lunedì 2 marzo 2020

Enzo Albertini il Signore del calcio biellese


Sono sincero non mi sono mai piaciuti i coccodrilli, ma alle volte senti il bisogno di raccontare la qualità di persone conosciute e che sono passate attraverso il percorso lavorativo, e non solo, della tua vita. Oggi scopro leggendo i giornali on line della scomparsa di una persona che ha fatto parte della storia della Biellese calcio. Uno sportivo che difendeva la porta della Biellese ma che ho avuto modo di apprezzare come dirigente e primo tifoso della squadra laniera: Enzo Albertini. Un uomo con un aplomb e un rispetto desueti in un mondo in cui è facile trovare urlatori e pressappochisti. La sua Presidenza era un orpello di vera classe e di charme in tribuna e di un amore incondizionato per i colori bianconeri (questi sono ammessi) Ammetto anche di averla seguita sui campi di serie C2, arrivando persino a una trasferta al Natale Palli di Casale, una partita sfortunata ma che ho avuto la fortuna di affrontarla con mio padre. Già l’Adriano che avevo spinto a frequentare il parquet del basket si era avvicinato alla Biellese e ne aveva seguito le gesta per diversi campionati, gioie e delizie ma anche delusioni, ma quando segui sport tutto questo lo metti nel conto. Tornando alla partita di Casale nel doppio confronto abbiamo perso e la squadra è stata retrocessa, ma il buon Enzo Albertini chiese e ottenne il ripescaggio, perché il calcio del quadrilatero non poteva perdere tra le sue protagoniste: la Biellese. Ora quelle gesta sembrano lontanissime ma nella ciclicità delle storie di provincia sono sicuro che qualcuno raccoglierà il testimone di bellezza sportiva che il buon Enzo rappresentava.

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