martedì 31 dicembre 2019

che il 2020 sia meglio del 1920



Un decennio quello trascorso che non ha fatto il paio con quello di un secolo prima tramortito dalla Prima Guerra Mondiale e da centinaia di migliaia di giovani vite spezzate. E’ stato un decennio tecnologico, con enormi progressi dal punto di vista della qualità della vita ma questo invece di qualificare la meglio l’umanità ha fatto fare alle stessa una regressione in cui spuntano egoismi e velleità di bandiera. Stranamente sono scomparsi o per lo meno in ruoli marginali se non secondari le Nazioni Unite (nate sotto la spinta della seconda guerra mondiale) le stesse nazioni che andarono in guerra nel 1950 contro la Corea oggi non ne sentiamo più parlare sepolte sotto il potere delle singole nazioni. E si che ci sarebbe bisogno per risolvere fior di problemi invece ognuno si rinchiude a guscio e questo è un pericolo estremo proprio per quello che potrà essere il futuro. Gli anni venti del 900 segnarono proprio la crescita di politiche protezionistiche e di egoismi nazionale (fiume e il fascismo in Italia) ma non mancano altri esempi in tutta Europa. Il guaio è che possa ripetersi, pur se con dinamiche diverse anche nel prossimo ventennio sarebbe decisamente un peccato. Il 1920 lo ricorderei per due episodi il primo la nascita del proibizionismo negli Stati Uniti la seconda per la nascita di un grande maestro di giornalismo Enzo Biagi. Chissà cosa succederà il prossimo anno

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