mercoledì 2 gennaio 2013

Assi di Coppe

Il primo giorno dell’anno è come sempre un momento di tranquillità, esauriti i riti della notte di San Silvestro è anche un momento per riflettere sul passato prossimo, ma anche per programmare il futuro. Dal punto di vista televisivo, colpa anche del digitale che ha moltiplicato a dismisura l’offerta televisiva, non mancano gli approfondimenti televisivi. Uno di questi oggi è stato particolarmente interessante e coinvolgente. Si parlava degli Assi di Coppe: una retrospettiva sui migliori giocatori che sono stati in grado di vincere a più riprese la Coppa dei Campioni. E’ stato bello vedere e ripercorrere le gesta di tanti milanisti dal passato remoto a quello più prossimo. Una cavalcata con Mazzola (come veniva chiamata Altafini), una agiografia firmata Beppe Viola del nostro Gianni Rivera, fino ad arrivare ai campioni di Sacchi: Marco Van Basten e Ancelotti e agli ultimi Maldini leader di coppe con cinque centri e Seedorf quattro con tre squadre diverse e l’ultimo killer istinct Filippo Inzaghi. Una classifica non infinita di venti personaggi da Raul a Beckenbauer, da Zidane a Cruiff, per finire alle leggende attuali Messi e del passato Di Stefano. Un vero e proprio ripasso di storia quanto mai opportuna anche per ricordare chi siamo. E allora comprendi che il titolo, anche se pleonastico di Assi di Coppe e di squadra più titulata non è poi così campato in aria. Per chi come me viaggia in un età non più ver,de il ricordo spesso cela non solo l’impresa sportiva ma spesso la personalizzazione dell’evento. Quella di un’età in cui seguire una squadra che ti dà soddisfazioni ti inorgoglisce e ti porta a considerare le imprese dei tuoi campioni come personali. E allora, si, diciamolo siamo Assi di Coppe e sia di buon auspicio per il venti febbraio

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