sabato 1 febbraio 2020

Il cioccolato piemontese


Che il cioccolato piemontese sia uno dei migliori è unanimemente risaputo, una fama meritata frutto anche di un vasto sistema di piccole e medie imprese che da sempre costituiscono l’ossatura del sistema produttivo. I cioccolatini migliori tuttavia sono quelli fatti a mano in piccoli laboratori artigianali, nomi come quelli di Peyrano e Giordano riscaldano subito il cuore e fanno venire l’acquolina in bocca per la qualità del prodotto. Piemonte terra di cioccolatai è anche sancito dalla storia, risale infatti al 1678 la prima patente rilasciata al cicolatè “Antonio Arfi” autorizzato a vendere la bevanda e a deliziare i palati dei piemontesi e non solo. Se la vendita era un atto sancito fin dai tempi più antichi, la produzione industriale su larga scala è invece un retaggio del 1800 con la costruzione della prima macchina idraulica chiamata a raffinare il cioccolato con lo zucchero, opera, ovviamente e non poteva essere altrimenti, di un piemontese che si chiamava Doret. In quell’epoca prendono piede nomi che faranno poi la storia del cioccolato made in Piemonte: Caffarel, Prochet Gay Talmone, Moriondo e Gariglio. Albert Valery scrive nel 1843 che il cioccolato di Torino è uno dei migliori d’Italia e come si può immaginare iniziano anche a crescere le imitazioni, una di quelle più famose fu effettuata da un certo Cailler che impiantò una fabbrica in svizzera a Vervey per produrre l’ambito prodotto e possiamo dire ancora famosa oggi per la qualità del suo prodotto. Viene da sorridere a pensare che proprio noi piemontesi abbiamo insegnato agli svizzeri le prelibatezze del cioccolato. Ma nel 1867, ecco l’ingegno, la Porchet Gay ebbe l’idea di mescolare le nocciole al cioccolato lanciando di fatto un prodotto tipicamente piemontese: i gianduiotti che vennero ufficialmente consacrati nel 1869, più precisamente il 16 di febbraio. Il testo ufficiale del decreto che ne riconosce i crismi è questo:” Noi gianduia Primo unico e vero accordiamo a Caffarel Porchet Gay questa pergamena economica perché lippis et tonsoribus sia noto aver egli ben meritato alla nostra Fiera Fantastica del 1869 Dait dal Ciochè San Gian Merco Scurot 1869. Insomma quella del cioccolato e del gianduiotto è una vera e propria tradizione secolare

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