martedì 26 gennaio 2016

Alessandria - Milan, una sconfitta che sta stretta ai grigi


Forse alla fine la sconfitta sta persino stretta all’Alessandria che va a prendere i meritati applausi sotto la sia curva. Una partita tutta grinta e cuore che solo un errore ha compromesso. La favola non è finita ci sarà un secondo tempo a San Siro tra un mese e nulla è scritto, figuriamoci nel calcio, ed è bello assistere a questa festa di sport. Sono le otto quando la musica spara a palla Born in the usa, ma forse sarebbe il caso di scrivere Born to run. C’è passione, c’è tanta voglia di partecipazione una partita che segna un’epopea un’epica che ricorda Rivera – anche se a dire la verità la curva dei grigi al nome di Rivera fa rimbalzare una salva di fischi, un amore forse non più corrisposto - che rimanda ai tempi quando era di voga il quadrilatero del calcio del nord ovest. I grigi ci sono e si fanno sentire, Torino è stata invasa, una marea grigia che prende il possesso della Curva Maratona e dei distinti di fronte alla tribuna stampa. Lo stadio si riempie e poi diventa una bolgia da veri brividi quando Venneri, lo speaker del Toro, legge con la consueta enfasi i nomi dei gladiatori piemontesi. La presenza di un migliaio di tifosi del Milan fa contorno, ma i cori, più che contro i piemontesi, sono già rivolti all’Inter che domenica verrà affrontata nel derby. I primi minuti sono da fase di studio, Milan che tenta un timido pressing e l’Alessandria pronto a colpire in contropiede. La partita d’altronde la deve fare il Milan. Marconi scalda i cuori dei grigi con un tiro a fil di palo che Abbiati guarda con chirurgica precisione uscire dal campo. Balotelli sembra avere scarpe prive di tenuta, tre volte sbaglia il controllo sotto porta, mentre i grigi hanno due punizioni che non sfruttano. Quando il risultato naturale sembra il pareggio, peraltro giusto, fugge Antonelli sulla fascia e in area succede il fattaccio. Rigore che Balotelli trasforma mandando negli spogliatoi in vantaggio di una rete. Ma il pubblico ci crede e intona canti a favore dell’Alessandria. Un secondo tempo che la squadra affronta a viso aperto senza alcun timore reverenziale, qualche rischio c’è e forse non ci sono nemmeno occasioni clamorose per pareggiare, ma la partita è dura spigolosa, il totem Boccalon non porta fortuna. Niang sbaglia una rete ma il merito è di Vannucchi. Si chiude al triplice fischio con la squadra sommersa dall’abbraccio dei tifosi quasi fosse una vittoria e alla fine forse è cosi.    

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