venerdì 3 settembre 2021

4 settembre 476

1545 anni fa finiva il mondo come era stato conosciuto nei mille anni precedenti. Tutto questo fa parte di una sorta di corso e ricorso di storia, gli imperi e le nazioni nascono, prosperano ma poi alla fine sono costrette a evolversi o a perire. Roma aveva raggiunto la sua massima espansione nel II secolo dopo cristo, con gli imperatori d’adozione. Ma proprio nel suo momento di massima espansione l’Impero coltivava in sè i germi di una improvvisa anche se non tanto repentina caduta. Troppi fattori ne avrebbero portato alla definitiva scomparsa. I confini innanzitutto troppo ampi da difendere, una costruzione dello Stato non più gerarchica e meritoria ma quanto mai frazionata in cui la corruzione regnava sovrana. La contaminazione fra popoli molto distanti fra loro avrebbe creato il resto, un esercito non più di coscritti ma con molti elementi mercenari avrebbe poi dato il via alla liquefazione. E così il 4 settembre del 476 Odoacre re degli Eruli, un ennesima popolazione che veniva dal nord, dallo Jutland, deponeva il giovane Flavio Romolo Augusto, detto Augustolo perché ancora piccino (12 enne). Curiosamente il giovane nel suo nome albergava i titoli di Romolo primo re di Roma e di Augusto il primo imperatore e quindi in una sorta di nemesi si concludeva con lui una storia millenaria. Nulla sarebbe stato più come prima 

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