domenica 2 dicembre 2018

La cultura dello Stadio



Pretendere rispetto e far play in una società che si sta imbarbarendo diventa sempre più anacronistico, e fa molto discutere tutto quello che è successo a margine della partita di Firenze in merito alle vergognose scritte su Heysel e su Scirea. Tutto vero e sottoscrivo sulla responsabilità della cultura che dovrebbe animare il tifo da stadio. Ma sarebbe anche bello non fare gli ipocriti. Le scritte su Heysel Superga e, tutto quanto c’è di più luttuoso nel calcio, campeggiano da decenni negli stadi e mai nessuno ha avuto il coraggio di prendere provvedimenti eclatanti. Le curve sono off limits su cori e striscioni, sarebbe veramente bello, e lo dico da tifoso del calcio, che al minimo accenno di cori e offese così vergognose l’arbitro sospendesse la partita e al secondo episodio ci fosse la partita persa a tavolino. Forse probabilmente educheremmo meglio il tifoso e tutte le persone che dovrebbero godere di uno spettacolo pulito e non solo dell’aspetto sportivo. E mi piacerebbe, ma qui mi sa che sono utopista che quando una squadra vince i suoi tifosi non debbano infierire ogni 3 x 2 urlando ai propri avversari “dovete rosika”. Ma perché non si godono il successo dei propri beniamini è così difficile. No la contrapposizione piace di più e il guaio è che questo linguaggio ormai è trasposto anche in politica, dove non si guarda ormai più al bene collettivo ma a sfottere gli avversari. Manca veramente una cultura generale Partire dagli stadi potrebbe essere un’idea, ma poi, dovremmo tutti cercare di crescere, culturalmente si intende

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