Ho letto della provocazione politica
manifestata da Fratelli d’Italia che insiste affinché il nostro territorio,
quale suprema forma di protesta, non esprima una conduzione o meglio una guida
della provincia di Biella nei prossimi mesi. Tutto ciò per quale motivo ? Per pietire
una maggiore considerazione da parte delle istituzioni romane ? Le province, da
enti di governo con deleghe pesanti, diventeranno probabilmente delle assemblee
di amministratori del territorio alle prese con risorse insufficienti e allora
diventa quanto mai opportuno trovare una visione o una linea strategica comune.
Il guaio è che veniamo proprio da un assenza e da un vuoto politico. Una
gestione amministrativa affidata a un Commissario che si è distinta più per gli
allarmi che non per le soluzioni. Tutta colpa della cattiva politica che per
meri interessi di bottega ha abdicato alla sua funzione principe quella di dare
indirizzi e prospettive. La Lega che vantava il predominio del cosiddetto
federalismo fiscale, alla prova dei fatti ha abbandonato il territorio. Senza
governo l’ente di via Quintino Sella ha perso la sua identità e la possibilità
di poter contare. Ora quello che si propone è la disobbedienza civile ma è
utile ? A Roma di questa presunta protesta faranno spallucce e ci manderanno probabilmente
un altro commissario, l’ennesimo, magari ancora più inefficiente e pronto
soltanto a traghettare verso l’ineluttabile destino. Ora più che mai serve una
guida forte, il più possibile condivisa fra tutte le forze che abbia un
obiettivo comune: recuperare risorse, rimettere in efficienza i servizi,
effettuare una spending review reale e trovare un obiettivo concreto che
consenta all’ente provinciale di fare da collante tra le istanze dei comuni, la
programmazione regionale e che faccia sentire la propria voce in ambiti
nazionali Utopia ? Forse. Ma se non ci proviamo rimarremo vittima di quello che
è sempre stato il nostro conclamato vizio: uno splendido e ahimè non più dorato
isolamento.
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