mercoledì 4 dicembre 2019

La settima arte e Torino


Se Biella è la patria della televisione per via della storica emittente Telebiella che grazie a Peppo Sacchi ruppe il monopolio Rai negli anni settanta del secolo scorso. Torino rappresenta la vera e propria patria della Settima Arte. Nel marzo 1896, infatti, a pochi mesi dalla prima proiezione con il cinématographe avvenuta il 28 dicembre 1895 davanti al pubblico del Gran Cafè del Boulevard des Capucines a Parigi, i fratelli Louis e Auguste Lumière mostrarono per la prima volta la loro invenzione in Italia, proprio a Torino. Nel novembre del 1896, in via Po fu proiettato il primo spettacolo a pagamento d'Italia. Fu una selezione di persone tra cui il Sindaco dell’epoca di Torino per vedere questa nuova formula di intrattenimento, l’organizzazione di Vittorio Calcina un fotografo che rappresentava, una sorta di franchising, i fratelli Lumiere. Fu una serata didattica che faceva vedere l’arrivo di un treno in stazione, bimbi che giocavano insomma momenti classici e diedero il via all’aspetto commerciale con la gente che era affascinata da questa nuova forma di intrattenimento. Ma se il buongiorno si vede dal mattino ricordiamo che proprio a Torino sono nati il primo multisala nel 1983 (L’Eliseo) e il primo cinema d’Essai nel 1971 (il Romano nella Galleria Cisalpina) Nel 1904 nacque a Torino anche la prima casa di produzione la Ambrosio, il ragionier Arturo Ambrosio, che aveva uno studio fotografico in via Roma 2, si appassionò del cinema, e dopo due anni di studi e di proiezioni come "La prima corsa automobilistica Susa Moncenisio" fondò una delle prime case di produzione cinematografica del nostro Paese, quella che divenne poi la Ambrosio Film. Insomma un amore per il cinema che da sempre ha appassionato Torino. Torino è sempre stata al centro dell’attenzione del mondo del cinema fino agli anni trenta, sotto il Regime Fascista venne poi realizzata nel 1937 Cinecittà di fatto trasferendo nella capitale la Settima Arte con il contributo della studiosa Maria Adriana Prolo, la stessa che raccolse i primi materiali per la costituzione del Museo Nazionale del Cinema che oggi ha sede nei locali della Mole Antonelliana e che cominciò a ospitare i cimeli proprio in una sala della Mole concessa dal Comune. Migrò poi a Palazzo Chiablese per poi tornare in Via Montebello solo nel 2000. Cinema storici fanno da cornice a Torino e proprio uno di questi è l’Ambrosio il nome è connesso a quello del Ragioner Arturo, di cui abbiamo parlato prima, ma i capitali e il progetto furono dell'avvocato Cavaliere Giuseppe Barattolo, fondatore insieme ad Ambrosio e altri dell'Unione Cinematografica Italiana nonché grande animatore anche durante il Ventennio della cinematografia italiana. Il cinema Ambrosio è nato nel 1914, e si trova in quello che all'epoca era Palazzo Priotti, poi Frisetti e infine Priocca, uno stabile del 1913. Insomma se la storia è un film Torino ne è la sua degna rappresentante.

Nessun commento:

Posta un commento

Briganti la serie Netflix che si ispira alla storia del Brigantaggio meridionale

Pietro Fumel  Le fiction storiche da sempre mi attirano e su Netflix mi sono lasciato trascinare a guardare quella dedicata al brigantaggio ...