Mi sto seriamente chiedendo se questo virus oltre alla lunga sequela
di lutti abbia trasformato anche i neuroni in testa alle persone. L’ultima
follia è la distruzione di simboli e statue come se questi fossero baluardi di
chissà quale potere dittatoriale, presumo a breve l’assalto a musei e a
distruzione degli stessi perché contengono vestigia del passato che non dobbiamo
più rimembrare. E se la statua di Cristoforo Colombo paga per l’omicidio di
Lyod, povero genovese ma che colpa ne ha, in Italia abbiamo gli emuli che chiedono
a gran voce la rimozione della statua di Indro Montanelli a Milano per il suo
passato in Africa. Avendo conosciuto il maestro di giornalismo credo che lui
stesso non avrebbe certo apprezzato una statua in suo onore, schivo com’era di
natura e molto poco autocelebrativo. Il suo giornale anticonformista e la sua
penna arguta erano ineguagliabili e i suoi fondi una vera e propria lezione di
giornalismo. Chi sbraita ora contro di lui dovrebbe per decenza, e a volte
anche pudicizia, cercare, se ne è capace, leggere i suoi scritti, quelli che
ammantavano il quotidiano di Milano o la sua ponderosa Storia d’Italia Chissà quale
sarebbe stato il titolo dell’ultimo capitolo, ironico com’era il buon Indro da
Fucecchio avrebbe realizzato l’Italia dei Sentinelli
mercoledì 10 giugno 2020
L'iconoclastia italica mette alla gogna Montanelli
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