giovedì 31 maggio 2012

Due giugno e parate varie. Ma servono ??


E’ la discussione delle ultime ore parata si parate no. Sui discorsi delle opportunità e dei momenti si potrebbero scrivere fiumi se non oceani di ovvie banalità sui momenti in cui tenere  iniziative di vario genere. Quello su cui vale la pena riflettere è a chi servano realmente tali momenti aulici. Oramai è tutto un eccesso legato all’apparire, mi fa un po’ sorridere a pensare a schieramenti e a truppe passate in rassegna, nell’antichità tali riti erano demandati alla truppe che venivano passate in rassegna prima di andare in battaglia, mentre nel periodo più recente sono sempre state fatta per mostrare i muscoli, Mussolini, Stalin Hitler, il leader della corea del nord, Gheddafi ecc. sono cose ridicole che costano e che non hanno alcun effetto pratico. Riproposta l’ultima volta da Ciampi come risposta all’ipotesi secessionista leghista ha sicuramente perso il suo slancio e per ricordare l’unità d’Italia il 150° è stata più che un occasione ma ora dobbiamo ripensare questa festa, questo momento di incontro. Beninteso credo che i militari siano una risorsa utile per tutti noi, ma le autocelebrazioni a maggior ragione in momenti in cui le finanze non sono eccelse, dovrebbero essere valutate con oculatezza. Monitoriamo allora costi e iniziative, puntiamo su cose semplici magari utilizziamo gli stessi soldi per formare e seguire meglio i militari, teniamo un arsenale fornito ma senza eccessi (come i costi improbabili di bombardieri). Facciamo lavorare l’industria italiana e soprattutto evitiamo di svolgere compiti di polizia nel mondo, non ne abbiamo le risorse ed eviteremmo magari lutti continui come nell’Afganistan.

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