domenica 24 gennaio 2021

La Grande Bellezza è credere nella cultura e nel proporla anche in TV

E’ notizia di queste ore che una tv generalista ha stoppato un programma di contenuti culturali, di fatto mandando in soffitta dopo appena quattro puntate, quello che doveva essere un viaggio nella grande bellezza animato dalla presenza e dalle belle parole dell’attore Cesare Bocci. Il fatto di per sé non stupisce, lo share basso, argomenti forse un po’ distanti o troppo aulici non ti portano la grande folla, ma tentar non nuoce. Allora forse vale la pena puntare sugli affabulatori e, per un Barbero o Angela che sono in grado di catturare le folle, non sempre è facile trovare il giusto appeal anche personale. Ricordiamoci poi che l’attenzione media di una persona nel periodo dei social (dio li stramaledica direbbe Eco) non è superiore a quella di un pesce rosso, i famosi pochi secondi a disposizione. Bisogna poi fare due distinguo, in un caso spesso cattedratici e persone di cultura sono distanti dalla vulgata popolare e anche poco inclini e condividere il sapere, in seconda istanza la scelta degli argomenti e il parametrarli all’attualità non riesce sempre bene, infine manca una cultura di fondo che permea soprattutto i popoli nordici e di cui spesso noi siamo privi.  

Detto questo non bisogna demordere ma comprendere i gusti italici, e cercare di capire come catturare l’attenzione. Un modesto suggerimento potrebbe essere quello di trovare storie semisconosciute ai più ma che fanno parte della storia, attualizzarle, parametrarle, renderle cinematografiche e poi i tempi giusti, nel fast food attuale di notizie ha più presa una notizia rapida, fresca e veloce che non lunghi e paludati servizi. Se poi uno vuole approfondire c’è sempre tempo. E poi la qualità video inframmezzata da immagine attuali con cosplay o immagini d’epoca. Le storie di uomini, la forgia degli abiti, gli oggetti, le armi, usando il nostro patrimonio sono una fonte inesauribile di argomenti. Credo siamo abbastanza stufi tutti de la Pupa o il secchione, piuttosto che del Grande fratello, ma studiare ad esempio o proporre il pettegolezzo nell’antica Roma o nel risorgimento, gli aperitivi inventati in piazza Castello a Torino a fine del 1700, le tipografie e gli scritti di Viesseux, la vita nelle trincee della prima guerra mondiale, i dibattiti politici con Giolitti, la scelta dell’emigrazione ed Ellis Island. Dai su ne abbiamo da dire proviamoci      

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