domenica 24 maggio 2020

1939 - Mirafiori



Mentre in Europa soffiavano i venti di una guerra che avrebbe sconvolto il mondo a Torino veniva inaugurata la Nuova Fiat Mirafiori era il 15 maggio del 1939. I numeri e la costruzione sono imponenti così come li racconta il foglio dell’epoca. Uno stabilimento costato due anni di lavoro e un costo di 180 milioni di lire dell’epoca. 300.000 i metri quadrati disponibili per una forza lavoro prevista di 22.000 unità. Quale segnale premonitore dell’immane tragedia che si sarebbe verificata negli anni a venire 1700 metri quadrati di rifugi sotterranei. Nell’anno che precede l’entrata in guerra di Mussolini la Fiat produce 53.000 autovetture e un fatturato ragguardevole di 2,39 miliardi di lire. Il capitale sociale che è stato portato ai 400 milioni di lire rimarrà invariato fino al 1947. Nel frattempo viene mandata in produzione un auto che farà epoca come la 1100 proprio nel luglio 1939 e che sarà prodotta in oltre due milioni di esemplari. All’inaugurazione della fabbrica in quel giorno presenti il Senatore Agnelli e tutte le maestranze farà presenza lo stesso Duce che però arriva a bordo (atto voluto oppure no?) di un Alfa Romeo, ma non è l’unico passaggio negativo per Benito Mussolini, si accalora per un discorso pronunciato davanti alle maestranze ma le sue pause che presumono una certa accondiscendenza e sulla quale il Duce attende l’ovazione del popolo trovano un certa freddezza dei lavoratori. Fatto che fa infuriare il Cavaliere che sperava in ben altra attenzione e che lo porta ad abbandonare il Palco, salvo poi tornare poco dopo a salutare romanamente la folla dei lavoratori. Non un grande esordio per il Duce quindi che era tornato proprio alla Fiat dopo ben sette anni dalla sua ultima apparizione nel 1932. E il nome invece come era stato scelto? Si trattava di un omaggio alla sua sposa effettuato dal Duca Carlo Emanuele I alla fine del Cinquecento che fece costruire la villa di Miraflores tra il Po e il Sangone, una località amena di pace, una sorta di buen retiro, dove si trovavano i poeti e i letterati del tempo.

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