Astense guardati dalle idi di marzo perché qui si para
il suo destino. Lo ammetto non era facile andare a sbancare il palazzetto di
Caramagna, al di là del derby, un pubblico caldo, una squadra che fa valere un
tasso tecnico superiore tra le mura amiche. La partita è alle 16 e così si ha
modo di conoscere il risultato delle squadre avversarie, ma mentre scendi verso
Torino, internet ti dice che Aosta sta vincendo a Came Dosson. Il presagio non
è dei migliori. La squadra però è motivata, tesa, carica. La vedi nei primi
contrasti. Tutte e due molto fallose ed Edu rimedia già un cartellino dopo
pochi minuti. Ma sorprendentemente siamo noi a fare la partita, non si contano
i tiri, a decine verso la porta di Carmagnola, alcuni alti, altri sibilano.
Carmagnola commette il quinto fallo a cinque dalla fine e francamente si cerca
di spingere dalle tribune la squadra affinché affondi il coltello. Ci sono due
ex in questa partita Fisco e Pato e proprio il nostro paperino, a 74 secondi
dall’intervallo, scocca il tiro che dà il vantaggio, potrebbe raddoppiare di li
a poco se si lasciasse cadere invece di tirare. Ma intanto si va al riposo sul
vantaggio. Carmagnola non pervenuta, Astense in cattedra, ma non può durare. E
infatti nella seconda frazione i giocatori di casa aumentano il ritmo partita
con più grinta e nel momento forse migliore dell’Astense su una ripartenza
secondo giallo per Edu ed è espulsione. I fantasmi gialloneri cominciano a
farsi vedere. Lino Gomes mette anche il portiere di movimento, ma in 6 contro 4
i torinesi non passano. Tutto questo rafforza l’autostima dei ragazzi di Lotta
che reggono il forte e si permettono il lusso di segnare due reti con Fisco
(siamo nel periodo delle tasse) che timbra con due tiri chirurgici dall’area la
porta. 3 a 0 recita il tabellone finale nel frattempo Aosta ha preso solo un
punto, Forli e Fassina hanno perso e un po’ di sorriso torna sui nostri volti.
Ma la parte più bella è nello spogliatoio il gruppo c’è è si vede come
arringano capitan Maschio ed Edu.
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