martedì 16 aprile 2013

Il bicchiere mezzo pieno


E’ andata, la matematica ha detto stop alle nostre speranze di salvarci sul campo, ma la partita di Brindisi giocata anche in emergenza, per le assenze di Soragna e di Tsaldaris, ha detto che questa squadra c’è gioca sbuffa e lotta, una delle note più liete è stata la presenza concreta in campo di giocatori che non ti aspetti uno su tutti Marco Laganà, classe 93, venti minuti con venti punti ma tanta tanta personalità. Anche Tommaso Raspino non ha deluso le attese e ha giocato con convinzione. Si riparte da loro per risalire magari tra un anno. L’aspetto più delicato e importante è ora ricostruire senza buttare a mare gli anni trascorsi, il tesoro di esperienza e di credibilità messi da parte. La crisi economica nazionale e locale c’è, ma deve essere vista come un ‘opportunità, non come una sventura. Il problema non è avere un palazzetto bello e capiente che tutti ci invidiano, anzi abbiamo rispetto a tante altre realtà una serie di strutture sportive all'avanguardia che tutti ci invidiamo e allora facciamo pesare questa eccellenza. Certo ci deve essere una regia, un sistema e allora la politica smettendo i panni del litigio di parte dovrebbe guardare al progetto futuro fungendo da supporto e da facilitatore di dialogo. L’imprenditoria dovrebbe guardare al proprio territorio come una risorsa e non un peso. La panacea di tutti i mali per il Biellese è forse l’assenza dell’autostrada ??? quando in poco meno di quindici minuti si è Carisio ?? Quanto abbiamo speso per la Cossato Vallemosso, un arteria sicuramente importante ma giunta al suo pieno utilizzo quando oramai il settore imprenditoriale e produttivo della valle è al collasso. Serve una scatto in avanti non guardare solo ad eventuali problemi ma a valutarli nella loro interezza. Pallacanestro Biella in vent’anni ha costruito qualcosa per la nostra città e per il nostro territorio di unico. Tornare indietro e perderlo sarebbe oltremodo disdicevole e improduttivo. Biella, intesa come territorio, se vuole uscire dalle secche della crisi deve guardare a un aspetto come quello sportivo come a un’eccellenza di sviluppo. Tralasciato il calcio appannaggio di altre province (eppoi costa troppo) meglio puntare su sport in cui la passione e la voglia di costruire attraverso il sudore, la forza fisica e il lavoro quotidiano possa dare frutti. Pallacanestro e Rugby potrebbero essere i tasselli e il puntello della nostra economia, oltreché un sistema di eccellenza. Allora chi è pronto per questa avventura e per proseguire su questa strada 3.500 persone ogni domenica hanno detto di si. Ripartiamo da loro.

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