martedì 10 marzo 2015

Addio a Mario Fresa, il partigiano "Freccia". Il ricordo dell'Istituto Storico di Varallo



Nato il 30 novembre 1926 a Bologna, nel periodo partigiano risiedeva in località Aniceti di Varallo, terra d’origine della madre. Aderì alla Resistenza liberamente, senza essere soggetto alla chiamata alla leva dell’esercito della Rsi, insieme al cugino Ennio Fuselli, classe 1927, che sarebbe morto per mano fascista il 13 aprile 1945 ad Artò. Insieme i due erano saliti al passo del Ranghetto, nella primavera del ’44, ed erano entrati a far parte del gruppo partigiano di Aniasi, storico sindaco di Milano, da cui si sarebbe originata la II divisione "Redi".
Fresa fu chiamato "Freccia" dal comandante Pippo Coppo per le sue abilità di arrampicatore in montagna; fu caposquadra della 10a brigata "Rocco" e nella sua esperienza partigiana fu anche ferito a Intra, nel novembre del ’44, e trasportato sopra Cicogna, nell’infermeria improvvisata in cui Maria Peron curava i partigiani. Dopo la liberazione Fresa entrò in polizia, divenendo maresciallo della stradale, e fu a lungo segretario dell’on. Arrigo Boldrini "Bulow". Fece parte della sezione Anpi Varallo-Valsesia di cui fu anche presidente; dal 1996 al 1998 fu membro del consiglio direttivo dell’Istituto. Negli ultimi anni era ritornato a Ravenna, città di residenza dei figli, dove si è spento sabato 7 marzo. A lui giunga un pensiero di gratitudine e riconoscenza per l’impegno profuso nella Resistenza e, successivamente, nella difesa dei suoi valori.


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