venerdì 1 settembre 2023

Spiagge ..... di lotta (Omaha, Dieppe, Dunkirk)

Omaha, Dieppe, Dunkirk, per chi ha seguito le tappe della seconda guerra mondiale sono tre spiagge su cui si è deciso il destino dell’Europa nella seconda guerra mondiale. Visitarle e toccare con mano i luoghi di questi eventi storici ti lascia delle emozioni indescrivibili; essere li nei luoghi fisici in cui tanti anni prima si sono decisi i destinati non solo della guerra ma anche di un modo di essere, dell’Europa; oltre che le fortune personali dei singoli soldati. La rena della spiaggia di Omaha è densa, frutto di una marea continua, una spiaggia lunga con una camminata verso il declivio che ha fatto rimanere allo scoperto le migliaia di soldati che qui hanno preso terra. Gli ostacoli messi per bloccare i mezzi corrazzati di sicuro non hanno inficiato più di tanto l’avanzata alleata ma di certo correre allo scoperto per centinaia di metri sotto il fuoco delle MG42 non deve essere stato facile, un luogo dove la fortuna di sopravvivere per i primi che l’hanno affrontata era determinata dal caso e non certo dalla perizia. Vedere Point de Hoc poi la scogliera a picco presa dai Rangers Americani ha dato un altro tutto al cuore, ancora visibili i crateri dove i grossi proiettili delle navi non hanno lasciato scampo ai difensori. I musei carici come non mai di reperti non danno la stessa sensazioni dei luoghi in cui avvenne questa battaglia. Dopo Entretat e le sue scogliere bianche che la fanno assomigliare a una piccola Inghilterra c’è Dieppe, dove il 19 agosto si immolarono migliaia di canadesi nel vano tentativi di alleggerire il fronte orientale. La scelta di quella spiaggia fu sicuramente pessima, perché andarono a infilarsi in un imbuto e furono facile preda dei tedeschi, un vero e proprio massacro, qui la riconoscenza dei francesi si vede nel memoriale che mette in bella evidenza le foglie d’acero che sono il vanto della bandiera dei cugini canadese. Altri 200 km più in su e si arriva alla spiaggia di Dunkirk, in territorio francese, qui l’immersione nel recente film di Nolan è totale, lo scenario su cui è stato girato il lungometraggio è palpabile, la rena infinita che conduce ai moli su cui centinaia di migliaia di soldati si accalcavano per tornare in patria è resa evidente. Sembra quasi di poter toccare con mano quelle file infinite di inglesi pronti a tornare in patria e timorosi delle incursioni degli Stukas. Insomma le emozioni non mancano e passare a distanza di tanti anni per chi la storia l’ha letta e studiata ti fa sembrare parte di ciò che è successo

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