mercoledì 26 ottobre 2016

Oropa la montagna magica di Pantani

foto gazzetta 

Il giro del centenario consacra e celebra le figure dello sport che hanno reso grande l’arte del ciclismo, e fra questi grandi un genio quello di Marco Pantani, troppo presto crocefisso sull’altare dello sport corrotto. Tra un Armstrong Metronomo capace di vincere, pardon sgraffignare sette grandi boucle consecutive e un istrionico pedalatore come Marco non c’è paragone. La sua impresa dal Bottalino a Oropa imperversa sempre sulle tv di stato come l’impresa. Ieri alla presentazione della Corsa Rosa Oropa è stata chiamata la Montagna di Pantani, più del Mortirolo, che di fatto sancì la sua scoperta. E allora è tutto un rivedere quelle tappe, quei pomeriggi dei weekend spesi alla tv per vedere quel minuto pelata con la bandana salire con un altro rapporto, con una pedalata sublime. E a Biella nel 1999 da 133 nella classifica parziale a primo in solitario. Un epica impresa. Quel giorno a Oropa guardando sullo schermo i suoi scatti, i suoi sorpassi, continui, numerosi, nervosi e il suo incidere verso il Prato delle Oche arrivo di quella che tutti chiamarono la cronometro umana. Non mi importa sapere che quel giro e quella maglia non finirono sulle sue spalle, troppi veleni, troppe verità nascoste. Per me l’inno al ciclismo che si sviluppo sulle rampe della nera quel giorno fu unico, inimitabile. A cent’anni dall’idea un omaggio doveroso a chi quell’idea la sviluppata in modo degno e immortale. Grazie Marco 

lunedì 24 ottobre 2016

Inutile cercare scuse il campo ha sempre ragione

foto maglia rossonera.it

La fatal Verona mi ha insegnato a lamentarmi delle sudditanze psicologiche, il maldestro Concetto lo Bello mi ha imposto la teoria della vittima comunque del Palazzo che decideva a tavolino scudetti e favori. Poi con l’avvento di Silvio una delle teorie che mi son sempre più piaciute è quella, se vuoi eccellere, devi essere più forte di tutto, magari di studiare il doppio, di metterci l’impegno, di perseguire con forza quello che devi. E così nell’anno che molti ricordano per la nebbia di Belgrado (una indubbia botta di culo) come non rimembrare la rete di mezzo metro dentro di Van Basten contro la Stella Rossa, quella di Rijkaard contro il Werder Brema, l’imbarazzante arbitraggio del Bernabeu, la gloria di Barcellona. Quando si perse a Istanbul non fu solo sfortuna ma anche una sorta di giustizia per quello che il PSV aveva dato in semifinale. Quando si vinse con il Barcellona ad Atene fu il gioco di squadra e l’abnegazione dei singoli a portarla a casa, contro sfortuna ed arbitraggi. A forza di parlare di torti si dimentica che la partita la devi meritare sul campo. Prendiamo Muntari, certo fu scandaloso non averla data quella rete, ma ancora più scandalosa, secondo me, la non ammissione di colpa di quello che oggi tutti consacrano come il miglior portiere al mondo. Quella partita e quel campionato persi dal Milan per un’inezia, fu vinto con merito dalla Juve. Se solo Allegri avesse schierato meglio la formazione in altre due partite probabilmente noi avremmo in tasca il 19 scudetto. Tornando all’altra sera, certo errore c’è stato, ma finiamola li, nell’economia di una stagione presunti torti e favori sono in equilibrio e se vinci è perché hai merito, mentre se perdi non accampare scuse. E' meglio.

domenica 23 ottobre 2016

La sottile linea rossonera


Si sentiva che era un’aria nuova, frutto probabilmente di un’estate senza sussulti, senza grandi acquisti e con un abile pasticciere, meglio forse dire sarto – come vorrebbe Silvio – a far quadrare un gruppo giovane e voglioso di fare sport. A distanza di un paio di mesi la classifica dice che forse siamo sulla strada giusta. Quando in una partita poi divampano le polemiche arbitrali, allora forse si può dire che stiamo tornando, perché quando rimane impresso, un errore, e di errore si e trattato, allora la vittoria vale doppio; vuol dire che ci siamo e siamo tornati. Certo non si vincerà lo scudetto, al limite lo possono perdere solo gli altri, ma vedere una squadra giocare con grinta e personalità è già un piacere così come sussultare alle giocate di una pattuglia di giovanissimi. Sull’errore arbitrale il concorso di colpa è generale quando ci sono troppe persone a decidere diventa difficile trovare il giusto equilibrio, la speranza è che la tecnologia prenda il sopravvento. Inutile anche parlare di compensazione perché all’epoca di Muntari quello sbaglio costo uno scudetto, quello di oggi al massimo sarà digeribile con un paio di Maalox. Il dato positivo è che Rizzoli nei soliti fotomontaggi ha ben due maglie quella del Milan e della Juve

