26 luglio 1945 all’alba di una nuova era, alla fine della
seconda guerra mondiale tramontava il mito di Winston Churchill, l’alfiere per
eccellenza della Gran Bretagna che aveva guidato il suo popolo nell’ora più
buia portandola dal baratro alla vittoria epocale contro il nazismo. E così
mentre a Potsdam si decidevano i destini dell’Europa il popolo inglese che
tornava alle urne dopo dieci anni decise di affidarsi ai labour di Clement Attlee,
un guaio anche per il processo di pace che perdeva uno dei suoi leader più carismatici
e nel breve volgere di qualche settimana aveva perso un altro dei suoi
protagonisti come Roosvelt. Era un mondo diverso ma la Russia divenne così il
partner che ottenne forse di più da quelle trattive imponendo di fatto una
cortina di ferro che durò per oltre 40 anni. E’ il destino di chi vince quello alle
volte di cadere alla linea del traguardo nel momento di massima visibilità e
chissà, come spesso si recita in questi casi come sarebbe cambiato il mondo se churchill
fosse stato della partita fin dal 1945 e non dal 1950 quando tornò al potere,
ma come avrebbe detto Ottaviano Augusto “acta sunt fabula”
domenica 26 luglio 2020
26 luglio 1945 dopo aver battuto i tedeschi Churchill perde le elezioni
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