Negli ultimi tre anni seguendo
più da vicino il basket, non solo a Biella ma in generale, mi sono avvicinato
di più a una macchina sportiva interessante e decisamente coinvolgente, lontana
anni luce dai manierismi del calcio. Un ambiente decisamente positivo e umano. E le persone che lo
popolano vivono in simbiosi quasi con te giornalista, anche tu fai parte del
gruppo. Non sembra ma è così ed è naturale avere simpatia per questi personaggi
che anche se gravitano attorno a palcoscenici nazionali non si atteggiano e
hanno sempre una parola per tutti. Di chi stiamo parlando: dei giocatori e
degli allenatori di basket. In particolare i secondi sono dei veri e propri
attori consumati che passeggiano nervosamente lungo la sottile linea bianca,
badando bene a non superarla con delle mimiche facciali e gestuali da consumate
star di Hollywood. Vedere lo stile compassato di un Pianigiani che incuteva
timore agli arbitri solo con l’alzata di un sopracciglio o la scomposta movenza
del nostro Cancellieri sono degli spettacoli impagabili. Mi ricordo anche il
derby di serie A a Casale con dicasi due minuti interminabili di mosse e
contromosse tra Crespi e Canc che sono state esilarantissime. L’head coach,
come si deve chiamare, non è solo un costruttore di squadra, è un motivatore,
un selezionatore di emozioni e di schemi, un capo popolo in grado di celebrare
la squadra e di prendersi le colpe quando qualcosa va storto. Il nostro Canc quest’anno
ha imbarcato una stagione che definire sfortunata è dire poco, ma non si è mai
tirato indietro, anche nel momento peggiore si è addossato la montagna di
responsabilità per una scintilla mai scoccata. Ora cambierà lidi – anche se il
sottoscritto avrebbe voluto vederlo alla prova nel campionato cadetto – ma forse
è giusto così. Di lui abbiamo apprezzato e parecchio le battute di spirito, le
sue indubbie qualità umane, il suo mettersi in gioco, la teatralità degli
atteggiamenti, e in alcuni casi anche la sua capacità di essere uomo marketing
e docente. Insomma un personaggio a tutto tondo, non sappiamo ancora quale sia
la sua futura destinazione ma mi sento di fargli un grosso in bocca al lupo augurandogli
di ripercorrere la stessa strada che ha fatto Marco Crespi quest’anno, prima
vice e poi head coach a Siena e in grado di incamerare Coppa Italia e Scudetto perché
in fin dei conti come recitava la Curva Barlera resettali tutti CRTL + ALT +
CANC
giovedì 27 giugno 2013
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