giovedì 20 ottobre 2016

Ciao Giuliano


Il tuo ultimo fondo era una sorta di addio annunciato e come sempre ci hai preso in contropiede, capace come pochi di essere arguto e avanti nei tempi e nelle situazioni. Sei stato un amico e un consigliere allo stesso tempo desideroso di confronto anche parlando della brutta bestia che purtroppo colpisce quasi tutti. Penso anche che rideresti di tutte queste agiografie che oggi ti tributano, ne saresti anche un po’ schivo, e forse non del tutto contento, in fin dei conti sei sempre stato un anticonformista, pronto nel liquidare con una battuta anche il più consumato atto politico amministrativo del nostro territorio. Eppure quanto lo amavi il nostro territorio, un termine, che riecheggia spesso nella tua opera e nella tua professionalità. Hai portato ante litteram il discorso, che poi molti hanno seguito dell’archeologia industriale a Biella, quelle foto di Basilico in bianco e nero che sono diventati preziosi cadeaux di rappresentanza quando lavoravo a Palazzo Oropa, frutto di una scoperta culturale troppo presto abbandonata. Il Museo del Territorio in fin dei conti l’hai lanciato tu, le grandi mostre e le opere di cultura. E quando hai abbandonato la scena politica in primo piano, hai dato lustro e gusto al territorio, le fiere campionarie e l’ultima tua creazione il festival nazionale del risotto con Raspelli. La tua capacità di sfornare menù e degustazioni, che ho avuto l’onore di condividere con te in un breve passaggio, sono la testimonianza dell’estro e della passione di un uomo per il suo territorio. Hai portato il gusto e la passione per il cibo meglio di un Cracco a favore del popolo e sei stato fiero figlio di una terra quanto mai difficile come la nostra. La tua scintilla creativa, la tua verve, la tua arguzia sono l’eredità migliore che hai lasciato e di cui sono certo sentiremo la mancanza in un mondo troppo standardizzato e servile.

lunedì 17 ottobre 2016

Leggere è niente: il difficile è dimenticare ciò che si è letto (cit. Flaiano)

foto fcinter.it 

Il mondo è dei giovani, lo era una volta, lo è anche oggi. Quando Alessandro Magno conquistò l’estremo Oriente era giovanissimo, quando sferzava il suo cavallo battendo Dario a Gaugamela era un veterano ma pur sempre giovane. Molti avrebbero declamato le sue gesta per farle giungere a noi. Oggigiorno invece basta associarsi a una starlette che poi ti fa anche da procuratore (ma non dovevano appartenere a un’ordine) fare lo sbruffoncello, giocare discretamente a pallone, vestire la maglia della seconda squadra di Milano; ed ecco li pronto a sfornare libri ??? per raccontare le proprie imprese. Nell’età di internet, snapchat (dove tutto si consuma in 24 ore) anche i novelli gladiatori, calciatori, sono pronti a invaderci con racconti mirabolanti delle loro imprese. Solo che nel caso del puntero argentino mi sfugge un particolare. Cosa dovrebbe celebrare ? Il suo matrimonio ? il rigore nello scorso derby calciato sul palo ? Le mancate strette di mano con Maxi. Mah ? Viviamo in un mondo usa e getta per cui anche lo squallido, puerile scambio di accuse in calce a una partita con un gruppo di tifosi viene derubricato alla voce eventi importanti. Si scatenano così sociologi, tuttologi e mass mediologi pronti ad ammorbarci di commenti, sensazioni e illazioni. Sarò retrogrado ma per me il calcio rimane solo quello che si consuma per 95 minuti ogni maledetta domenica (anche se con Sky non è più così), quello in cui conta pedalare e segnare, e se c’è pure la tecnica rischi di trasformare una grigia prestazione in un pomeriggio pardon serata da ricordare. Ridatemi il Paron 

sabato 15 ottobre 2016

Il Festival dei talenti emergenti si trasferisce a Cossato: occasioni di ascoltare buonissima musica


 

Terzo appuntamento con il Festival Giovanile di Musica classica, dopo le date biellesi al Cantinone è ora il turno di Cossato presso Villa Ranzoni alla sala Eventi Pizzaguerra (orario di inizio come sempre le 17) e per l’occasione si esibirà la giovane  Sofiia Matviienko, classe 2002 viene da un piccola cittadina Ucraina di Pereschepyne. Sofiia ha già partecipato e vinto a molti concorsi ed eventi di carattere musicale e il suo talento è fine e riconosciuto frutto della caparbietà e della capacità di approfondire molte arti. Di seguito la sua scheda con le presenze e i premi che ne contraddistinguono la giovane carriera: She is Laureat of 12th International Russian Rotary Children Music Competition, winner of Nationwide competition of wind and percussion instruments named Mykolu Tymohy 2015, winner(1st prise) of the International television competition for young musicians  My favourite flute - 2016”, winner (2d place) of the Dutch International Flute Competition Students 2016 (category young talent), winner of Iguazú Audition (instrumental category, by judges decision) and soloist at the International Festival “Iguazu en Concierto” 2016 in Argentina, winner(1st prise) of the International Flute Competition “Severino Gazzelloni” 2016 (category A).

sabato 8 ottobre 2016

Festival Giovanile di Musica Classica al Cantinone di Biella domani alle 17 un concerto da non perdere


 
Secondo appuntamento con il Festival Giovanile di Musica Classica sempre al Cantinone di Biella, dopo il brillante esordio di domenica 2 ottobre torna l’appuntamento con i giovani musicisti domenica 9 ottobre sempre con inizio alle ore 17. Questa volta si esibiranno Claudia Zappaterra e Edoardo Tritto.


