sabato 27 settembre 2014

l'Aosta brasiliano punisce una volenterosa Astense


Come recitava una vecchia pubblicità degli anni ottanta relativa a un marchio di amari “Ebo Lebo l’amaro che vi fa digerire anche la suocera” oggi ci vorrebbe proprio un bicchiere di quell’estratto di erbe per deglutire una sconfitta pesante solo nei numeri ma non nell’impegno e nelle azioni che l’Astense ha prodotto nel Palazzetto di Aosta. Ma questo è il campionato di serie A ostico e pesante e che non ammette distrazioni in nessuna partita e in nessun momento del campionato figuriamoci nei singoli match. L’Aosta è una squadra quadrata mortifera con un buon parco giocatori brasiliani che trasformano il Montfleury in un sambobromo musicale e di affetti. Discreta la presenza astigiana sulle tribune e in fin dei conti è una partita storica la prima nella serie che conta. Il rosso Kappa fa bell’effetto sulle maglie linde dei giocatori astensi che calcano e che sfidano il caldo umido e impossibile della giornata. Blu invece il colore delle divide aostane. L’Astense comincia con il solito copione possesso palla e attacco all’arma bianca, il primo tiro parato è di Celentano ma anche gli altri frombolieri di Lotta non le mandano a dire a Gozi. L’Aosta non disdegna di giocare di rimessa ma non inquadra mai la porta, Tropiano si limita a fare il regista in campo. Una partita da zero a zero sembra ma il cobra nell’ombra è pronto a colpire e si materializza con un preciso colpo di biliardo di Paschoal che infila l’incolpevole Tropiano nell’angolino basso e qui cambia la partita. Celentano e compagni si buttano all’attacco Maschio, Fisco, Cannella e un superlativo Roberto Fazio stringono letteralmente d’assedio l’area valligiana e a forza di colpire Celentano pareggia (e qui si ripensa all’intervista di Cannella che aveva pronosticato la prima rete di Antonio), la pressione non accenna a diminuire, ma un ingenuità astigiana viene ancora colpita dal cobra. Paschoal effettua una palombella di rara bellezza dal limite che riporta in vantaggio i locali. Il pareggio sarebbe stato stretto e invece si va al riposo sotto. C’è stanchezza alla ripresa del gioco, si sente la tensione e anche il gran lavoro del primo tempo, i contrasti diventano più duri. Lotta cerca di variare schemi e uomini. ma il risultato non cambia,  si batte come una furia Celentano e Roberto Fazio, si gioca larghi e si pressa, ma una ripartenza di un altro brasiliano Egea a metà tempo è fulminante; lungo coast to coast e palla sempre nell’angolino basso 3 a 1, sembra il prologo del crollo, si tenta la carta del portiere di movimento Modica, ma una ripartenza questa volta di Celentano mette Cannella di fronte a Gozi e non sbaglia il bomber. 3 a 2 a poco più di tre minuti dalla fine. La gioia e la voglia di agguantare gli avversari dura lo spazio di un amen, il pingue Iurmanò chiude i giochi dopo venti secondi al termine di una cavalcata di Egea. Lo stesso brasiliano chiude il tabellino a porta vuota. E’ andata, un risultato troppo brutto per la mole di gioco dimostrata e che punisce severamente i piemontesi. Ora si deve solo resettare il sistema e concentrarsi per la prossima partita fra le mura amiche. In un campo dedicato al calcetto gli schemi e le geometrie astensi potrebbero essere applicate al meglio contro i veneti dell’Arzignano. Con questo cuore prima o poi i risultati arrivano.





Tabellini: AOSTA-LIBERTAS ASTENSE 5-2 (2-1 p.t.) AOSTA: Gozi, Iurmanò F., Paschoal, Egea, De Lima, Traglia, Estedadishad, Rosa, Sinopoli, Iurmanò L., Gullone, Garin. All. Rosa

LIBERTAS ASTENSE: Tropiano, Celentano, Fazio R., Maschio, Cannella, Volpato, Cussotto, Banzato, Modica, Fazio D., Fiscante. All. Lotta

MARCATORI: 12’05’’ p.t. Paschoal (A), 15’27’’ Celentano (LA), 17’51’’ Paschoal (A); 10’01’’ s.t. Egea (A), 16’ 13” Cannella (LA), 16’43’’ L. Iurmanò (A), 17’46’’ Egea (A)

AMMONITI: Cannella, Maschio, Celentano (LA), Rosa (A)

ARBITRI: Marco Brasi (Seregno), Denis Kodra (Trento) CRONO: Giacomo Allotta (Torino)


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