martedì 3 settembre 2013

Nostalgia rossonera


Lo ammetto ho esultato come un bambino quando si è avuta la certezza del ritorno del Bambino d’oro. Un campione è un campione a prescindere, le centinaia di partite disputate, le sue falcate, il suo volteggiare per il campo come un airone e un fenicottero. Le reti contro l’Inter, il Manchester, il Deportivo, la Reggina; tutte pietre miliari di un tempo passato e di trionfi annunciati. La domanda è: riusciremo a fare a meno del passato e a guardare il presente con occhi altrettanto mirabili e lucidi per vittorie annunciate. Credo sia difficile, il tifoso è un innamorato che guarda e vuole vedere il meglio possibile dai campioni che vestono la sua maglia ma spesso non ragiona in modo lucido. Il Kakà 32 enne renderà come quello arrivato dieci anni fa ? Il non utilizzo a Madrid, il fatto che Ancelotti, che al Milan lo venerava, abbia dato il placet per il trasferimento, le poche partite giocate e il fatto di essere sempre e comunque non decisivo ne fanno un giocatore di assoluta qualità ma altrettanto non determinante. Ho ancora nelle orecchie il coro sentito in una notte di agosto in un derby che non era di campionato, non si vende kakà – ed è stato un inno che ha fatto male più delle quattro pere prese quella sera. Tornare a vederlo a San Siro sarà quasi un obbligo morale ma la paura incondizionata è quella di non riuscire a staccare gli occhi dai vecchi trionfi.

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