfitto in casa La Domus 6 a 0  

 

Orange Asti vs Olimpia Verona 2 – 4 ( 2 – 2 pt)

Marcatori primo tempo: 0’54” Rivella (O) 10’24” Alba (V) 15’30 Scavino (o) 19’38 Leleco (V)

Marcatori secondo tempo 4’38 Perotto (V) 7’00 Leleco (V)

Ammoniti Rasero, Mendes, Celentano, Da Silva, Vitellaro (o) espulso Celentano (doppia ammonizione) per Orange Futsal

Leleco, Soares, Perotto, Mascherona per Olimpia Verona

Briganti la serie Netflix che si ispira alla storia del Brigantaggio meridionale

Pietro Fumel  Le fiction storiche da sempre mi attirano e su Netflix mi sono lasciato trascinare a guardare quella dedicata al brigantaggio ...