domenica 23 ottobre 2022

Il trip advisor di Montesquieu


 

24 ottobre del 1728 stiamo parlando di tre secoli orsono i giovani rampolli nobili andavano in giro per l’Europa per fare esperienza tra questi Montesquieu  filosofogiuristastorico e pensatore politico francese. considerato il fondatore della teoria politica della separazione dei poteri. Ebbene scrisse un libro sul suo viaggio in Italia e si soffermò in modo particolare su Torino

Torino è una città ridente, piccola, sebbene ingrandita dal padre del Re e dal Re dopo l’assedio; i nuovi quartieri sono stati tirati a filo […] piccola città, poche case; poca gente per le strade. […] Insomma Torino è piccola e ben costruita: è il più bel villaggio del mondo.

Così scriveva nel 1728 Montesquieu, a conclusione del lungo passo del suo Viaggio in Italia dedicato alla capitale sabauda.  In queste poche righe sono sinteticamente raccolte le sue impressioni su Torino: una città di piccole dimensioni, un po’ provinciale, dalla popolazione non troppo numerosa, che si distingueva per l’ordine e la regolarità del tessuto urbano e l’eleganza dei suoi palazzi, soprattutto nelle nuove aree edificate dopo gli ampliamenti avvenuti tra la seconda metà del Seicento ed i primi decenni del xviii secolo. Palazzo reale una delle costruzioni più belle e importanti da vedere.

La vita in città gli appariva noiosa: i torinesi si mostravano tristi e poco ospitali; riservati ed orgogliosi fino alla scortesia i magistrati. Soffocante il clima a corte, ove la nobiltà non aveva modo di sottrarsi al controllo del sovrano.

 Concludeva Montesquieu: Non vorrei essere per nulla suddito di questi piccoli principi! Sanno tutto quello che fate, vi hanno sempre sotto gli occhi, conoscono esattamente le vostre rendite, trovano modo di farvele spendere, se ne avete molte […]. È molto meglio essere sperduti negli Stati di un grande padrone.

Insomma non ci facemmo una gran bella figura tutto sommato e il trip advisor di Montesquieu non sarà sicuramente piaciuto a Vittorio Amedeo di Savoia, e poi suvvia i francesi avevano ancora il dente avvelenato per l’assedio di Torino del 1706. Quindi tutta colpa di Pietro Micca

 

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