giovedì 31 gennaio 2013

Calcio e politica, panem et circenses

Il calcio mercato finisce oggi ma le polemiche gli sfottò e anche le querelle quelle non finiranno mai, il 24 febbraio ci sarà il derby e anche le elezioni politiche in Italia, da sempre per me due cose completamente disgiunte. Nasco e muoio tifoso rossonero punto, i Presidenti passano, i giocatori pure ma la passione per i due colori no. Te lo rinfacciano a ogni piè sospinto, salvo poi scoprire che gli juventini sono  figli dei padroni Agnelli e gli interisti del finto sinistrorso Moratti, ricco, questo si che è ecumenico, con i soldi di tutti coloro che fanno il pieno di benzina. Non mi stancherò di ribadirlo sono due cose avulse che possono avere punti di contatti ma sono due elementi diametralmente opposti. La notorietà non è mai sinonimo di elezione e viceversa abbiamo avuto esempi sia in senso positivo che negativo. Io mi concentro sulla squadra Mario Balotelli porterà sicuramente freschezza ed entusiasmo in un ambiente che sta rifiorendo e vivendo un nuovo innamoramento. Pensino i politici di ogni latitudine a ben governare e a non dissipare il patrimonio che ogni elettore affida loro, questo è il vero valore, si interessino ai problemi della gente, a come arrivare a fine mese, a come pagare, tutti naturalmente, le tasse e a guidare un paese per raggiungere l’Europa – ecco in questo caso il paragone calcistico può starci. Battute battutine fanno sorridere creano un diversivo ma non aggiungono molto al dibattito. Nelle squadre di calcio salvo rare eccezioni i protagonisti durano lo spazio di pochi anni in politica invece c’è il rischio che durino in eterno.


lunedì 28 gennaio 2013

Nuovo Iper a Collegno – Per non dimenticare – Conservazione delle opere d’arte e il Mercato immobiliare

La coop a Collegno ieri oggi e domani
Super più Iper questo l’obiettivo di Novacoop per il territorio di Collegno, a fronte di una storia che risale al 1975 con lo storico punto vendita di via Roma, la struttura raddoppia e in un momento di crisi diventa anche una speranza e uno stimolo per il futuro della comunità di Collegno. Alle porte della città ottimamente servito da mezzi e metropolitana sorgerà il prossimo anno una nuova realtà con oltre 40 esercizi commerciali e nuovi posti di lavoro. Un opera non solo commerciale ma anche di riqualificazione urbana . Ai nostri microfoni i protagonisti di questo cambiamento

Per non dimenticare : oltre quel muro
Oltre quel muro questo il titolo di una mostra che ricorda le brutture di un lager tedesco in Italia che ospitava le persone in una sorta di macabra anticamera prima di finire nei ben più tristi campi di Auschwitz e Treblinka. Il muro è quello del ricordo della memoria che deve essere costruito per ricordare chi ha sofferto e pagato con la vita la follia dell’uomo, della guerra, e della ferocia dello  sterminio. Eventi lontani nel tempo ma che devono essere tenuti in debita considerazione. Solo con il ricordo e con la memoria si può pensare forse che un passato così tragico non possa ripetersi. Ai nostri microfoni i curatori e alcune testimoni di quel periodo

Italia: Un gesto nobile per conservare le opere d’arte.
Nel 2009 la storia dell’Aquila insieme ai sui tesori artistici vengono distrutti. Per recuperare e conservare le opere danneggiate al seguito del terremoto,  la famiglia  Nicola in Aramengo, (famiglia di restauratori del nord Italia) stanno promovendo un’iniziativa di solidarietà, una campagna per restaurare le opere d’arte. Ne scopriamo di più con il nostro inviato Leo Botnarenko

Intervista a Alessandro Berlincioni
Il mercato immobiliare risente della crisi ? ne abbiamo parlato con Alessandro Berlincioni Presidente della Federazione Italiana  Mediatori Agenti d’Affari

Passaggi televisivi: Domenica 27 gennaio alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 28 gennaio  alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1, alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 29 gennaio alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00 su GRP 1, mercoledì 30 gennaio  alle ore 13,30 su VIDEONOVARA e alle ore 21 su Viva l’Italia Channel Canale SKY 879; giovedì 31 gennaio  alle ore18,30 su TELERITMO, venerdì 1 febbraio  alle ore 16 su GRP3 e  alle ore 16,30 in replica su Viva l’Italia Channel Sky 879; sabato 2 febbraio  alle 13 su TELECITY

