giovedì 22 marzo 2018

Le cinque giornate di Milano. 170 anni fa


170 anni fa la prima guerra d’indipedenza scoccava al momento in cui i milanesi si liberavano del gioco austriaco dopo 5 giornate di scaramucce nel centro città. Il Maresciallo Radetsky cercava di preservare la fuga delle sue truppe e abbandonava la città forte di una guarnigione di 8000 uomini insufficiente però a reggere l’assalto delle truppe piemontesi. Cinque giorni in cui il popolo mise a dura prova la resistenza delle truppe regolare austriache. Più di 400 furono i caduti per la libertà, in gran parte operai e popolani contro circa duecento militari stranieri. 5 giorni in cui cambiò letteralmente il mondo; non a caso fare un 48 è diventato poi un modo di dire. La libertà per i milanesi è durata poco, la sconfitta dei piemontesi a Custoza riportò a Milano le giubbe bianche con conseguente fuga di gran parte dei rivoltosi. Fa specie pensare che il centro della rivolta fosse in Via Montenapoleone, ora movida modaiola. Così come mi fa sorridere pensare alla figura dello storico calzolaio Pasquale Sottocorno (io ho abitato tre anni in quella via al Civico 7, durante l’università) che il 21 marzo incendiò la porta del Genio permettendo a Luciano Manara di conquistare il Palazzo. Barricate e fucilate in centro, popolo contro militari, una rivoluzione

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