venerdì 13 novembre 2020

gioventù bruciata


 Chi si ricorda il buon Filippo, giovane bimbo nerazzurro che presentò un due aste a San Siro chiedendo ai suoi beniamini di vincere altrimenti sarebbe stato preso in giro in classe. Nei giorni successivi prese così tanti pernacchi dai suoi compagni e anche dai tifosi avversari che nemmeno la visita alla Pinetina riuscì a mitigargli la passione subita. Ora è il turno di Tommaso bimbo di cinque anni che scambia messaggi niente meno che con il Primo Ministro Conte discettando di autocertificazioni per Babbo Natale. La domanda neppure troppo retorica è quella di evitare questi accostamenti, nello sport come politica. I politici facciano amministrazione e i bimbi crescano giocando e non vergando messaggi. Purtroppo l’accostamento mediatico dei più piccoli, se da un lato fa tenerezza, dall’altro mette in evidenza la pochezza di un’attività che dovrebbe essere diretta verso ben altri lidi. E se chi ha pensato questa scenetta, perché tale è, lo ha fatto per stemperare, nella migliore, per distrarre, nella peggiore delle ipotesi il clima teso del periodo forse potrebbe impiegare il suo tempo per ben altri aspetti comunicativi. In passato chi ha sfruttato tali canali mediatici non ha avuto grandissima fortuna e quindi il consiglio è lasciar perdere ( ho ancora negli occhi la lezione di un ex ministro Toninelli con una classe elementare – speriamo non abbia fatto troppi danni).

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