I forti non hanno alibi

Non passa giorno o meglio settimana senza che non ci si accapigli per presunte scorrettezze arbitrali torti o strane macchinazioni, ormai più che un campionato è una sorta di redde rationem da cui traiamo linfa anche noi che stiamo a bordo campo e dobbiamo seguire il poco che avviene in campo e il molto che non viene detto ma che è emblematico sulla gestione dello sport popolare più famoso. Però a un certo punto ne viene quasi a noia. La teoria dei complotti contro qualcosa o qualcuno è sempre valida ma sembra più una scusa che non una certezza. Guardiamo in casa nostra e pensiamo a quanto successo lo scorso anno certo il goal di Muntari grida ancora vendetta, ma lo scudetto non lo abbiamo perso in quella partita, ma contro Bologna Fiorentina e nel Derby bastava portare a casa queste partite e saremmo stati i più forti. Nel 1993 dieci partite belle e siamo mancati nel finale, quella contro il Marsiglia pompato, certo ha letteralmente barato, ma una squadra un pochino più accorta e con un attacco decente avrebbe portato a casa quella meritata coppa. Nel 1973 nel 1991 quando abbiamo perso, certo hanno giocato contro degli episodi, ma se sei forte non c’è santo che tenga, la partita e il trofeo sono tuoi. Gli atteggiamenti a volte solo per intimidire come le parole di Marotta nei confronti degli arbitri forse possono gasare i tifosi, ma di certo non aiutano a comprendere e a vivere il meglio del calcio. Bisogna lottare, soffrire e gioire e accettare serenamente i giudizi, a volte anche sbagliati, solo così si cresce, e se sei nel giusto i risultati arrivano e tutto quello che la fortuna ti può aver dato in una situazione in un'altra ti viene magari tolto. Non ho mai creduto nella sudditanza psicologica, quella di cui ha avuto bisogno l’Inter non credo sia il caso di iniziare ora, anche se dovessi  perderci una coppa campioni e credetemi li ci son già passato .

martedì 22 gennaio 2013

Economia delle cooperative - capolavoro di architettura - Città Studi a Biella

Cooperative come traino dell’economia
Sono circa 4.000 complessivamente le imprese cooperative nella nostra regione, con un’occupazione impegnata nei vari settori produttivi che, complessivamente, raggiunge le 80.000 unità. Un traino per l’economia della nostra regione una risorsa e un’opportunità per l’economia non solo piemontese ma italiana. Ai nostri microfoni il Presidente di Confcooperative Piemonte, Giovenale Gerbaudo, l’Arcivescovo di Torino Monsignor Cesare Nosiglia e il professore Stefano Zamagni
Una bussola di sei metri a servizio di un negozio di classe
Una bussola alta sei metri un capolavoro di architettura che immette in un negozio di classe qualità e gusto, siamo nella centralissima via Gobetti di Torino a un passo dal salotto buono di Piazza San Carlo dove è possibile ammirare questo capolavoro tecnico. A volte sono i dettagli e i particolari che riescono a dare un impronta decisamente diversa a un’opera a un negozio a un appartamento. L’ingresso che è l’anticamera ben predispone il cliente o anche il semplice visitatore che entra d’impeto in un mondo da sogno tra capi multicolorati e di gran pregio. C’è molto di Torino in questo spazio, dalla maglie della Juventus appese alle pareti, alla tradizione della Fiat di Giovanni Agnelli e del rampollo Lapo alla cortesia tipica sabauda
Biella e Città Studi un ritratto del polo culturale nella parola di Luigi Squillario
Città Studi è un moderno complesso architettonico polivalente e rappresenta uno dei poli culturali più importanti del Piemonte. Comprende: una sede universitaria, un’agenzia per la formazione professionale, un centro congressi, una biblioteca specialistica e una divisione di sevizi, ricerca e di consulenza alle imprese. Tantissime le presenze giornaliere si tratta dell’unica struttura universitaria progettata dall’architetto Gae Aulenti recentemente scomparsa. Prospettive e futuro nella parole del suo Presidente l’Avvocato Luigi Squillario
Carceri problema europeo
Intervista con l’architetto Cesare Burdese: oggetto dell’incontro un tema particolare che ha visto anche il richiamo ufficiale da parte della Comunità Europea: quello delle carceri. Un interessante approfondimento dal punto di vista strutturale
Passaggi televisivi: Domenica 20 gennaio alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 21 gennaio alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1, alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 22 gennaio alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00 su GRP 1, mercoledì 23 gennaio alle ore 13,30 su VIDEONOVARA e alle ore 21 su Viva l’Italia Channel Canale SKY 879; giovedì 24 gennaio alle ore18,30 su TELERITMO, venerdì 25 gennaio alle ore 16 su GRP3 e alle ore 16,30 in replica su Viva l’Italia Channel Sky 879; sabato 26 gennaio alle 13 su TELECITY

