mercoledì 13 marzo 2013

il MessiA


Da tifoso del Milan ci rimani male da sportivo di calcio guardi la partita applaudi gli avversari e speri di incrociarlo ancora poche volte sulla tua strada. Nulla da eccepire tanto brutto era stato il suo impatto sulla via di Milano, tanto devastante il suo approccio alla partita del Camp Nou. La prima rete è di rara bellezza, trovare il pertugio di due millimetri e infilarlo al sette è roba da campioni, stellari. Ti puoi appellare al campo bagnato, all'inesperienza a tutto quello che puoi e vuoi dire ma se il campione, e tale è, decide che per quella sera ti darà una lezione la subirai. Due le filosofie di pensiero quella di Max, il capo, che deve difendere i suoi e quindi non può sparare sulla prestazione dei suoi; e quella del capitano deluso dalla prestazione e che senza alibi dice chiaramente che non c’è stata partita ed è stata persa un’occasione. La verità sta nel mezzo. Inferiori per la qualità del gioco, capaci pur tuttavia nell’economia della gara con una squadra buona, ma priva di fenomeni in grado di cambiare la partita, di tenere in apprensione un team collaudato. Il passaggio del turno sarebbe stato troppo e nella storia recente dei blaugrana si sbaglia sempre ad anni alterni, questo è quello buono. Si chiude li ora ci si rituffa nel campionato consapevoli che contro i marziani del pallone ancora per pochi mesi sarà difficile giocare, l’anno prossimo magari con un anno in più di esperienza e un campione in più la si possa giocare alla pari. E comunque a Milano siamo stati perfetti che si vuole di più. E soprattutto non siamo né Sottomessi nè Messi male siamo solo alla ricerca di un  nuovo corso iniziato e che fiorirà animo compagni.

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