lunedì 28 novembre 2016

Il cinese di Arcore


foto Huffington Post 


Ne ero convinto prima, ero arcisicuro quando naufragò Mr. Bee e ora a distanza di quindici giorni da un closing che non arriverà, lo manifesto apertamente.  Il vero cinese che comprerà il Milan si chiama Selvio abita ad Arcore e ha una predisposizione per il teatro e per la televisione. Passato un periodo non propriamente dei migliori, sia dal punto di vista fisico che emozionale, si sta mano a mano riprendendo la scena, politica, imprenditoriale e anche sportiva. Ha tenuto una squadra pressocchè immutata senza dissipare soldi, a parte qualche arrivo non troppo eclatante, ha scelto un giovane allenatore, lontano dai vecchi roboanti nomi che hanno fatto la storia della società. E ha di fatto aperto la prima squadra ai giovani di belle speranze, battendo quella strada che aveva percorso Sinisa lo scorso anno Donarumma e Calabria. Le offerte se sono arrivate dalla Cina, saranno state al massimo per qualche accordo commerciale ma nulla più. La filosofia è quella sbandierata da mesi, perché pensare di vendere qualcosa che rende e che mediaticamente ti dà una vetrina in Italia e il prossimo anno in Europa. Con un referendum alle porte che rimescolerà anche la politica italiana, quella di Selvio è l’ultima chance di rientrare nel giro che conta. Se poi va bene e una Juventus stanca di un potere che dura da un quinquennio lascerà per strada punti e classifica allora la possibilità di portare a casa qualcosa di più di un sogno fa accarezzare al grande vecchio un sogno: quello dell’araba fenice. Fantacalcio, probabilmente si, ma alla fine l’unica squadra ad avere le stimmate rosse a Milano potrebbe allenarsi alla PInetina 

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