martedì 27 marzo 2018

Dai nostri 643 cuori un unico grido. Tutti a Balaklava


Guardando le varie ricorrenze e soprattutto i corsi e i ricorsi storici la data odierna era quella che indicava la dichiarazione formale tra i governi inglesi e francesi da una parte e russo dall’altro della Guerra di Crimea. Una dichiarazione che viene fatta nel 1853 ma, che per le lentezze dei vari eserciti, e anche di una verifica di quelli che erano gli equilibri europei verrà giocata solo più tardi. Lo scontro avviene nella penisola della Crimea dove si fronteggiano gli eserciti europei e dove muove i primi passi, dopo la sconfitta di Novara, anche il novello esercito piemontese. Guidati dai fratelli biellesi Alfonso e Alessandro, la Campagna di Crimea darà il via alla presenza dell’Italia (all’epoca ancora regno di Sardegna) nel contesto europeo. Sarà l’occasione per i “pistapauta” come era affettuosamente chiamati i fanti piemontesi, di entrare in azione contro eserciti ben più rodati. Scontri pochi ma epici, la famosa carica di Balaklava (la light brigade inglese contro i cannoni russi) e quella della Cernaia in cui di distinsero i nostri. Più che morti in battaglia a migliaia morirono sotto i colpi delle malattie epidemiche per un risultato che poteva essere anche raggiunto a tavolino, ma si sa all’epoca la forza delle armi voleva essere una dimostrazione di forza quanto mai importante per incutere timore all’avversario. Strano solo notare che, nella recente guerra delle spie, a distanza di 165 anni sia ancora in atto uno scontro muscolare tra Russia da una parte e Inghilterra ed Europa dall’altra, attaccheremo mica ancor la Crimea? Impareremo mai ?? No !!!! E allora tutti a Balaklava

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