domenica 20 gennaio 2013

Il Banco vince ma la Cicoria è sempre indigesta per Biella

La rivoluzione in campo Angelico non ha dati i frutti sperati, ma a dire il vero non era questa la serata in cui poter raccogliere i punti necessari per una salvezza difficile ma alla portata. L’obiettivo è alla portata a patto però che ci si liberi da un certa sudditanza psicologica che abbiamo visto in alcuni giocatori questa sera; primo fra tutti Mavunga, l’ombra di un giocatore incapace di prendersi anche la responsabilità di tiri facili. Cancellieri dovrà lavorare e molto per dare fiducia a una squadra scossa nel morale. Encomiabile il pubblico che ha incitato fino alla fine la squadra chiamandola a rapporto sotto la curva alla fine anche se il divario tra Sassari e Biella era superiore ai venti punti. Censurabile l’arbitraggio nei primi due quarti in cui hanno fischiato a senso unico incattivendo anche le tribune che hanno manifestato il loro disappunto gettando in campo palle di carta tanto da far muovere a più riprese gli stewart. Ma che tra Biella e Cicoria non ci sia feeling  è risaputo. Sassari non aveva certo bisogno di questi regali è una signora squadra che gioca a memoria su un telaio ben registrato dai cugini Diener e che ha in Thorton, Easly e anche Ignerski le batterie necessarie per abbattere difese ben più collaudate di quelle di Biella. Pronti e via e Cancellieri manda in campo il classico quintetto Trey Johnson, Mavunga, Rochestie Jurak e Soragna, mentre quella vecchia volpe di Romeo Sacchetti risponde con i Diener a cui aggiunge Thorthon Ignerski e Easly. Partita combattuta nei primi minuti con Sassari avanti, ma quello che pesa nell’inerzia della partita sono i falli il parziale è di sei a zero fino all’ultimo minuto. Una doppia valutazione quella del trio arbitrale che manda in difficoltà la difesa dell’Angelico, che chiude però sotto solo di sei punti. La sfida alla ripresa del gioco avviene dai 6,75 ogni volta che Biella riesce a centrare la retina, Laganà, Jurak, ci pensa sempre Diener a ristabilire la distanza. Il divario si allunga merito di una Dinamo che gioca veramente a memoria, veloce e reattiva il giusto e che trova sempre gli uomini smarcati, quando Soragna suona la sveglia e dà la carica con una tripla e con buoni recuperi comincia lo show degli arbitri. Fischi a casaccio, passi non fischiati ecc mandano letteralmente in bestia il pubblico che comincia, è il caso di dirlo, a prendere di mira il trio arbitrale. Per fortuna arriva l’intervallo che rasserena gli animi, anche se Cicoria si rende protagonista di un increscioso episodio, espellendo al suo rientro in campo il vecchio Beppe Palazzo figura storica del palazzetto, un mingherlino settantacinquenne con la passione del basket rossoblù che si trova a bordo parquet. I due restanti quarti servono forse a implementare le tabelle personali e a decretare una superiorità cestistica di Sassari su Biella che non si discute, il Banco Sardegna arriva a quota 100, ma l’impressione è che alla fine abbiano anche alzato il piede dall’acceleratore, mentre per Biella è ancora tempo di aggiustare la squadra. Con l’arrivo ormai ufficiale di Pinkey ora tutto è demandato a Cancellieri che dovrà di fatto rimpostare una stagione con uomini completamente differenti da quelli che aveva pensato all’inizio. Il difficile viene ora con lo scontro a Pesaro dal valore doppio la trasferta è quasi decisiva perdere li  sarebbe delittuoso.
 
