giovedì 29 giugno 2017

Bravi giornalisti ne abbiamo #sonofaziosoloso



I contratti di lavoro e le cifre elevate di cui stiamo discutendo in queste settimane tra Gigio e Fazio sono l’argomento del momento. C’è la necessaria invidia per chi non ottiene tali compensi ma c’è anche l’oggettiva indignazione per chi reputa tali cifre uno schiaffo morale al lavoro degli stessi comparti. Se 5 milioni di euro sembrano pochi per un portiere minorenne che deve ancor DIMOSTRARE tutto il suo valore, quelli per lo showman – chiamarlo giornalista mi sembra eccessivo – gridano vendetta. Il format di proprietà della Endemol non della Rai è uno script decisamente collaudato che potrebbe condurre chiunque. Le interviste spesso sono pilotate, come si dice in gergo, e concordate e gli ospiti famosi prezzolati (vi ricordate Vaurofakis ?) insomma nulla di più di un programma leggero con costi decisamente spropositati Fare della buona informazione non urlata, magari con giornalisti capaci (tipo Semprini quello giubilato proprio dalla RAI) non dovrebbe essere difficile e a costi contenuti. Si dice che il programma di Fazio porta buoni risultati commerciali, per la fascia oraria in cui è messo direi che è quasi un obbligo e probabilmente si potrebbero allevare, nella tv pubblica nuovi talenti, ce ne sono di bravi basta volerlo, magari rischiando qualcosa, in fin dei conti con il canone hai entrate sicure. I cosiddetti big della televisione, se vogliono, facciano le valige e vadano sulla tv commerciale, forse quello è il loro posto e naturale approdo

Nessun commento:

Posta un commento

Briganti la serie Netflix che si ispira alla storia del Brigantaggio meridionale

Pietro Fumel  Le fiction storiche da sempre mi attirano e su Netflix mi sono lasciato trascinare a guardare quella dedicata al brigantaggio ...