lunedì 2 dicembre 2019

c'è sempre un complotto


Fine anno tempo di premiazioni e di mensole stabili su cui posizionare trofei ambiti. Gioco forza pensare che i più grandi miti pedatori se le suonino di santa ragione per un simulacro pronto a fargli gonfiare il petto per una carriera o un anno di successi. E non importa che il valore del premio sia nulla nei confronti di un pngue conto in banca ciò che conta, modello bambino dell’asilo, è poter dire all’avversario io ne ho cinque tu solo quattro. E come in ogni banda che si rispetti interviene anche il tuo compagno di squadra per avvalorare la qualità e il valore di un premio, tutti pronti a pavoneggiarsi per il simulacro in attesa dei like dei tifosi. Siamo all’isteria pura. Un campione se tale dovrebbe comportarsi accettando anche la sconfitta ma non sempre così e così dinieghi, musi lunghi in attesa della prossima premiazione. Ma il teatro dell’assurdo è la teoria del complotto quella messa in atto dal buon Chiellini secondo cui il premio non è stato dato a Ronaldo per colpa di una società abbandonata come il Real Madrid. Insomma il potere dei forti, la stessa squadra contro cui il Giorgione nazionale protestò facendo il gesto dei soldi percepiti dall’arbitro che aveva osato fischiare un rigore al 93 contro la Juve. Non cresceremo mai e allora viene in mente quello che mi ha riferito il buon Bartoletti viene un momento in cui bisogna ritirarsi e lasciare parlare gli altri di calcio. Ecco mi sa che questo è il momento

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