Claudia Zappaterra: nasce il 15 gennaio 2002 a Biella. Inizia a prendere lezioni di pianoforte all’età di 6 anni presso l’ Istituto Civico Musicale di Cossato, sotto la guida del maestro Simone Sarno. All’età di 8 anni partecipa ad un concorso musicale ad Ozegna sia come solista, aggiudicandosi al 3° posto, sia a quattro mani classificandosi al 1° posto. Negli anni successivi partecipa ad altri concorsi, nel Monferrato e a Torino, vincendo sempre il 2° premio. Nel frattempo con la scuola media prende lezioni di violino e partecipa ad un concorso ad Omegna aggiudicandosi il 1° premio. Nel 2015 partecipa ad un concorso a Torino vincendo il 1° premio con 98/100 e a gennaio di quest’anno partecipa ad un concorso a Graglia vincendo sempre il 1° premio con 100/100. A settembre ha partecipato ad un concorso internazionale ad Alessandria aggiudicandosi al 3° posto con 88/100. Inoltre da tre anni frequenta lezioni di canto presso la scuola di musica Sonoria sotto la guida dell’insegnante Gloria Strippoli. Frequenta la classe seconda presso il liceo classico “G. Q. Sella” di Biella.

Edoardo Tritto, nato nel 2000, inizia lo studio della chitarra classica con la Prof.ssa  Angiola Perricone, attualmente è allievo del M° Luigi Biscaldi e frequenta il Liceo Musicale di Novara. Ha suonato in diversi eventi musicali, come solista, in formazioni da camera e componente dell’insieme di chitarre diretto dal M° Fabrizio Cerri. Nel 2016 ha vinto il primo premio al XV Concorso Nazionale di  Interpretazione musicale in Valstrona. Ha frequentato i corsi estivi di perfezionamento a Bielmonte tenuti dal  M° Luigi Biscaldi e Nicola Mazzon.  Suona una chitarra realizzata dal liutaio Mario Garrone.

lunedì 3 ottobre 2016

Le storie di PN: Gusto nella Granda - Climberant - Errea - Maestri del Gusto

 
Autunno con Gusto nella Granda
L’Atl del cuneese raddoppia anche quest’anno mette sotto un'unica etichetta l’Autunno gastronomico la sinergia del gusto della Granda proposto in un unicum che siamo sicuri solleticherà i palati fini di chi vorrà lasciarsi trasportare da sapori e odori dalla castagna di Frabosa al porro di Cervere.Gusto e non solo ma anche tradizione ad esempio legata alle streghe.
Errea e Brumar
Una presentazione all’americana di marchi sportivi di qualità come si conviene a una polisportiva che si lancia verso nuovi traguardi Un design di grandissima qualità per risultati sportivi di prim’ordine.
I maestri del Gusto
Slow food come vetrina del gusto piemontese e non solo in piazzale valdo fusi a Torino abbiamo incontrato la capacità tipica delle donne di dare un tocco di classe al cibo e per questo giustamente premiate
Città studi e l’innovazione
Climberant e Città studi un binomio vincente frutto di un convegno di prim’ordine
Domenica 2 ottobre ore 23.30 TELECUPOLE. Lunedì 3 ottobre alle ore 1.00 su VIDEONOVARA alle ore 1,00 su TELECUPOLE, 13.30 su VIDEONORD, martedì 4 ottobre  alle ore 16 su NORDOVEST7, mercoledì 5 ottobre alle ore 14.30 su VIDEONOVARA alle ore 18 su PIEMONTE+ giovedì 6 ottobre alle ore 15.30 su NORDOVEST7, alle ore 20.30 su RETESETTE alle ore 22.00 su GRP 1 alle ore 23.55 su TELEVALSESIA, alle ore 23,30 su TELERITMO,  venerdì 7 ottobre alle ore 19,15 su VIDEONORD, ore 21.00 su TELERITMO ore 22 su VIDEONOVARA, ore 22,15 su GRP 1, sabato 8 ottobre alle 6,00 su GRP1 alle 13 su TELECITY alle ore 15.15 su RETESETTE e alle ore 20.00 su PIEMONTE domenica 9 ottobre ore 20.05 RETESETTE 



Briganti la serie Netflix che si ispira alla storia del Brigantaggio meridionale

Pietro Fumel  Le fiction storiche da sempre mi attirano e su Netflix mi sono lasciato trascinare a guardare quella dedicata al brigantaggio ...