lunedì 8 maggio 2017

L'Allenatore nel pallone

foto tratta da goal.com


La gara per entrare in Europa dalla porta di servizio sembra una disputa a ciapa no. Se la seconda squadra meneghina si fa uccellare dai liguri, anche i diavoli rossoneri non sono da meno e super Dzeko uccide le ambizioni dei milanesi. Insomma l’ennesimo anno senza avere soddisfazioni se non di seconda mano (anche se una supercoppa araba, con viaggio a Doha non è stata male come regalo di fine anno. Dove sta l’errore di questi anni, soprattutto in una mancanza di programmazione e di definizione degli obiettivi. La lunga marcia verso la Cina ha sfiancato non solo i tifosi ma anche la società e di converso anche i giocatori, costretti a sobbarcarsi un carico di dubbi sul futuro. Ora a 270 minuti dalla fine tutto da decidere sul fronte sportivo prima di fare programmi e proclami. Dopo 4 stagioni e cinque allenatori diversi credo sia giunto il momento di tenere salda la barra sull’head coach. Non avrà l’esperienza di un Ancelotti, ne la grinta di Sinisa però l’areoplanino sa il fatto suo ha creato un gioco e una filosofia, se gli danno un paio di innesti giusti (tra cui una prima punta quanto mai necessaria) allora forse potremmo dire di aver svoltato e potremmo ricominciare a pensare di tornare nei gradini più alti

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