domenica 14 maggio 2023

Cattivissimi noi


L’ennesima debacle contro lo Spezia e il confronto finale tra tifoseria e squadra ha scatenato la solita ridda di opinionisti da scrivania pronti a denunciare il male del calcio che sono, come al solito i tifosi organizzati. Io dall’alto o dal basso della mia poltrona guardo l’episodio e non vi trovo nulla si così sconveniente. Così come a fine partita si vince e si vola verso la curva per ricevere l’abbraccio, quando si perde e si arriva da un periodo negativo ci si parla in modo sereno e si cerca di spronarsi a vicenda. E’ il tifo ragazzi è tutto qui come potrebbe recitare Al Pacino, ma solo chi lo ha vissuto in prima persona (Fossa dei Leoni 1985) può capire e percepire il gesto andato in onda al Picco ieri pomeriggio. Il tifo, il casino, i cori, la coreografia sono tutti elementi che consegnano allo sport il contorno, quello che ti fa sospirare quando entri allo stadio e ti piace essere li anche se la partita probabilmente non la vedi come quando sei davanti allo schermo, ma tu fai parte dello spettacolo dentro allo spettacolo ed è magico. Il fil rouge che accomuna chi calca il campo con chi urla dalla balaustra è unico, è un atto di amore assoluto e forse, quando certa stampa sensazionalista, la smetterà di sbattere il mostro in prima pagina (beninteso qualche cretino c’è sempre, ma è una prerogativa della società, intesa come collettività) forse si comincerà ad apprezzare il calore e il colore del tifo di qualsiasi sponda essa sia. Nel frattempo godiamoci il calcio giocato e come sempre vinca chi ne ha titolo se poi sono gli avversari li applaudiremo altrimenti avanti tutta.

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