venerdì 29 gennaio 2016

Le scorie di coppa ma in testa il derby

foto libero quotidiano

Sono le undici di sera quando inizia presso la sala stampa dell’olimpico una conferenza post partita di uno scontro che per l’undici piemontese è stato epico. Di solito le squadre ospiti sono le prime a parlare per dar modo a coloro che vengano da più lontano di andare via prima. Ma è fuor di dubbio che il vero ospite di questa semifinale di coppa sia la squadra di Gregucci e quindi eccolo il coach arrivare in sala stampa preso dal fuoco di fila delle domande dei cronisti. Tutte poste con enfasi da parte di quelli locali che hanno titolo e microfono per proferire verbo in una serata particolare. Le risposte di Gregucci sono conformi al carattere della squadra: precise ed educate senza troppi fronzoli. L’ex calciatore quando non sa come concludere, anche su risposte banali, si rifugia nelle massime di Catalano, ma si vede che è orgoglioso di essersela giocata alla pari. In fin dei conti ha lasciato aperto la serie, il Dio del calcio potrebbe dispensare magari buoni e prodighi consigli in quel del primo di marzo. Dove, scommettiamo, si verificherà un altro esodo di massa e dove il Ticino si aprirà come il Mar Rosso per lasciar passare decine di bus carichi dei tifosi e della speranza dei grigi di giocarsela per pronunciare una parola che, ad Alto Vicentino sembrava una bestemmia: finale

Arriva poi lui il serbo giramondo pronto ad affrontare il fuoco amico e velenoso dei cronisti delle principali testate. Ma sotto la regia del fido Sapienza dell’Ufficio Stampa dell’Ac Milan, si comincia dando spazio ai colleghi piemontesi di Alessandria, domande o forse commenti tesi ad esaltare la prova dei grigi e ci mancherebbe. Si vede che il vecchio leone Sinisa vorrebbe essere da tutt’altra parte forse a stimolare i suoi attori di una prova incolore o per meglio dire senza sostanza. Ma lui è uomo di palcoscenico e la battuta, o per meglio dire il guizzo, è dietro l’angolo. Intrufolato tra i giornalisti anche un collega spagnolo che chiede a Sinisa di Diego Lopez con una cadenza che non è proprio di Marengo. Pronta la replica del serbo che afferma che non pensava che quello fosse l’idioma della terra sabauda. Risata generale e via per il giro finale dove l’imputata principale della scarsa vena dei rossoneri è la convinzione, la psicologia e anche il fisico, ma su quest’ultima caratteristica Sinisa non è d’accordo. Ma è tempo di pensare al campionato domenica c’è un derby da vincere.


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