martedì 23 marzo 2021

Napoleone non è un eroe da celebrare o forse si


Napoleone era razzista, sessista, dispotico, militarista colonizzatore ecc, sono solo alcune delle reprimende che si leggono in rete legate al Corso (nel senso di nato ad Ajaccio) più famoso della storia e di cui ricorre quest’anno il bicentenario della morte a Sant’Elena, dove era stato esiliato dagli inglesi che temevano il suo ennesimo ritorno. Senza dare patenti o realizzare agiografie fasulle è chiaro che la sua figura provocò uno sconquasso nell’Europa conservatrice di inizio 800 e, probabilmente, contribuì a portare in giro per l’Europa idee progressiste francesi che diedero poi il via agli stati nazionali, così come li abbiamo poi visti crescere nei decenni successivi. Francia e Inghilterra se le diedero di santa ragione per tutto il settecento, la guerra dei sette anni, la prima vera guerra mondiale per scenari e truppe impiegate portò alla disfatta francese oltreoceano e diede l’imprimatur agli inglesi nel mondo coloniale. I francesi, poi, resero la pariglia nella guerra d’indipendenza delle colonie americane qualche anno dopo, aiutando, di fatto, la nascita degli Stati Uniti. Il crollo dell’Ancien regime fece il resto e la Francia divenne così un baluardo contro le vecchie aristocrazie continentali. Napoleone fu un eccellente stratega militare che riuscì a mettere in scacco il vecchio sistema, capitolò solo quando, preso da manie di grandezza, volle invadere la Russia. Ora credo che a distanza di due secoli accreditarlo di tutte le nefandezze, come riportato dal New York Times, non deponga a favore di storici o presunti tali che, seppur agiscono con la competenza di un singolo episodio (la cruenta lotta nelle terre d’oltremare francesi dal 1791 al 1804) perdono di vista tutto il resto. Compito dello storico è contestualizzare il personaggio o l’evento, analizzare i fatti senza frasi traviare da idee o pensieri che sono un retaggio del presente e che hanno poca attinenza con il periodo in esame a distanza di tempo. Quindi Napoleone non forse un idolo, ma sicuramente un personaggio che cambiò il corso della storia non solo europea, ma mondiale.

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