venerdì 28 agosto 2020

Una tuta per il triplete ?


Dante Alighieri la definiva “pena del contrappasso”, il supplizio cioè cui era condannato per l'Eternità colui che in vita aveva commesso peccati talmente gravi da non essere perdonati. Valga un esempio per tutti: gli ignavi, coloro che avevano passato una vita di nascondigli, di indecisioni, di autoesclusioni dalle prese di posizione, vengono condannati a correre senza sosta, nudi ed esposti in ogni parte del corpo ai punzecchiamenti di insetti fastidiosi. Non si sono mossi durante la vita? Il contrappasso li obbliga a correre per sempre.

Dubito che il ladruncolo da quattro soldi che al Centro Commerciale “Gli Orsi” di Biella se ne è uscito bellamente con una tuta dell'Inter sotto braccio, abbia letto la Divina Commedia. Sono più portato a pensare che, non ancora del tutto rifattosi dalla delusione “sivigliana”, abbia pensato a rifarsi a modo suo, volendo ottenere per sé tutto ciò che la vita non gli abbia riservato.

Già essere interista non è proprio il massimo, giacché si è spesso esposti agli improperi di tifosi che, dopo avere assistito alle solite “bausciate” ante, si scaraventano contro il “chiacchierone “ di turno post. Ma una tuta val bene un furto. Chi ruba è un ladro, ma “noi siamo onesti” (contrappasso). Con la tuta indossata non è più necessario esibire i documenti. Con la tuta indossata, ogni passaporto ha un valore indiscutibile, senza andare fino alla motorizzazione di Latina. Basta la tuta (contrappasso). Si sarà guardato in giro (...e uno), avrà frapposto se stesso allo sguardo della commessa (...e due) e finalmente avrà allungato la mano (...e triplete!!!). E poi via, più veloce dello scudetto a tavolino del 2006. Pare però che, mentre Guido Rossi facesse tutto incontrollato, stavolta le telecamere di sorveglianza possano aver fatto il loro dovere egregiamente (contrappasso) e che sia solo questione di ore per riportare la tuta allo store ed assicurare il nerazzurro alla Giustizia.  A tale proposito nutro qualche remora sulla facilità di assicurare un interista alla Giustizia, dato che, tra plusvalenze false, passaporti farlocchi, spionaggi industriali, lobbing con gli arbitri dei presidenti, scudetti fasulli e prescrizioni varie, la fanno sempre franca. In fondo cosa si vuole che sia una tuta dell'Inter. Male che vada, l'Onesto che ruba (contrappasso) potrà sempre affermare che non sarà ”mai stato in “B”, ma in galera sì.

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