domenica 16 maggio 2021

Comunque vada a finire sarà un'impresa


 

Il tifoso di calcio è molto volubile, persino troppo, scaramantico quando serve, depresso il giusto quando pareggia e incontenibile quando vince. Gli umori cambiano così velocemente che non si fa in tempo a passare da uno stato all’altro, l’aspetto più deleterio è non guardare mai in modo distaccato l’aspetto sportivo, analizzando pro e contro, non solo di ogni singolo incontro ma anche della stagione stessa. Il guaio è che lo stesso tipo di analisi permea anche la classe giornalistica, che, perennemente alla ricerca di like, visualizzazioni e attenzione scrive alla ricerca di consenso ma mai in modo analitico. Parlando della mia squadra: ovviamente il Milan, sorrido, anche se questa sera un po’ amaramente, considerando che in otto giorni abbiamo messo in carniere sette punti frutto di due vittorie maturate a Torino e un pareggio interno contro una squadra compatta come il Cagliari di Semplici che nelle ultime sette partite ha viaggiato a una media europea. Le analisi vanno fatte in modo semplice analizzando e guardando dati e strisce calcistiche e non in base agli umori della folla che pretendeva, a torto, una vittima sacrificale. Per cui non eravamo forti prima non siamo pirla ora. L’obiettivo finale è sempre stato un quarto posto con una rosa decisamente inferiore, soprattutto per esperienza e qualità, rispetto a Inter, Juve, Roma, Napoli e Lazio mentre l’Atalanta merita un distinguo perchè è un collettivo che ormai gioca a memoria.  Ora abbiamo giocato un 2020 a tutta birra, abbiamo avuto pressione per giocare senza stop per puntare all’Europa League e abbiamo pagato, dal punto di vista fisico e anche mentale un impegno prolungato. Una squadra che ha giustamente puntato sui giovani per costruirsi un futuro e che ha bisogno di una punta centrale forte (Scamacca, Shoumodorov, Colombo, Icardi) di un buon rincalco a centrocampo e di far crescere giovani talenti con più spazio magari a gente come Hague e Tonali. Bisogna guardare a un futuro lontano e le basi ci sono tutte. Per cui se domenica prossima saremo nell’Europa che conta bene, altrimenti sarà un altro tassello di crescita perché poi è più bello vincere   


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