domenica 10 ottobre 2021

La Battaglia di Arausio, un disastro non troppo pubblicizzato


Proprio vero che più che l’evento è come lo si comunica. Nell’impero romano o anche nel periodo repubblicano Roma ha goduto di tantissimi fasti e di gloria millenaria anche quando vi sono state sconfitte cocenti. Una delle lotte più cruente fu con i cartaginesi guidati da Annibale, il condottiero cartaginesi creò seri problemi ai Romani nella penisola e il suo capolavoro tattico fu senza dubbio Canne in Puglia sulle rive dell’Ofanto. Roma era alla merce ma riuscì a salvarsi con la tattica migliore il logoramento del Cunctator. Anche le famose Forche Caudine dei Sanniti furono terribili e anche Spartaco creò grossi disagi, così come Crasso pagò dazio ai Parti in quel di Carre, tutti disastri militari epocali. Ma nulla se paragonata all’enfasi proclamata con la Selva di Teutoburgo nel 9 dopo cristo quando tre legioni (non dieci o undici come negli altri disastri) e i loro carriaggi vennero massacrati sul saliente di Kallkriese. Nell’immaginario e nei racconti Ottaviano viene dipinto come in preda a un vero e proprio delirio onirico di sconforto. Eppure il limes era ancora saldo, vi erano avamposti sicuri. Roma in questo caso si riprese subito la rivincita contro Arminio nemmeno cinque anni dopo a Idistaviso. Eppure i racconti, i giornalisti dell’epoca – cronachisti da Annales – dipinsero il fatto come tragico. Forse erano passati troppi anni di pace e prosperità e probabilmente questa sventura militare era vista come la fine di un periodo di pace. Se facciamo però un salto indietro di poco più di un secolo troviamo un altro evento nefasto, ma questa volta catastrofico. Se a Kallkriese i romani persero 25.000 uomini a Arausio in Provenza nel 105 A.C. furono 80.000 le perdite dell’esercito romano con la penisola alla mercè di un’invasione quella dei Cimbri e dei Teutoni. Le popolazioni del Nord dopo aver deviato verso la Spagna cercano di tornare in Italia e ai confini Acque Sextiae e Campi Raudi (Vercelli) Mario con l’aiuto della cavalleria di Silla ha la meglio e praticamente massacra guerrieri e popolazione migrante. Eppure della battaglia di Arausio e del disastro susseguente non ci sono molte cronache ne racconti. Come al solito la differenza la fanno i giornalisti e quindi anche se la sconfitta fu cocente all’epoca fu derubricata come un normale percorso di crescita

 

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