Angelico Biella Banco di Sardegna Sassari 72 – 100 ( 18 – 24; 43  55; 56 – 79)
Angelico Biella: Jurak 17; Renzi 4, Soragna 8, Raspino 2; Laganà 9; Rochestie 12; Mavunga 6, Johnson 7; Amoruso 0; Tsaldaris 7; Slanina n.e. De Vico 0 Allenatore Cancellieri
Banco di Saregna Sassari: De Vecchi 2; Thorton 17; Ignerski 19; Diener Travis 22; Sacchetti 3; Spissu 3; Diener Drake 11; Vanuzzi 4; Di Liegro 7; Easly 12. Allenatore Sacchetti

 

giovedì 17 gennaio 2013

Weltanshauung bavarese

Lo ammetto non mi è simpatica la Merkel, con il suo richiamo da maestrina dalla pena rossa ai disastri economici italiani, subisco quasi sempre la perfezione tedesca e l’ordine con cui riescono a procedere e a crescere. Un popolo eccezionale quello tedesco, hanno perso due guerre mondiali e tre finali di coppa del mondo, una Champions giocata a domicilio; spesso battuti da chi è più estroso e forse si gode meglio la vita. Ma ieri mi hanno dato una stilettata al cuore.  Il mitico Pep Guardiola, che sognavo alla guida di un Milan giovane affastellato da una cantera con i migliori talenti in circolazione, ha svoltato andando ad allenare in Germania. Il sogno si è bruciato a Savigliano (la località del cuneese in cui ero ieri pomeriggio);  un bip su twitter mi ha annunciato la conclusione di una love story bruciata sull’altare della perfezione economica e della programmazione. Ma che non fosse grande giornata lo si era capito, Mou che viene accostato al Milan!!! ?? dai su non è possibile, e ora la suprema delusione Pep ha valicato il Brennero. Perché?  La domanda ha una sua spiegazione logica: organizzazione, progetto e puntualità. Forse al momento attuale noi non avremmo potuto garantire tale sicurezza. La stessa sicumera che i tedeschi, che vincono con regolarità campionati a ripetizione, possono garantire quella giusta tranquillità per poter programmare i futuri successi europei. La stessa tranquillità non avremmo potuto garantirla noi, al primo rigore o svista arbitrale a Catania sai che polemiche e allora come disse  Antonino Sciesa, il patriota milanese risorgimentale, Tiremm Innanz, pronti a respingere per l’ennesima volta l’invasione dei crucchi

martedì 15 gennaio 2013

reSTATE UNITI

Che sia sulla graticola è decisamente reale, che nello sport il supremo giudizio venga dato solo ed esclusivamente in base ai risultati è altrettanto veritiero. Rimane però la persona, il lavoro e la disponibilità tutti elementi che permettono di giudicare il ruolo di un tecnico. La società ha rinnovato domenica sera al termine dell’opaca prova contro Cremona la fiducia al Suo Duca. Ma mai come questa volta si ha l’impressione che tale fiducia sia a termine. Non per scarsa convinzione, ma perché i risultati impongono questo tipo di operazione, perché c’è bisogno di tentare l’intentato per non accampare facili scuse dopo. Che la stagione non fosse delle più semplici si sapeva, che sia nata sotto cattiva stella anche. Che si sia sbagliato qualche acquisto può capitare. Ma la combinazione di tutti questi elementi hanno fatto si che tutto precipitasse. Sconfitte come quella contro Cremona lasciano purtroppo il segno, se con Brindisi c’era stata la reazione del pubblico e la pubblica ammenda della squadra, contro Cremona è andato in scena il festival della rassegnazione. Squadra a capo chino come il suo pubblico. Tu che sei a bordo parquet devi fare i conti con l’ennesima prestazione sotto la media del team e cerchi il colpevole, ma può bastare. Il clima di sfiducia deve necessariamente terminare, bisogna ritrovare la stessa grinta messa in campo a Roma contro Milano in casa. I numeri ci sono per potersi tirare su da queste secche ma bisogna crederci. Che un giocatore possa essere tagliato è probabile, in questo caso gli indiziati sono il Greco e Robinson anche se stupisce l’assenza dal gioco del serbo Jaramaz contro i lombardi domenica sera. Lo spartiacque sarà la partita contro Pesaro, se era importante quella contro Cremona, con Pesaro sarà veramente da ultima spiaggia. In un gioco da dentro o fuori chi perde rischia seriamente di abbandonare il palcoscenico della serie A. E allora a quel punto una svolta in panchina non sarebbe più così impossibile. I possibili sostituti di cui si parla in queste ore potrebbero essere i papabili, anche se la pista interna di solito è stata sempre quella privilegiata dalla società. Ma per questo c’è tempo, oggi comunque ci si allena al Forum e l’allenamento lo dirige Cancellieri. Domani chissà ?

domenica 13 gennaio 2013

Profondo Rossoblu. Cremona passeggia a Biella 92 a 59




Non ci siamo, profondo rossoblu a Biella nonostante l’innesto di Rochestie il migliore questa sera il resto della squadra è rimasta a guardare in partita fino al 25’ poi è inesorabilmente andata in una china discendente che l’ha portata ad andare sotto di quindici al trentesimo e poi di 33 a fine partita. E con questa cominciano a essere diverse le partite perse e di brutto al Forum. Nel girone d’andata solo Venezia e Caserta hanno pagato dazio a Biella decisamente poco se ci si vuole salvare occorre più che mai un inversione di tendenza e al più presto. Il guaio di questa serata è che con la vittoria ad Avellino Biella chiude desolatamente all’ultimo posto.

