Mentre il mondo dello sport continua a procrastinare giustamente
i propri eventi a tempi migliori dalle Olimpiadi al Giro d’Italia, il mondo
pedatorio europeo si distingue per un incredibile ignavia dei problemi di
salute dei suoi adepti e discute di ripresa di titoli di coppe e di affari. Un
vero peccato che gli interessi, quelli si milionari, siano presi sulla pelle di
tutti, tifosi compresi. Un anno di stop comprensibile con successivo
congelamento di campionati e traguardi finali sarebbe la soluzione più corretta,
invece chi dirige il circo mediatico preme e spinge per riprendere spinto da
evidenti interessi. Costa tanto rimandare tutto settembre? costa tanto prendere
una decisione che riguarda anche tutto il settore con le serie inferiori? e soprattutto
quali misure si possono prendere a favore delle mille e più società dilettanti
o ai limiti del professionismo – penso alla serie C - che sopravvivono grazie
all’opera indefessa di dirigenti e volontari. Il coronavirus se ha sconvolto le
vite di tutti sicuramente cambierà anche le abitudini del calcio a 11 o almeno
questa è la speranza, calmierazione dei prezzi, una migliore organizzazione sia
della parte sportiva che di quella sociale questa varrebbe più della vittoria
di una Champions. Sarà così ?
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