L’Amba Alagi è un acrocoro etiope
praticamente una sorta di postazione che domina la vallata circostante e in
grado di essere difesa contro forze nemiche superiori. Nelle varie guerre
coloniali l’Amba Alagi diventa un punto fisso, una sorta di luogo storico in
cui si sono combattute battaglie decisive. Se il 7 dicembre gli americani lo
ricordano per Pearl Harbour per noi italiani vuol dire Toselli, 1895, e una
sconfitta cruenta costata la perdita di 39 connazionali e oltre 2000 ascari e
irregolari, che subirono l’attacco da oltre 30.000 etiopi, che di fatto segnò
la guerra tra Etiopia e Italia culminata nella disfatta successiva di Adua del
1 marzo 1896. Ultimi arrivati nella corsa alle colonie l’Italia dovette giocare
una partita su un fronte impervio, difficile e del tutto scomodo contro
popolazioni orgogliose della loro libertà e nel caso etiope anche decisamente
organizzate con eserciti numerosi e dotate anche di armi moderne. Una cattiva
gestione militare frutto anche di differenti vedute fece il resto portando le
truppe coloniali a subire sconfitte che furono amplificate anche molto da un
clima ostile e contrario. Adua costò agli italiani 3000 vittime le altre erano
truppe coloniali, ma fu più lo schiaffo morale. A differenza degli inglesi e
del rovescio che subirono dagli zulu (armati di lance) a Isaldwina, l’onta
della sconfitta divenne un marchio di ignominia che portò anche alla caduta del
governo, mentre i soldati della “perfida albione” riuscirono a sovvertire il
corso della guerra. L’italia dovette aspettare così 40 anni per lavare quell’onta
e detto per inciso non riuscì nemmeno bene
martedì 6 dicembre 2022
il 7 dicembre 1895 l'Amba Alagi quando il piemontese Toselli
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