Ma Biella non era partita male Cancellieri nonostante le indicazioni di meta settimana non schiera dal primo minuto Rochestie ma si affida a Robinson, Mavunga, Johnson, Soragna e Jurak mentre Gresta si affida a Peric, Kotti, Jackson, Johnson e Harris, subito fallo di Jurak e va in lunetta Kotti che mette i primi sigilli della partita, ma l’alfiere biellese è in serata e diventa una lotta tra lui e Cremona in questi primi minuti, sul sei pari Johnson inventa una tripla che potrebbe indirizzare la partita in virtù anche del fatto che la Vanoli è già gravata di cinque falli dopo appena quattro minuti, ma Biella non ne approfitta fino in fondo. Mavunga alterna cose eccellenti a errori elementari. Sbaglia un appoggio facile che consegna un contropiede a Jackson che segna da tre.  E viene il momento di Rochestie che impatta benissimo al Forum alla prima palla segna un canestro da tre che porta Biella momentaneamente sul più cinque, si vede che il nuovo arrivato ha numeri di alta scuola ma sembra predicare un po’ troppo nel deserto. Stipanovic tiene a galla Cremona. Jurak porta vanti Biella di due al primo intervallo prima di uscire sostenuto da un vera ovazione è lui l’idolo di questa squadra operaia.

Il secondo parziale inizia con la tripla di Rochestie ma poi buio assoluto per tre minuti complice un assoluta disattenzione di Chrysikopoulos che commette un antisportivo che spalanca un parziale di 8 a zero per cremona che mette la freccia. Ci vuole ancora Rochestie per dare una scossa a Biella, la partita corre sul filo di un sostanziale pareggio. Tre/quattro sono i punti di distanza. Soragna si inventa ancora una tripla; si va al riposo con Biella sotto di due. Il ritorno in campo di Biella è deleterio ci si incaponisce in giocate al limite, Cremona difende benissimo e in un amen scappa via sostenuta da un Peric in gran spolvero che concretizza tutte le giocate dei suoi compagni, mette a referto dieci punti che sono più di quanto segna Biella in questo terzo quarto (solo sette miseri punti). Il ritardo alla fine del quarto è di quindici punti. Sul Forum scende un gelo polare la partita è indirizzata l’ultimo quarto vede un Angelico molto nervosa che colleziona falli a ripetizione, tre antisportivi di fila e un tecnico a Cancellieri che non le manda a dire a Taurino, la curva fischia  ma è rassegnata. Si esce tra i fischi e per l’Angelico si prospetta una settimana all’insegna di un profondo malumore

 

Angelico Biella – Vanoli Cremona  59 – 92 (20 – 18; 34 – 36; 41 – 56)

Angelico Jurak 12; Renzi 2, Soragna 7; Raspino 0; Laganà 0; Jaramaz n.e.; Mavunga 2; Johnson 10; Chrysikopoulos 2; De Vico 0 Rochestie 18; Robinson 6. All. Cancellieri

Vanoli Cremona: Peric 26; Speronello n.e.; Kotti 4; Jackson 15; Belloni n.e.; Ruini 0; Johnson 18; Harris 15; Huff 4; Conti 0; Stipanovic 10; Cazzaniga n.e.; All. Gresta

 

venerdì 11 gennaio 2013

Piemonte notizie riparte con abitare l'emozione di Sonja Vizzini

Abitare l’emozione con Sonja Vizzini – Le Feste – Le prospettive del Commercio – Concerto per le Forze Armate

Abitare l’emozione con Sonja Vizzini
Abitare l’emozione. Dai luoghi del vivere quotidiano alla Casa del Padre. 7 fondamentali per l’Architetto che è in te. La presentazione del libro che Sonja Vizzini ha scritto per tutti coloro che si sentono un Architetto mancato. Sette lezioni vissute in maniera ironica che pagina dopo pagina stimolano la curiosità del lettore. Come in un romanzo l’esperienza di vita e i progetti si intrecciano in un coinvolgimento diretto. Dai luoghi del vivere quotidiano all’ambizioso progetto della Casa del Padre: affascinante e unico nel suo genere.

