martedì 24 febbraio 2015

I critici da salotto

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La Lega di @matteosalvini è un po' come il Milan di Inzaghi: vuole apparire giovane e aitante, ma in realtà è attempata e incartapecorita

Ecco io posso sopportare tutto ma non due cose: uno il mescolare continuo fra politica e calcio (mai mettere il sacro con il profano) non esiste proprio, lo spettacolo di una curva di una partita non ha nulla a che vedere con il mondo del pallone, ne di altri sport. Sono due settori completamente avulsi, tant’è vero che spesso a me, uomo di sinistra progressista, è sempre stato rinfacciato il tifare per la squadra di Berlusconi, come se le mie idee fossero condizionate da un cross di Gullit, un tiro di Van Basten e uno scatto in fuorigioco di Inzaghi. E’ il tipico atteggiamento di chi continua a pensare che la gente non abbia, né un proprio cervello, né un proprio ideale. Secondo, e per me particolarmente odioso, l’intellighenzia sinistrorsa che da sempre tifa per la seconda squadra di Milano, una sorta di nemesi storica. Severgnini prima e ora Gad Lerner pronti a pontificare sui colori rossoneri. Da, quando succederà sarà bellissimo, una Champion sognata 45 anni per il letterato milanese, per finire al derby rubato è il migliore di Lerneriana memoria. Atteggiamenti da spocchioso tifoso, ma fatti da persone che cercano di attribuirsi una certa superiorità intellettuale, sul resto del mondo mi intristisce e mi fa arrabbiare prepotentemente, come se solo loro avessero questo ius estremo di poter pontificare sul bene del calcio. Ricordiamo pur sempre che si tratta dei prescritti e di gente che per vincere ha avuto bisogno di azzerare la concorrenza 

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