domenica 31 ottobre 2021

A proposito di proteste e di parallelismi con la storia


 L’uso dei parallelismi in storia è stato vaticinato da Vico, e spesso e volentieri sono anche riproposizioni che hanno un senso effettivo, ma non sempre è così. L’uso del passato per giustificare, ammonire o riproporre in chiave moderna eventi di un secolo o più fa è profondamente sbagliato, anche perché spesso non si analizza il contesto in modo scientifico e quel peggio si fanno accostamenti stupidi e ignoranti. Eppure se guardiamo le cronache degli ultimi giorni abbiamo un sacco di esempi da mettere alla berlina. Ha cominciato la cancel culture che banalizza il passato e contestualizza al presente azioni vissute due o tre secoli prima: l’esempio più becero in tal senso è quello contro Churchill, ma potremmo fare mille esempi, la storia non va mai riscritta a proprio uso e consumo, ma semmai studiata. Il secondo è legato alle proteste di piazza di questi giorni contro il green pass e la presunta dittatura che anestetizza le coscienze, sempre secondo coloro che protestano, che tra l’altro continuano a inneggiare alla libertà (fondamentalmente di fare quel c… che si vuole). Si parla di dittatura ma probabilmente queste persone non hanno mai vissuto sotto un regime dittatoriale (ai sensi della storia difficile protestare contro una dittatura, per giunta in piazza, più facile il randello, arresti e via dicendo. Per non parlare delle citazioni, processo di Norimberga (a chi ? per cosa ? quali crimini ?) un processo eseguito per dare giustizia contro coloro che avevano aizzato una lotta senza quartiere portando alla morte milioni di persone e all’indigenza molte altre. Ma il peggio lo si è raggiunto a Novara dove i protestanti (nel senso di coloro che protestano non certo i seguici di Martin Lutero) hanno sfilato con icone provenienti dai campi di concentramento nazisti. E qui si è superato, e di parecchio, il limite, perché se voleva essere una freddura per far ridere, non l’ha capita nessuno, se invece era cieca rappresentazione di un malessere, probabilmente queste persone non hanno mai letto, nè studiato, cosa sia stata la shoah. Facendo un rapido riassunto, solo per appartenere a una etnia, eri spogliato dei tuoi averi, ridotto alla fame, picchiato, deportato, fatto lavorare fino alla morte e ucciso per il capriccio del tuo aguzzino, il tutto naturalmente facendoti passare le sofferenze più efferate. Ora studiare e informarsi aiuta, e avere una propria opinione è anche legittimo, ma vedere complotti ovunque e sfidare le regole del buon senso è anche troppo. Purtroppo viviamo in un periodo in cui molti si sentono di pontificare sul mondo non avendone le specifiche competenze, e paghiamo ancora i danni degli arringa popoli che hanno iniziato la loro carriera con un vaffa. Ecco se proprio dobbiamo parlare di parallelismi storici quegli arringa popoli hanno avuto i loro emuli quasi cent’anni fa e, proprio dai loro proclami sbagliati, è iniziato un periodo di terrore, speriamo la storia non si ripeta, in questo caso

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