Amarcord delle Feste appena concluse
Le feste appena concluse sono state un momento di pausa di riflessione e anche un modo per riconquistare i propri spazi, ne approfittiamo per tornare a pochi giorni di distanza su alcuni momenti, dalla dolcezza della pasticceria Giordanino di Asti, ai presepi e alla festa della Befana

Ascom e i Saldi
Uno dei settori maggiormente in crisi nel corso del 2012 si apre al mercato dei saldi, speranze e prospettive di un comparto importante nel traino dell’economia italiana si confessa attraverso le parole del Presidente Ascom di Biella Mario Novaretti e del suo Direttore Luca Pera

Concerto per le Forze armate
Sabato 19 gennaio, alle ore 18.00, si terrà presso il Circolo Ufficiali di Presidio - Palazzo Pralormo di Torino, la serata concertistica “Un palco all’Operetta”, organizzata dall’Associazione per l’assistenza spirituale alle Forze Armate (PASFA). PASFA è una Onlus che opera con il consenso del Ministero della Difesa, e da quasi un secolo si occupa di prestare aiuto, in situazioni di necessità, ai militari e alle loro famiglie, in Italia e all’estero.

Passaggi televisivi: Domenica 13 gennaio alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 14 gennaio  alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1, alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 15 gennaio alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00 su GRP 1, mercoledì 16 gennaio  alle ore 13,30 su VIDEONOVARA e alle ore 21 su Viva l’Italia Channel Canale SKY 879; giovedì 17 gennaio  alle ore18,30 su TELERITMO, venerdì 18 gennaio  alle ore 16 su GRP3 e  alle ore 16,30 in replica su Viva l’Italia Channel Sky 879; sabato 19 gennaio alle 13 su TELECITY

Benvenuto Rochestie

la scelta più facile venire a Biella
quella più difficile il numero della maglia
domenica sera ore 18 15 al Forum di Biella

giovedì 10 gennaio 2013

Monti: il Professore matto


Niente da dire non lo abbiamo apprezzato durante il suo governo molto teorico e poco pratico, in grado di uccidere l’economia italiana e soprattutto il ceto medio e ora lo ritroviamo in una competizione elettorale in cui sta facendo e dicendo il contrario di tutto. Mette l’Imu e toglie l’Imu, finito il tempo del sacrificio ora sarà il tempo del Bengodi. Sobrio e simpatico come il platano di un cimitero rappresenta, dice lui, la continuità e la sicurezza in Europa, cerca di accreditarsi a livello politico senza nulla rischiare, tanto senatore a vita era e rimarrà in Parlamento. Ha perso o sta perdendo buona parte del suo Governo, alcuni senza rimpianto, come la Fornero, altri forse più competitivi. Sembra animato solo da propositi di vendetta, contro Silvio, colpevole di occupare la parte destra dello schieramento, contro Pigi colpevole di ascoltare troppo le istanze del Sindacato. Imperversa come non mai su tutti gli organi televisivi e mediatici, e trova tutte le cattive abitudini dei politici che avrebbe dovuto sostituire. Ultima chicca sembra che in Piemonte voglia candidare l’Assessore che sta distruggendo il sistema sanitario. Peccato solo per quel peccato originale gli abbiamo permesso anche noi di Governare.

sabato 5 gennaio 2013

Redditometro e altre schifezze tributarie

Ci mancava il redditometro, in uno stato di polizia, in cui controlli la fanno da padrone i legislatori pensano come al solito che sia giusto spremere come limoni i propri sudditi. Il concetto è mancano i soldi per mantenere tutte le varie prebende, il problema non è quello di uno stato in cui la burocrazia ha raggiunto vette inenarrabili ma il povero contribuente che paga ma mai abbastanza. E allora questo inutile papello che non farà altro che innalzare il grado dello scontro tra i vassalli di stato e il povero contribuente. Il futuro dello stato, se si vuole avere un futuro, è quello di mettere tutti nelle condizioni di poter vivere dignitosamente del proprio lavoro e contribuendo in modo onesto alla vita dello stato un venti per cento sarebbe più che sufficiente e regolare e son certo che non ci sarebbe evasione se considerata una tassa giusta. Così invece di scovare nelle maglie dello stato i veri sprechi stipendi da favola e rendite di posizione e di regolamentare meglio la spesa pubblica, quella che non produce benefit ma regolarizza solo ed esclusivamente gli apparati. Si cerca nell’attività produttiva. Un mare di balzelli e di regolamentazioni hanno ucciso la classe media quella che aveva creato il boom economico degli assi cinquanta e sessanta. Una tassazione esagerata anche nei confronti di crea ricchezza con una patrimoniale esagerata corre il rischio di far fuggire anche chi può creare posti di lavoro e portare un po’ di beneficio. Fino a quando durerà questa supina sopportazione della gente ?

