domenica 20 gennaio 2013

Il Banco vince ma la Cicoria è sempre indigesta per Biella

La rivoluzione in campo Angelico non ha dati i frutti sperati, ma a dire il vero non era questa la serata in cui poter raccogliere i punti necessari per una salvezza difficile ma alla portata. L’obiettivo è alla portata a patto però che ci si liberi da un certa sudditanza psicologica che abbiamo visto in alcuni giocatori questa sera; primo fra tutti Mavunga, l’ombra di un giocatore incapace di prendersi anche la responsabilità di tiri facili. Cancellieri dovrà lavorare e molto per dare fiducia a una squadra scossa nel morale. Encomiabile il pubblico che ha incitato fino alla fine la squadra chiamandola a rapporto sotto la curva alla fine anche se il divario tra Sassari e Biella era superiore ai venti punti. Censurabile l’arbitraggio nei primi due quarti in cui hanno fischiato a senso unico incattivendo anche le tribune che hanno manifestato il loro disappunto gettando in campo palle di carta tanto da far muovere a più riprese gli stewart. Ma che tra Biella e Cicoria non ci sia feeling  è risaputo. Sassari non aveva certo bisogno di questi regali è una signora squadra che gioca a memoria su un telaio ben registrato dai cugini Diener e che ha in Thorton, Easly e anche Ignerski le batterie necessarie per abbattere difese ben più collaudate di quelle di Biella. Pronti e via e Cancellieri manda in campo il classico quintetto Trey Johnson, Mavunga, Rochestie Jurak e Soragna, mentre quella vecchia volpe di Romeo Sacchetti risponde con i Diener a cui aggiunge Thorthon Ignerski e Easly. Partita combattuta nei primi minuti con Sassari avanti, ma quello che pesa nell’inerzia della partita sono i falli il parziale è di sei a zero fino all’ultimo minuto. Una doppia valutazione quella del trio arbitrale che manda in difficoltà la difesa dell’Angelico, che chiude però sotto solo di sei punti. La sfida alla ripresa del gioco avviene dai 6,75 ogni volta che Biella riesce a centrare la retina, Laganà, Jurak, ci pensa sempre Diener a ristabilire la distanza. Il divario si allunga merito di una Dinamo che gioca veramente a memoria, veloce e reattiva il giusto e che trova sempre gli uomini smarcati, quando Soragna suona la sveglia e dà la carica con una tripla e con buoni recuperi comincia lo show degli arbitri. Fischi a casaccio, passi non fischiati ecc mandano letteralmente in bestia il pubblico che comincia, è il caso di dirlo, a prendere di mira il trio arbitrale. Per fortuna arriva l’intervallo che rasserena gli animi, anche se Cicoria si rende protagonista di un increscioso episodio, espellendo al suo rientro in campo il vecchio Beppe Palazzo figura storica del palazzetto, un mingherlino settantacinquenne con la passione del basket rossoblù che si trova a bordo parquet. I due restanti quarti servono forse a implementare le tabelle personali e a decretare una superiorità cestistica di Sassari su Biella che non si discute, il Banco Sardegna arriva a quota 100, ma l’impressione è che alla fine abbiano anche alzato il piede dall’acceleratore, mentre per Biella è ancora tempo di aggiustare la squadra. Con l’arrivo ormai ufficiale di Pinkey ora tutto è demandato a Cancellieri che dovrà di fatto rimpostare una stagione con uomini completamente differenti da quelli che aveva pensato all’inizio. Il difficile viene ora con lo scontro a Pesaro dal valore doppio la trasferta è quasi decisiva perdere li  sarebbe delittuoso.
 
Angelico Biella Banco di Sardegna Sassari 72 – 100 ( 18 – 24; 43  55; 56 – 79)
Angelico Biella: Jurak 17; Renzi 4, Soragna 8, Raspino 2; Laganà 9; Rochestie 12; Mavunga 6, Johnson 7; Amoruso 0; Tsaldaris 7; Slanina n.e. De Vico 0 Allenatore Cancellieri
Banco di Saregna Sassari: De Vecchi 2; Thorton 17; Ignerski 19; Diener Travis 22; Sacchetti 3; Spissu 3; Diener Drake 11; Vanuzzi 4; Di Liegro 7; Easly 12. Allenatore Sacchetti

 

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