lunedì 8 ottobre 2012

Elogio della furbizia

E’ stato facile profeta il nostro condottiero Max, bisogna fare attenzione sono furbi, e puntualmente ciò si è verificato, a latere di uno dei derby più brutti degli ultimi vent’anni, con una squadra incapace di una discreta dose di autostima che si è persa nei gorghi del non gioco interista. Dominare 87 minuti senza creare una nitidissima palla da goal non è facile, ma ci siamo riusciti. Certo è che non ne è andata bene una, Abbiati è entrato in campo al decimo del primo tempo e lo si è visto, l’arbitro ha sbagliato l’impossibile dalle mancate ammonizioni a tutto il resto, il Boa è l’ombra del giocatore che fu e via dicendo. Siamo riusciti a rivitalizzare una squadra di nullazzi, l’Inter, che magari pretenderà di puntare al titolo dopo la battaglia di ieri sera, ma che comunque vada non farà tanta strada né in campionato nè in Europa. Poi c’è quel pensionato di Milano che non va più allo Stadio ma telefona sempre alla sera  e si spaccia per il Presidente dell’Inter, per cortesia regaliamoli un bel libro così magari si addormenta. Poi ci sono i figliol prodighi, uno a Torino che ha imparato a battere le punizioni rasoterra e un altro che abbiamo curato e amato e che adesso ci sfotte allegramente. Il guaio siamo noi che abbiamo smarrito la nostra personalità, prima di tutto dobbiamo ritrovarla, una volta recuperata saremo in grado di andare avanti con la consueta sicurezza quella che ci contraddistingueva, basta solo essere un po’ più furbi evitando di lasciare questa patente agli altri

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