giovedì 3 gennaio 2013

Storie di sport: Ramon Bueno Ardite e il calcetto



Il calcio a cinque nasce fondamentalmente come dopolavoro in Italia, chi non lo ha praticato almeno una volta nella vita, ma sta sempre più diventando una disciplina sportiva a tutto tondo. Un campionato ad alto livello, un gioco fatto di tecnica assoluto, in cui se il risultato finale è quello, come sempre, di gonfiare la rete; il modo di arrivarci sta diventando una sublimazione. Il pallone non si vede ma viaggia veloce spesso raso terra, nascosto da finte funamboliche oppure percorre con lanci siderali  tutto il campo promessa di un cambio di marcia repentino. La tecnica pedatoria al servizio di una palestra, le articolazioni sono più a rischio su un parquet, il tempo non è un problema, si tratta di un gioco effettivo come quello del basket a cui forse assomiglia per schemi e rapidità. Lo giocano dei campioni e guarda caso son per la maggior parte brasiliani. Per i sudamericani la palla è un oggetto sacro e se hai il dono del palleggio puoi sfondare nel calcio a undici, al calcetto, al calcio sulla spiaggia. Non è uno sport è una danza e i movimenti sinuosi sul campo rappresentano uno stile di vita. Come racconta il capitano dell’Asti al comando della classifica del campionato di serie A il brasiliano nasce con il pallone nella culla e il pallone rappresenta la religione in cui credere per poi diventare profeti e professare. Campioni del calibro di Kakà, Robinho sono come ricorda il capitano Ramon Bueno Ardite nati con il calcetto e i loro tocchi non hanno nulla da invidiare a questo calcio, forse da salotto, ma praticato da funamboli che danno del tu al Pallone. Come ricorda Fortino un bell’incontro in Palazzetto con Messi sarebbe da sogno ma siamo sicuri anche che avrebbe maggiori difficoltà a realizzare tutte quelle reti.

Imbecilli senza colore


 

Ci sono situazioni per cui non è mai bello abbassare la guardia, la stupidità dell’uomo è pari solo alla sua inventiva, così come è capace di utilizzare genio e slanci generosi purtroppo ci sono categorie di uomini, che definire tali è un insulto, che all’alba del tremila stanno ancora a disquisire sul colore della pelle e sulle origini di un popolo. Ma andiamo con ordine, in principio furono i tifosi dello Zenith di San Pietroburgo che non vorrebbero mai veder giocare con le maglie del club russo né neri ne gay; poi sono stati i tifosi, o presunti tali, della Lazio ad accogliere in modo non benevolo i tifosi del Tottenham. Questi ultimi poi sono stati oggetto di feroci cori per le loro origini ebraiche da parte dei supporter del West Ham. E oggi la ciliegina sulla torta in una partita amichevole, e sottolineo amichevole, più volte all’indirizzo di Muntari Boateng e Niang buuu di disapprovazione per il colore della pelle. Ma in che mondo viviamo ? Ma è mai possibile che questi episodi non appena elencati siano avvenuti nello spazio di poco più di un mese. Una persona va giudicata per le sue azioni non certo per il colore della pelle o per le sue origini. C’era un certo caporale Boemo, come era ribattezzato in Germania, mentre il poeta Trilussa lo chiamava “er imbianchino” che poco più di ottanta anni fa trascinò l’intero continente in un baratro senza fine e portò alla morte più di sessanta milioni di persone in nome della supremazia di razza. Non abbiamo imparato nulla dagli errori della seconda guerra mondiale ? Queste persone dovrebbero essere andate a scuola cosa hanno insegnato i loro professori ? queste persone hanno una famiglia quali sono i valori e gli ideali che le famiglie insegnano loro ? Una sanzione pecuniaria non avrebbe senso dovrebbero essere impegnati in lavori socialmente utili a favore degli svantaggiati solo in questo modo forse potrebbero comprendere l’enormità del loro comportamento. La redazione del Vero Milanista si stringe idealmente a tutti i giocatori di qualunque sport che vengono presi di mira con questi comportamenti. Siamo dalla vostra parte più che mai, ci potrà dividere la fede per una squadra, ma assolutamente mai per le origini e per la differente pigmentazione della pelle

