mercoledì 11 dicembre 2019

Sul Monte Musinè cambiano i destini dell'Impero Romano


In hoc signo vinces, quante volte abbiamo sentito questa frase che di fatto segna la dicotomia tra religioni nell’impero romano con la vittoria del cattolico Costantino contro Massenzio a Ponte Milvio a Roma e il conseguente passaggio dal paganesimo al cristianesimo. Una battaglia che di fatto portò in auge per l’ultima volta l’Impero Romano e così i seguaci del cristianesimo, dopo due secoli quasi sempre di tormenti e di persecuzioni, conquistavano il palcoscenico di Roma. Ma prima di arrivare a Ponte Milvio ci furono altri passaggi e altre battaglie. Forse non tutti ricordano come il primo scontro avvenne proprio ad Augusta Taurinorum nel 312 tra il giovane Costantino supportato dalle truppe che avevano stanza in Britannia e che giunse in Italia attraverso il Passo del Moncenisio forte di 90.000 fanti e 8000 cavalieri. Il suo esercito era in gran parte formato da popolazione barbare, come Celti, Germani e Britanni. Ormai l’esercito era affare loro mentre i Romani preferivano darsi ad altri lavori. Il primo scontro avvenne in Italia nei pressi di Segusia (l’odierna Susa), la città venne presa e messa a ferro e fuoco ma Costantino non esagerò e si diresse verso Torino dove Massenzio lanciò contro un altro esercito dotato di un forte contingente di cavalieri pesanti. Costantino si dimostrò abile stratega e con una cavalleria più leggere seppe tenere a bada quella avversaria e con abili manovre tattiche mise in fuga l’esercito di Massenzio. Le truppe di Costantino vennero così acclamate dalla popolazione di Torino e a lui personalmente, proprio dentro le mura cittadine di Torino, venne decretato un vero e proprio trionfo, il suo buon rapporto con i torinesi di fatto gli aprì le porte delle altre città del Nord e con estrema facilità il giovane rampollo romano battè facilmente Massenzio ancora a Brescia e a Verona dove ebbe ragione delle truppe del rivale capitanate da Ruricio pompeiano il generale a cui Massenzio aveva sfidato la conduzione dell’esercito. Con il Nord libero Costantino ebbe vita facile e potè arrivare a Ponte Milvio con molte più chance da giocarsi, la leggenda o la storiografia poi narra come dietro la sua ultima vittoria ci fosse anche il passaggio armi e bagagli sotto un'altra religione, probabilmente un bell’accordo preventivo che la storia ha voluto ricordare e tramandare con quella particolare apparizione. E la stessa avvenne, come ricorda un enorme croce di 15 metri sul Monte Musinè, l’ultima montagna prima di arrivare a Torino cui dista in linea d’aria tra i 15/20 chilometri, l’opera eretta nel 1901 porta proprio alla base la famosa scritta IN HOC SIGNO VINCES che di fatto cambiò la storia dell’impero romano e perché no dell’Italia. 

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