mercoledì 2 gennaio 2013

Assi di Coppe

Il primo giorno dell’anno è come sempre un momento di tranquillità, esauriti i riti della notte di San Silvestro è anche un momento per riflettere sul passato prossimo, ma anche per programmare il futuro. Dal punto di vista televisivo, colpa anche del digitale che ha moltiplicato a dismisura l’offerta televisiva, non mancano gli approfondimenti televisivi. Uno di questi oggi è stato particolarmente interessante e coinvolgente. Si parlava degli Assi di Coppe: una retrospettiva sui migliori giocatori che sono stati in grado di vincere a più riprese la Coppa dei Campioni. E’ stato bello vedere e ripercorrere le gesta di tanti milanisti dal passato remoto a quello più prossimo. Una cavalcata con Mazzola (come veniva chiamata Altafini), una agiografia firmata Beppe Viola del nostro Gianni Rivera, fino ad arrivare ai campioni di Sacchi: Marco Van Basten e Ancelotti e agli ultimi Maldini leader di coppe con cinque centri e Seedorf quattro con tre squadre diverse e l’ultimo killer istinct Filippo Inzaghi. Una classifica non infinita di venti personaggi da Raul a Beckenbauer, da Zidane a Cruiff, per finire alle leggende attuali Messi e del passato Di Stefano. Un vero e proprio ripasso di storia quanto mai opportuna anche per ricordare chi siamo. E allora comprendi che il titolo, anche se pleonastico di Assi di Coppe e di squadra più titulata non è poi così campato in aria. Per chi come me viaggia in un età non più ver,de il ricordo spesso cela non solo l’impresa sportiva ma spesso la personalizzazione dell’evento. Quella di un’età in cui seguire una squadra che ti dà soddisfazioni ti inorgoglisce e ti porta a considerare le imprese dei tuoi campioni come personali. E allora, si, diciamolo siamo Assi di Coppe e sia di buon auspicio per il venti febbraio

martedì 1 gennaio 2013

Addio dolce Zappie


Te ne sei andata dopo i rintocchi della mezzanotte, dopo una vita gattesca trascorsa accanto a noi, ricordo ancora le prime volte in cui da randagia ti affacciavi sul balcone di casa nostra, un po’ furtiva, un po’ guardinga, alla ricerca di cibo e di qualche carezza. Bastò poco per farci amare, una piccola sottiletta di formaggio, un sapore e un gusto che è diventato una sorta di richiamo anche negli anni successivi, quando pur non abbandonando i tuoi amati croccantini ti lasciavi sedurre dal fascino del formaggio rappreso. Darti il nome di un leggendario rivoluzionario messicano (Emiliano Zapata) era una sorta di inno alla tua nascita e ai tuoi primi trascorsi. Quanti piccoli hai sfornato e che hai accudito sulla balaustra e che poi hanno intrapreso fortune diverse in differenti luoghi del biellese. Di te mi piaceva la tua indipendenza, la tua intelligenza sopraffina nell’aprirti la porta di casa per venire a riposare all’interno, ma anche la capacità di essere al tempo stesso confortante nei momenti un po’ tristi. Ti accovacciavi sul divano accanto a me e alla sera quando mi mettevo a scrivere testi di lavoro, tu eri li, a vegliare sui miei errori e a condividere un percorso insieme. La tua passione erano le scatole, non sapevi resistere, grandi o piccole che fossero, nascoste tu le volevi provare tutte, la tua curiosità era ammirevole e al tempo stesso coinvolgente. Il tuo cruccio: la macchina dentro il cestino un vero travaglio, proprio come ieri pomeriggio durante la tua ultima visita al veterinario. Un ultimo abbraccio ieri sera premonitore di una fine vicina e purtroppo la macabra scoperta stamani accanto alla tua poltrona preferita, quante ne abbiamo passate insieme cara Zappie e grazie per la tua pazienza e per il tuo attaccamento. Se ne va un pezzo di noi, dei nostri ricordi, della nostra vita di cui tu eri una parte importante

Briganti la serie Netflix che si ispira alla storia del Brigantaggio meridionale

Pietro Fumel  Le fiction storiche da sempre mi attirano e su Netflix mi sono lasciato trascinare a guardare quella dedicata al brigantaggio ...